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Elena Casarosa è la nuova preside dell’Istituto Gastaldi-Abba di Genova

Elena Casarosa
Elena Casarosa

Il nuovo preside viene da Pisa

Il “frullatore scuola” impostato a tutto regime a 6 giorni dall’inizio del nuovo Anno Scolastico 2021-2022 non è avaro di sorprese. Sarebbe con tutta probabilità la Professoressa Elena Casarosa da Pisa la nuova Dirigente Scolastica del prestigioso Istituto Superiore Tecnico-Tecnologico genovese “Gastaldi-Abba”.

Dopo il positivo settennato del Preside Michele Marini, passato nella “sala dei bottoni” del Classico-Scientifico “Martin Luther King” di Sturla”, il “Gastaldi-Abba” con le sue due sedi accorpate di Via Dino Col, sopra Dinegro, e di Via Teglia nella media Valpolcevera, la dirigenza dello storico Istituto Tecnico, unico per la formazione di futuri chimici dell’intera provincia di Genova ma con ampio ventaglio di altri indirizzi tecnici, con tutta probabilità dal 1° settembre passa nelle mani della neo-Preside Casarosa.

Elena Casarosa proviene dall’Istituto Superiore Tecnico Economico “Pacinotti” di Via Benedetto Croce a Pisa. Di lei sappiamo qualche idea da un’intervista pubblicata sul quotidiano “La Nazione” di qualche mese or sono.

“Siamo pronti, come categoria, – riferisce a suo tempo la Casarosa al quotidiano toscano del Gruppo QN – il vaccino servirà a far riaprire in sicurezza tutta la scuola, ma che sia esteso fin da subito a tutto il corpo docente e al personale“. “Abbiamo il dubbio sugli over 55enni, – prosegue la Casarosa – ce ne sono molti nella scuola pisana, soprattutto in città”. Intanto infatti si parte con il personale di età inferiore a 55 anni perché sarà loro somministrato AstraZeneca. “Soddisfatti, dunque – aggiunge la Professoressa – che si parta con il vaccino velocemente ma si rischia di rimanere un po’ scoperti se non si processa tutto il resto”.

“Da quando medie e superiori hanno riaperto – prosegue – nonostante tutte le precauzioni prese vediamo effettivamente qualche caso in più, per cui la vaccinazione sarebbe un elemento di garanzia“.

L’insegnante sa, infatti, che la didattica in presenza è un’altra cosa. “Non ci sono paragoni. Quello che potevamo fare lo abbiamo fatto. Ma il confronto, la presenza al cento per cento è altra cosa”.

Aule, banchi, libri non sono “soltanto trasmissione di conoscenza ma hanno una funzione sociale. Il passaggio dalla seconda alla terza è un gradino fondamentale e quest’anno abbiamo notato difficoltà nella modalità di relazione dei ragazzi che hanno vissuto un lungo periodo di isolamento. Gli studenti hanno dovuto imparare un altro codice di comportamento con la didattica a distanza“. “Insomma – riflette ancora la Professoressa Casarosa – siamo molto favorevoli. E non ho sentito nessuno che ha remore”.