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Criminalità cinese in Italia: maxi operazione della Polizia in 25 province

Criminalità cinese in Italia: maxi operazione della Polizia in 25 province
Un intervento della Squadra Mobile

Obiettivo dell’operazione: colpire i reati connessi alla comunità cinese

La Polizia di Stato ha condotto nei giorni scorsi un’importante operazione ad “alto impatto” contro la criminalità organizzata cinese in Italia, coordinata dal Servizio Centrale Operativo (SCO). L’intervento ha avuto come obiettivo i reati legati all’immigrazione clandestina, allo sfruttamento della prostituzione e del lavoro, alla contraffazione di merci, al traffico di droga e alla detenzione illegale di armi.

Coinvolte 25 province italiane: un’azione su larga scala

L’operazione ha interessato ben 25 province, coinvolgendo le Squadre Mobili delle Questure di Ancona, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Cosenza, Firenze, Forlì-Cesena, Genova, Latina, Mantova, Milano, Padova, Parma, Perugia, Pistoia, Prato, Reggio Emilia, Roma, Siena, Treviso, Udine, Verona e Vicenza. Il supporto dei Reparti Prevenzione Crimine ha garantito un controllo capillare su tutto il territorio nazionale.

Attività commerciali e produttive sotto la lente delle indagini

Le indagini, avviate su impulso dello SCO, hanno permesso di individuare persone e attività collegate ad azioni illecite. Il focus si è concentrato in particolare su esercizi commerciali e realtà produttive gestite da cittadini cinesi. Le investigazioni hanno evidenziato come la criminalità cinese in Italia sia strutturata in gruppi spesso composti da soggetti provenienti dalla stessa area geografica della Cina, legati da vincoli familiari o di origine comune.

Gruppi criminali radicati e autonomi, con presenza in tutta Italia

Secondo gli investigatori, questi gruppi operano in autonomia ma mantengono contatti tra loro. Sono diffusi soprattutto nelle regioni a maggiore presenza cinese, come la Toscana, e agiscono prevalentemente ai danni di connazionali. L’organizzazione è simile a quella delle mafie tradizionali: omertà, uso della violenza e un forte senso di appartenenza sono tratti distintivi.

Uso di armi da fuoco e intimidazioni per il controllo del territorio

È stata documentata la presenza di una vera e propria “ala armata” all’interno della criminalità cinese, incaricata di compiere reati violenti e intimidatori. Questo strumento di controllo del territorio mira ad affermare il potere del gruppo sulle aree in cui opera.

Dialogo illecito con altri gruppi criminali: affari e alleanze

Le indagini hanno rivelato che la criminalità cinese mantiene rapporti con altri gruppi, anche italiani, per la gestione degli affari illeciti e la spartizione dei territori. Queste alleanze favoriscono il traffico di stupefacenti, il riciclaggio e altre attività illecite.

Il ruolo dell’hawala nei traffici internazionali

Tra i metodi utilizzati spicca il sistema dell’hawala, un meccanismo di trasferimento di denaro non tracciabile usato per inviare grandi somme tra continenti. Questo strumento è spesso adottato come modalità di pagamento nei traffici di droga, esseri umani o per il riciclaggio di denaro.

I risultati dell’operazione: arresti, sequestri e controlli

L’operazione ha prodotto risultati significativi su tutto il territorio nazionale:

  • 13 persone arrestate, tra cui: 1 per spaccio di droga, resistenza a pubblico ufficiale e porto di strumenti atti a offendere; 2 per sfruttamento della prostituzione; 1 ricercato per rapina aggravata; 2 per furto; 3 per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio; 3 per cumulo pene; 1 per tentata estorsione
  • 31 persone denunciate a piede libero
  • 1942 soggetti identificati
  • 305 esercizi commerciali controllati, di cui 2 sequestrati
  • 248 veicoli controllati in 52 posti di blocco
  • 550 grammi di shaboo sequestrati, pari a circa 5.500 dosi
  • 29 sanzioni amministrative per un totale di 73.382 euro
  • 22.825 euro sequestrati

Un’azione strategica nel piano “Squadra Mobile”

Questa operazione si inserisce nel più ampio progetto “Squadra Mobile” promosso dallo SCO dal 2023, già attivo in diversi ambiti come la devianza giovanile, il lavoro nero, il gioco illegale, la prostituzione, i furti d’auto e le violazioni delle norme sull’immigrazione (Decreto Flussi).

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