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Giovane africano tenta il suicidio nel carcere di Sanremo

Carcere Sanremo, Alberto Scagni picchiato e torturato da detenuti
Carcere Valle Armea a Sanremo (foto di repertorio)

Ancora una volta la polizia penitenziaria di Sanremo è alle prese con il marasma penitenziario.

“La situazione delle carceri liguri è problematica e passa inosservata o, forse, non si vuole che venga resa pubblica –dichiara il Sappe per voce del segretario Lorenzo. Il sovraffollamento della carceri in Liguria sta determinando non pochi problemi gestionali a Sanremo dove nelle scorse ore notturne un giovane detenuto di origine africana ha tentato il suicidio mediante impiccagione”.

L’agente di turno attratto dalle grida d’allarme di altri detenuti, è riuscito a sciogliere il cappio ed a salvargli la vita con il successivo invio al pronto soccorso

“Quel detenuto – continua il Sappe – non doveva essere a Sanremo, ma la vicina Imperia è già al completo e quindi i nuovi ingressi vengono dirottati su Sanremo che ha già superato la soglia massima di detenuti presenti: 100 a Imperia e ben 275 a Sanremo.

Tutto incombe sulla Polizia penitenziaria. Ci si deve interrogare del perché in un carcere come Sanremo, non vi è la presenza continua del comandante e del direttore e il capo del Dipartimento Basentini, oltretutto in una Regione dove manca l’istituto di Savona indispensabile per ridurre il sovraffollamento nelle carceri come Sanremo o Genova Marassi.

Questa è un’incognita. Di certo è che si spende tempo prezioso in convegni e seminari sullo studio dei problemi carcerari ma nessun concreto intervento ne deriva, lo confermiamo attraverso i dati statistici degli eventi critici registrati in Liguria nel primo semestre di quest’anno e non lasciano prevedere nessuna tregua, ecco  i dati regione Liguria:

239 autolesionismi, 1 decesso, 1 suicidio, 10 tentati suicidi, 153 colluttazioni, 40 ferimenti, 828 proteste con percussione rumorosa sulle inferriate, 188 rifiuti di rientro in cella, 18 scioperi della fame”.

“Ma la nostra preoccupazione maggiore è che con la carenza d’organico della Polizia penitenziaria non si possa più intervenire in tempo in casi come questi, ed allora sarebbe una vera tragedia umana, per questo è ridicolo – afferma Lorenzo – che nel piano d’assegnazione del personale in Liguria solo 3 agenti siano stati assegnati a Sanremo e 5 a Genova Marassi”.

“E’ assurdo ed inaccettabile – conclude Lorenzo – non è questa l’attenzione e la considerazione che il Ministro della Giustizia Bonafede deve riservare alla Polizia Penitenziaria della Liguria ed la suo sistema penitenziario ormai disorientato”.