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Gezmataz Festival & Workshop, tutti gli appuntamenti della seconda settimana

Gezmataz Festival & Workshop, tutti gli appuntamenti della seconda settimana,
Gezmataz Festival & Workshop, tutti gli appuntamenti della seconda settimana,

Gezmataz Festival & Workshop, tutti gli appuntamenti della seconda settimana, la giovane violinista Anaïs Drago apre il programma lunedì 18

Gezmataz Festival & Workshop, tutti gli appuntamenti della seconda settimana, alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Sul palco principale alla Piazza delle Feste del Porto Antico sono attesi gli Antares Flares con Lorenzo De Finti, Filippo Gambetta, Jeff Ballard, Jaques e Paula Morelenbaum col CelloSam3aTrio e docenti e alunni del Workshop per il gran finale di sabato 23

Genova, 15 luglio 2022 – La seconda settimana del Gezmataz Festival & Workshop, principale rassegna jazz genovese giunta quest’anno alla 19ª edizione, si apre con il concerto gratuito della violinista Anaïs Drago, lunedì 18 luglio alle 18,30 alla chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Nata a Biella nel 1993 e già vincitrice di numerosi premi, a Gezmataz presenta “Solitudo”, suo secondo album pubblicato dalla Cam Jazz nel 2021. Un disco in solo che sorprende per la pluralità di voci, un elogio alla solitudine che si nutre di bellezza e trae spunto da testi letterari, ricordi o riflessioni sulla vita contemporanea, rivelando le numerosissime influenze musicali di Anaïs ed il suo background di musica classica e barocca, folk, world music, pop, progressive rock, fusion e, naturalmente, jazz.

Martedì 19 luglio il ritorno al Porto Antico dove ad avvicendarsi alla Piazza delle Feste, a partire dalle ore 21, sono gli Antares Flare ed il Lorenzo De Finti Quartet. I primi sono un sestetto di giovani musicisti provenienti da Italia, Malta, Slovenia ed Olanda e ritrovatisi a Rotterdam, dove hanno dato vita ad un particolare amalgama di groove ispirato ai ritmi della musica ancestrale centrafricana, e a spunti di musica elettronica influenzata dal realismo magico e dalla psichedelia degli anni ’60. Un tappeto sonoro sul quale si intrecciano instancabilmente le melodie dei tre fiati, che riecheggiano artisti come Kokoroko, Christian Scott e BadBandNotGood. Il pianista milanese Lorenzo De Finti è, invece, il fondatore di un quartetto, al Gezmataz con i brani del nuovo album ”Mysterium Lunae”, che si completa con il suono classico e cinematico del trombettista Alberto Mandarini, gli assoli sfacciatamente “bluesy” del bassista Stefano Dall’Ora ed i groove trascinanti e pienamente rock del batterista Marco Castiglioni.

Ancora un doppio appuntamento mercoledì 20 luglio, sempre al Porto Antico con inizio alle 21: Filippo Gambetta all’organetto diatonico, con Sergio Caputo al violino e Fabio Vernizzi al piano elettrico, presenta “Maestrale”, nuovo progetto del trio dedicato a musiche originali e tradizionali riarrangiate in un viaggio che, partendo dal repertorio da danza europeo, si colora delle sonorità del valse musette e delle musiche tradizionali nord italiane, per approdare in Brasile, tra uno choro carioca ed un forró nordestino. Ad introdurre la serata un quintetto del Conservatorio F. Vittadini di Pavia composto dal cantante Davide Calabrese e da Giulio Maria Ferrari alla chitarra, Sergiu Chirileasa al piano, Alberto Rovelli al contrabbasso e Dario Di Tullio alla batteria.

Molto attesa la serata di giovedì 21 luglio, che vede Jeff Ballard, batterista e compositore californiano amatissimo da pubblico e critica, portare la sua ultima creatura,“Fairgrounds”: una self made band, un laboratorio aperto, creativo e in continuo movimento, in cui chi arriva non deve comportarsi come il guest di turno, ma è tenuto a portare il suo sapere. Un progetto che lo stesso Ballard definisce «esplosivo, imprevedibile, sentimentale, oscillante. Uno spirito musicale collettivo che si muove in ogni direzione liberamente e con passione. Jazz, sempre. Un’esperienza fairground».

Musicista colto e raffinato, nei suoi quasi quarant’anni di carriera Jeff Ballard ha incrociato le bacchette con autentici mostri sacri del jazz come Lou Donaldson e Chick Corea e i più giovani Joshua Redman e Brad Mehldau. In apertura di serata, già alle ore 21, il bassista Giacomo Merega, il chitarrista Federico Casagrande ed il batterista belga Samuel Ber, trio che dà vita al progetto “Quasi Non Prosaic”, caratterizzato da un approccio sonoro esploratorio e cameristico, ma anche da forti contrasti di colori e dinamiche, senza risparmiare elementi di virtuosismo e di improvvisazione radicale.

Venerdì 22 luglio il Gezmataz si sdoppia: alle 18,30 al Cortile Maggiore di Palazzo Ducale i brani originali e le improvvisazioni di “Baroque & Jazz!”, concerto che vede Stefano Bagliano e Marco Tindiglia duettare con gli austriaci Stefan Heckel ed Erick Oskar Huetter, in un dialogo affascinante tra musicisti di estrazione classica e jazz, alternando sonorità e stili differenti per dare vita ad una proposta musicale di rara bellezza. Alle ore 21, alla Piazza delle Feste, tocca al violoncellista e compositore brasiliano Jaques Morelenbaum che, con la moglie Paula ed il CelloSam3aTrio, porta nella samba un sapore intimo di musica da camera, esaltato da due immensi talenti suoi connazionali: il chitarrista Lula Galvão e il batterista Rafael Barata.

Anche nella giornata finale di sabato 23 luglio ci si divide su due palchi, iniziando ancora da Palazzo Ducale, alle 18,30, con Yumi Ito, giovane musicista, compositrice, produttrice e arrangiatrice svizzera con radici giapponesi e polacche, con all’attivo importanti collaborazioni con Al Jarreau, Becca Stevens, Nils Petter Molvaer e Mark Turner.

La sua arte comprende jazz, art-pop, elettronica, improvvisazione libera e musica neoclassica, sia da solista che accompagnata da un’orchestra, ma sempre raccontando una storia che valga la pena di essere raccontata. In serata, al Porto Antico, la tradizionale festa di chiusura che vedrà gli studenti del workshop esibirsi in concerto per coronare, nel migliore dei modi, il loro percorso formativo. E prima di dare l’appuntamento al 2023 per la 20ª edizione del Gezmataz Festival, ci sarà ancora tempo per l’esibizione dei docenti Marco Tindiglia e Furio Di Castri con Rodolfo Cervetto, in una jam session destinata a lasciare spazio all’interazione e alle influenze dei suoni elettronici.