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Football americano, ai Red Jackets ‘camp’ ok ed ecco Matteo Dinelli

Sarzana – Okay il mega-camp praticamente di un giorno dei Red Jackets Sarzana all’ “Isoppo” della Bradia. “Feeling” fra i soliti giocatori verificato, quello tra loro e i nuovi impostato, è stato stabilito come rimanere personalmente in forma fin quando i veri e propri allenamenti non ripartiranno a Gennaio e c’è stato spazio eccome per lo stesso settore giovanile.

E poi quella chicca, costituita dal primo giorno di lavoro qui di Matteo Dinelli, il nuovo “defensive coordinator” che appunto allenerà la squadra di difesa (a gestire l’attacco ancora Michele Ibatici e sopra tutti sempre l’ “head coach” Francesco Righetti). Dinelli è un decano del football americano italiano; quando egli vi fece capolino, l’attuale Fidaf ancora non esisteva, allora la federfootball nazionale era l’ Aifa. Una trentina gli anni in lui di questo sport, che è una passione di famiglia, cominciando dal nonno sino a suo fratello Andrea oggi quotato procuratore e passando per il padre…facendo la somma le stagioni di american football non si contano.

Dunque semplifichiamo restando al nostro, che ha fatto da giocatore e allenatore in tutte le serie, più un frangente dirigenziale da “team manager” presso il Blue Team che fece il Campionato Europeo del 2013: la Nazionale italiana. Tre le piazze che hanno fatto da tasselli alla sua carriera, la sua Livorno con gli Etruschi, la Firenze dei Guelfi e i Veterans a Grosseto.

<Da buon toscano è probabile che abbia un carattere un po’ particolare – così si presenta tra il serio e il faceto – comunque mitigato magari dalla vicinanza a tanti coach americani per tanto tempo>.

I Red Jackets sono club che ha sempre seguito, vuoi in virtù di rinforzate conoscenze, vuoi perché qua c’è gente che ha giocato con o “sotto” di lui.

<Sono fiducioso – spiega – e le mansioni da “defensive coordinator” mi riporteranno probabilmente a delle competenze tecniche che restano quanto più mi avvince, ben inteso che nel football odierno occorre un comando quasi più manageriale che non meramente tecnico, come ho potuto constatare nell’arco del mio multiforme bagaglio d’esperienze>.

Obiettivi ?
<Lavorare bene, se poi ci riferiamo ai risultati della Prima squadra, penso che quanto meno ci proponiamo di raggiungere di nuovo i playoff di 2.a Divisione visto che ci siamo arrivati quest’anno.