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Carcere di Sanremo, Keniota aggredisce due agenti della Penitenziaria

Carcere Sanremo, Alberto Scagni picchiato e torturato da detenuti
Carcere Valle Armea a Sanremo (foto di repertorio)

La rabbia del sindacato Sappe che chiede il teaser

Ancora un’aggressione nel carcere di Sanremo nei confronti della Poliziai Penitenziaria. Due agenti sono stati brutalmente aggrediti da un detenuto di origine keniota.

“E’ sconcertante – denuncia il Sappe liguria attraverso il segretario regionale Lorenzo – il tutto è accaduto nell’area degli uffici dove il detenuto si era recato per una visita medica. Al termine della visita il detenuto si è rifiutato di far rientro in cella e quindi ha aggredito l’agente che lo accompagnava colpendolo con un pugno in faccia.

Stessa sorte è toccata ad un altro agente intervenuto per soccorrere il collega cercando di ricondurlo alla calma e non infierire nei confronti del collega.

Di tutta risposta il detenuto proveniente dal Kenia con fine pena 2025, ha sferrato un violento calcio nei confronti dell’altro poliziotto.

L’episodio violento ha richiesto l’intervento di altri agenti che sono riusciti a relegare il detenuto in una cella di attesa.

Al momento i due poliziotti sono stati sottoposti alle cure ospedaliere mentre il detenuto, illeso, è tranquillo nella sua cella.

Auguriamo una pronta guarigione ai colleghi intervenuti, sono i nostri piccoli eroi e nessuno vuole riconoscere il loro sacrificio”.

Il Sappe della Liguria torna nuovamente nel delicato problema della gestione dei detenuti che presentano problemi psichiatrici, nella loro gestione senza nessun psichiatra che possa seguirli, il che determina l’inadeguatezza della loro detenzione e nel contempo chiede la dotazione di strumenti tecnologici, come la pistola teaser, per fronteggiare questi episodi di violenza.

“Non possiamo – afferma Lorenzo del Sappe – continuare a gestire questi detenuti, il compito della Polizia Penitenziaria è assicurare sicurezza non ricevere cazzotti e calci da parte dei detenuti. Nel carcere di Sanremo è impossibile garantire sicurezza anche per l’assenza di un comandante che esprima il meglio di se a tutela del personale.”

“E’ giunto il momento di chiedere l’avvicendamento sia del comandante che del direttore – conclude Lorenzo – sono lontani da una politica gestionale dell’istituto che dovrebbe essere improntato sulla sicurezza ed invece non lo è.

Il Sappe ricorrerà ad una serie di proteste per richiedere l’intervento del capo del dipartimento Dr. Bernardo Petralia e del Provveditore regionale Dr. D’andria.”