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Genova, parziale dietrofront: anziani non lasciati più in balìa dei richiedenti asilo

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Piano anti caldo a Genova, soggetti deboli e anziani genovesi non lasciati più in balìa dei richiedenti asilo “che spesso non conoscono bene l’italiano, non sappiamo da dove provengano, chi siano e cosa abbiano fatto in passato”.

Dopo la levata di scudi leghisti (v. articoli precedenti) oggi la giunta Bucci è stata costretta a fare un parziale dietro front.

Grazie a un’interrogazione immediata presentata oggi a Tursi dalla capogruppo del Carroccio Lorella Fontana, l’assessora comunale alle Politiche socio-sanitarie Francesca Fassio (Forza Italia) che ieri è finita nella bufera, ha chiarito che i richiedenti asilo non saranno più coinvolti nel progetto “Aiuto Anch’io” nell’ambito di Estate Sicura 2018 e del più ampio Piano anti caldo approntato da Regione Liguria.

La capogruppo Fontana ha inoltre rivelato che gli assessori leghisti della giunta Bucci, in particolare quello alla Sicurezza Stefano Garassino, si erano opposti a questo aspetto della delibera, che adesso dovrà essere messa a punto.

L’assessora Fassio ha specificato che saranno comunque inseriti nel progetto “solo i migranti che abbiano già ottenuto lo status di rifugiato, in grado di parlare italiano e dopo aver superato controlli specifici. Inoltre, ognuno di loro sarà accompagnato da un operatore italiano”.

Non del tutto soddisfatta della risposta la capogruppo della Lega: “Io mi sono attenuta al testo della delibera, che non può che vedermi contrariata”.

Infatti, il punto 5 della delibera prevede: “di approvare la realizzazione del progetto sperimentale ‘Aiuto anch’io!’ meglio descritto in premessa, a cura della Direzione Politiche Sociali, le cui azioni principali sono

– realizzare interventi di prossimità (ad es. compagnia, piccola spesa, accompagnamenti, consegna farmaci, etc.) rivolti agli anziani fragili al fine di aumentarne il livello di protezione sociale;
inserire circa 20 migranti richiedenti o titolari di protezione internazionale o umanitaria ospitati nei Centri di accoglienza in appoggio alla rete di volontariato, anche al fine di sostenerne i percorsi di integrazione sociale e incrementarne l’inclusione sociale attraverso azioni di utilità pubblica”.

E il punto 6 della delibera prevede: “di demandare alla Direzione Politiche Sociali la redazione e sottoscrizione di un accordo operativo con gli enti gestori dei centri SPRAR, dei centri CAS e la rete delle associazioni e dei soggetti del terzo settore afferente agli Interventi di Comunità per gli anziani – invecchiamento attivo”.

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