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Giuseppina Ghersi, stuprata e uccisa a 13 anni: partigiani non erano Gandhi

Targa Giuseppina Ghersi, commemorazione 2018

Sala Rossa blindata. Oggi è prevista la mobilitazione: da una parte quelli di Genova Antifascista, dall’altra quelli dei movimenti di ultra destra. In mezzo poliziotti e carabinieri.

Il sindaco Marco Bucci, che peraltro era stato costretto a interrompere il discorso durante la celebrazione del 25 aprile in piazza Matteotti perché fischiato dai comunisti, invita “a stare calmi” e a “non dare in escandescenze” perché in modo civile “tutto si può risolvere e spiegare con le parole”.

Nonostante la presa di posizione di buonsenso del sindaco Bucci, a Tursi si preannuncia una seduta di fuoco del consiglio comunale non per questioni relative a lavoro e sicurezza, ossia ai temi, secondo i sondaggi, attualmente più importanti e sentiti dai cittadini. Ma per disquisire animatamente se la Città di Genova debba continuare a discriminare i morti della guerra civile ovvero se fosse il caso di affidare la fascia tricolore a un consigliere comunale andato a pregare al sacrario dei giovani Caduti repubblichini.

In altre parole, le forze politiche, sotto la spinta delle opposizioni, non si dovranno occupare dello sviluppo della nostra città e una buona parte delle Forze dell’ordine non saranno impegnate per strada ad acchiappare i delinquenti.

Tuttavia, secondo molti, soprattutto nostalgici di sinistra, non è affatto una perdita di tempo ma è “importante”.

Per altri, forse più pragmatici, si tratta invece di “un caso che non c’è”.

Oltre alla presenza del primo cittadino a tutti gli eventi celebrativi della Festa della Liberazione, il fatto che la fascia tricolore di Bucci, indossata a Staglieno sia dall’assessora Arianna Viscogliosi sia dal consigliere delegato Sergio Antonino Gambino a Staglieno, ha infatti già dimostrato che Genova non discrimina i morti e tende a quella riconciliazione nazionale invocata da molti: “Basta odio”.

Perché la prima, insieme al presidente dell’Anpi Massimo Bisca e al console generale russo Marat Pavlov, ha reso omaggio al partigiano e Medaglia d’Oro Fjodor Poletaev, mentre il secondo, insieme al capogruppo regionale di Forza Italia Angelo Vaccarezza, ha reso omaggio ai Caduti della RSI.

Tuttavia, se i rappresentanti delle opposizioni non hanno ritenuto di fare un passo indietro gettando acqua sul fuoco, alcuni esponenti della maggioranza di centrodestra gli sarebbero andati dietro sembrerebbe quasi scodinzolando.

Addirittura, sembrerebbe che qualcuno abbia paragonato ai seguaci di Saddam Hussein i giovani che credevano nella Patria e sono morti per un ideale (sbagliato). Mentre addirittura ai seguaci del Mahatma Gandhi quelli dall’altra parte della barricata, ossia i partigiani.

Un abbaglio dal punto di vista culturale. Invero, il paragone appare del tutto fuori luogo e per nulla azzeccato perché la storia ci ha insegnato che non è affatto così.

Oltre a invitare tutti a leggere qualche pagina dei libri elaborati dagli storici o del saggio scritto dal giornalista di sinistra Giampaolo Pansa “Il sangue dei vinti” basta sommariamente ricordare l’omicidio della povera Giuseppina Ghersi, come hanno fatto pochi giorni fa anche il capogruppo di Forza Italia Angelo Vaccarezza e lo studioso savonese Robert Nicolick.

Una bambina stuprata e barbaramente uccisa dai partigiani rossi a soli 13 anni. Dopo il 25 aprile.

 

Viscogliosi e Gambino con la fascia tricolore di Bucci a Staglieno