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Fake news e censure dei social network contro i conservatori: Trump dà una regolata

Donald Trump (foto d'archivio)

Fake news, censure dei giganti dei social network e controffensiva di Donald Trump.

Il presidente Usa oggi ha firmato l’ordine esecutivo sui social network.

Lo hanno riferito stasera i responsabili della Casa Bianca.

La portavoce Kayleigh McEnany ha confermato che l’ordine esecutivo di Donald Trump sui social network riguarda le protezioni legali di cui godono per i contenuti sulle loro piattaforme.

McEnany ha ribadito che essi censurano le voci e le opinioni dei conservatori.

“Devo ancora capire cosa intenda fare l’amministrazione – ha commentato il patron di Facebook Mark Zuckerberg – ma in generale penso che la scelta di un Governo di censurare una piattaforma social perchè è preoccupato della sua censura non sia la giusta reazione”.

In sostanza, l’ordine esecutivo punta a ridurre l’immunità legale esponendoli al rischio di cause, dopo che Twitter ha ‘corretto’ per la prima volta due cinquettii del tycoon che equiparavano il voto per corrispondenza ai brogli.

La mossa di Trump potrebbe essere portata al giudizio dei tribunali da giganti del web, come Twitter, Facebook, Youtube e Google.

“Questo è un grande giorno per i social media e l’imparzialità!” ha twittato il presidente Trump dopo aver minacciato ieri di “regolamentare fortemente” o di “chiudere” i social network, accusandoli di mettere a tacere le voci dei conservatori e di interferire nelle elezioni presidenziali.

La bozza dell’ordine esecutivo anticipata dai media punta a reinterpretare una legge del 1996, la Communications Decency Act, riducendo l’ampia immunità contro eventuali cause garantita dalla sezione 230 ai siti che moderano le loro piattaforme.

A farsene carico dovrebbe essere il dipartimento del Commercio e la Federal Trade commission, che tuttavia è un’agenzia federale indipendente.

L’ordine argomenta che la protezione si applica alle piattaforme che operano in “buona fede”, sostenendo che i social network non ne hanno e attuano invece una “censura selettiva”.

“In un Paese che ha a lungo amato la libertà di espressione non possiamo consentire che un limitato numero di piattaforme online selezionino personalmente i discorsi cui gli americani possono avere accesso o mettere online”, si legge nella prima bozza dell’ordine esecutivo trapelata dalla Casa Bianca.

“Questa pratica – continua il testo – è fondamentalmente anti americana e anti democratica. Quando grandi e potenti società social censurano le opinioni che non condividono esercitano un potere pericoloso”.

Sono previste anche limitazioni agli investimenti federali sulle piattaforme social.