Sciopero nazionale anche a Cornigliano: turno bloccato per 24 ore
In occasione della crisi strutturale che grava sull’ex Ilva, i sindacati nazionali hanno indetto uno sciopero di 24 ore per tutti i siti produttivi. A Genova Cornigliano sono state fermate tutte e tre i turni, con presidio sindacale già dalle ore 6 del mattino davanti alla portineria di Acciaierie d’Italia.
La mobilitazione nasce da un crescente clima di frustrazione tra i lavoratori: RSU, FIM, FIOM e UILM denunciano l’assenza di risposte concrete, un piano industriale mancato e prospettive occupazionali incerte per migliaia di famiglie.
Futuro dell’ex Ilva in bilico: offerte parcellizzate e timori per il modello produttivo
Alla base dello sciopero ci sono le manifestazioni d’interesse presentate ai commissari straordinari di Acciaierie d’Italia. In totale sono arrivate una decina di offerte, ma ben otto riguardano soltanto rami o singoli impianti, mentre solo due manifestano interesse per l’intero pacchetto aziendale.
Tra le offerte più contestate figura quella di Bedrock Industries, che prevede la riassunzione di circa 2.000 lavoratori a Taranto e poco più di 1.000 nei restanti siti. Molti lavoratori e sindacati vedono tale offerta come una forma di “spezzatino industriale” che metterebbe a rischio la coesione e la continuità del gruppo.
A Genova, nelle settimane passate, è circolata l’ipotesi di un forno elettrico da 2 milioni di tonnellate nello stabilimento di Cornigliano. Tale progetto, tuttavia, ha suscitato proteste da parte dei comitati di quartiere, preoccupati per l’impatto ambientale e urbano.
Il governo convoca i sindacati: vertice a Palazzo Chigi il 28 ottobre
In risposta alle pressioni delle organizzazioni sindacali, il Governo ha convocato un incontro per martedì 28 ottobre alle 18 a Palazzo Chigi, destinato a essere decisivo per il futuro dell’ex Ilva.
L’obiettivo dichiarato è avviare un confronto sul piano industriale, sull’occupazione e sulla transizione verso processi produttivi più sostenibili e moderni. I lavoratori sperano che il dialogo non sia solo formale, ma che porti a scelte concrete e condivise.
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