Vice brigadiere dei Carabinieri fa il suo dovere, ma viene indagato: avviata raccolta fondi online su Gofundme
Il vice brigadiere dell’Arma dei Carabinieri indagato dalla procura di Milano ha 37 anni e presta servizio al Nucleo Radiomobile del capoluogo lombardo.
Sposato con figli piccoli, vive nel Milanese, dove da vent’anni serve l’Arma dei Carabinieri, lo Stato e i cittadini, nella complessa e spesso pericolosa cornice urbana della Città di Milano.
Qualche giorno fa, mentre lui e il suo collega svolgevano un consueto posto di controllo lungo una delle vie principali nel quartiere popolare di Corvetto, uno scooter, con a bordo due giovani passeggeri di origine straniera, al quale intimano l’alt, sfugge ad alta velocità, destando un intuibile sospetto nei due carabinieri.
Ne scaturisce un rocambolesco inseguimento al fine di accertare le motivazioni della fuga dei due passeggeri, che rischia di comportare non pochi disagi e pericoli all’incolumità degli utenti della strada.
Accade, dopo 8 chilometri di inseguimento, che lo scooter sbanda finendo fuori strada.
Il passeggero ne rimane vittima, mentre il conducente, ferito, è risultato essere indagato per concorso nell’omicidio stradale, oltre che destinatario di un provvedimento di arresto per resistenza a pubblico ufficiale.
Successivamente al tragico episodio diversi giovani stranieri e di origine straniera hanno messo a ferro e fuoco il popolare quartiere milanese di Corvetto come se fosse una banlieue parigina ormai in mano ai nordafricani.
“Il dovere – hanno spiegato gli organizzatori della raccolta fondi per il carabiniere – di tutelare la sicurezza della collettività e degli utenti della strada, la missione di assicurare alla giustizia chi mette in atto azioni contrarie alla sicurezza e alla legalità, la vocazione di assolvere un lavoro che è pervaso di rischi, incertezze e imprevisti, operativi, giudiziari e legali, sfocia, in questa ennesima occasione critica e drammatica allo stesso tempo, l’iscrizione nel registro degli indagati per omicidio stradale in concorso.
Per quanto venga definito dall’autorità giudiziaria come un sedicente “atto dovuto” a garanzia e per tutti gli accertamenti, questa misura in quel carabiniere comporta, da un giorno all’altro, una serie di difficoltà familiari, lavorative, giudiziarie e soprattutto economiche, e le difficoltà economiche, che scaturiranno in particolare dalle spese legali che il carabiniere dovrà necessariamente sostenere per la sua difesa e l’affermazione della sua innocenza rispetto al drammatico esito del servizio.
La raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme è destinata a supportare il vice brigadiere nel sostenimento delle spese legali per il procedimento che si è instaurato nei suoi confronti, e la sua famiglia nel sostentamento basilare nelle spese quotidiane, anche dei figli piccoli.
Nello spirito altruista e servizievole che contraddistingue i carabinieri, i fondi raccolti che risulteranno in eccesso rispetto all’esigenza specifica, saranno devoluti all’Associazione ONAOMAC(Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri) per il sostegno alla crescita, all’istruzione e all’educazione dei giovani figli di carabinieri, rimasti orfani prematuramente.