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Controlli reddito cittadinanza a Genova: denunciato impiegato di un CAF

Carabinieri (foto di repertorio)

Continua l’attività dei carabinieri del Comando Provinciale di Genova volta a verificare la corretta percezione del reddito di cittadinanza. Dai controlli effettuati nei giorni scorsi è emerso che, dopo gli stranieri “pizzicati” nelle scorse settimane, altre tre persone hanno presentato istanza per percepire il reddito di cittadinanza senza averne diritto e sono stati quindi denunciati all’autorità giudiziaria.

Inoltre, nella rete dei carabinieri è finito anche un impiegato di un CAF, per favoreggiamento personale e accesso abusivo a sistema informatico.

Secondo gli investigatori, ha “forzato” il sistema per inserire un parametro che ha consentito a uno dei tre denunciati di ottenere indebitamente il reddito di cittadinanza.

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I denunciati sono un 55enne, gravato da pregiudizi di polizia, che ha presentato istanza per poter beneficiare del reddito di cittadinanza, omettendo di dichiarare di essere sottoposto agli arresti domiciliari per reati inerenti la legge sullo spaccio di sostanze stupefacenti.

Per i carabinieri l’operatore del Caf, poi denunciato nel medesimo contesto investigativo, avrebbe avviato l’iter finalizzato alla riscossione del beneficio pur conoscendo la particolare condizione ostativa del 55enne genovese.

Inoltre è stata denunciata una 35enne straniera che nel mese in corso ha presentato istanza al fine di ottenere il beneficio del reddito di cittadinanza attestando falsamente di essere residente in Italia da almeno 10 anni, di cui almeno due continuativi.

E’ finito poi nei guai un 60enne genovese, gravato da pregiudizi di polizia, che lo scorso mese di maggio aveva presentato richiesta al fine di rientrare nei limiti previsti per la corresponsione del reddito di cittadinanza dichiarando di non essere più convivente con una cittadina straniera, indicando anche di non svolgere nessuna attività lavorativa, mentre dagli  accurati accertamenti è emerso il perdurare della relazione sentimentale e convivenza di fatto,  nonché il vincolo di reciproca assistenza e condivisione di risorse comuni e risultando ancora residente presso lo stesso domicilio.