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Detenuto dà fuoco a cella, Corso e Campomenosi: agenti hanno rischiato la vita per salvarlo

Manifestazione Polizia penitenziaria a Marassi, la leghista Francesca Corso (foto d'archivio)

“Da sempre la Lega è al fianco degli agenti della Polizia penitenziaria, che svolgono un lavoro durissimo sia sotto il punto di vista fisico che psicologico, e oggi sono dimenticati dal Governo Conte e dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Quanto accaduto l’altra notte a Sanremo è uno dei molti casi in cui gli agenti della Polizia penitenziaria hanno rischiato la vita per far fronte ad una situazione estrema e ci auspichiamo che il provveditorato generale possa ritenere degno di encomio il gesto degli agenti intervenuti”.

Lo hanno dichiarato l’europarlamentare ligure Marco Campomenosi e la consigliera comunale di Genova Francesca Corso, commentando la tempestiva azione della Polizia penitenziaria del carcere di Sanremo dopo che un detenuto ha dato fuoco a una cella.

“Il numero degli agenti che operano nelle carceri – hanno aggiunto i leghisti – è sottodimensionato, costretto a condizioni di lavoro massacranti e molto pericolose, diventate oggi ancor più proibitive a causa dell’emergenza sanitaria causata dal Covid-19.

Molti detenuti presentano inoltre problemi psichiatrici, e siamo certi che il governatore ligure Giovanni Toti, che ha rivendicato per sé la delega alla Sanità, provvederà a garantire presto l’assistenza sanitaria psichiatrica anche a quelle strutture, come il carcere di Sanremo, che oggi ne sono sprovviste.

Il ministro Bonafede dovrebbe ricordarsi dell’esistenza della polizia penitenziaria e sostenere con provvedimenti concreti i nostri agenti: un piano straordinario di assunzioni, formazione professionale costante, dotazioni nuove e sostegno economico.

Non possiamo ricordarci delle donne e degli uomini in divisa soltanto quando i loro gesti encomiabili li portano all’onore delle cronache”.