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Capurro, la più antica impresa italiana di catering compie 220 anni

Capurro, la più antica impresa italiana di catering compie 220 anni
Paolo Capurro

L’azienda apre la stagione del festeggiamento dei suoi primi 120 anni di vita cambiando il logo

Capurro Ricevimenti, è la più antica e longeva impresa di banqueting e catering italiana è nata nel capoluogo ligure nel 1901 e ha appena compiuto i suoi primi 120 anni di vita.

La storia di Capurro Ricevimenti, una realtà imprenditoriale che oggi significa 25 dipendenti, 5,2 Milioni di fatturato e centinaia di eventi organizzati all’anno, è iniziata con una piccola bottega di dolciumi per poi crescere e diventare già a metà degli anni ‘20 la più prestigiosa azienda organizzatrice di eventi: il primo grande appuntamento fu il varo dell’Augustus un transatlantico costruito dai cantieri Ansaldo. Una storia nata a Genova e che a Genova continua.

Capurro, la più antica impresa italiana di catering compie 220 anni
Capurro, la più antica impresa italiana di catering compie 220 anni

Si tratta di un’eccellenza che ha fatto divertire, ballare e cenare, regine e ambasciatori, capi di stato e di governo, ammiragli e attori, industriali ed impiegati, nobili e artisti.

Per 120 anni Capurro Ricevimenti è stata tutto questo e vuole a continuare a essere testimone della qualità e della bellezza di Genova e della sua storia.

Il 2022 sarà l’anno che la Capurro dedicherà a festeggiare i suoi primi 120 anni di vita con una serie di eventi molto interessanti.

Tra questi la pubblicazione di un libro – scritto dal giornalista Franco Manzitti – e l’organizzazione di una mostra che intrecceranno la storia della Capurro con la storia di Genova, perché la prima è strettamente legata alla seconda.

Un modo originale e curioso di ripercorrere le tappe più significative della città attraverso gli eventi e i fatti di cui Capurro è stata testimone attiva.

Il primo atto dei festeggiamenti è una rivisitazione del logo dell’impresa. Si tratta di un ritorno al passato per guardare al futuro: il marchio, infatti, rivisitato dalla pesto.ink, ha ripreso il colore originale, un blu tipico di Genova.

Il font della scritta Capurro è rimasto pressoché immutato per non intaccare la storicità del marchio, solo la lettera P è stata modificata con un concetto più dinamico, mentre la scritta “dal 1901 e ricevimenti” è stata ridisegnata completamente, abbandonato il corsivo obliquo si è optato per un font più leggero, moderno e leggibile che esaltasse la scritta Capurro.

“Abbiamo voluto rivisitare il nostro logo – ha dichiarato Paolo Capurro, titolare insieme al cugino Pippo Traverso dell’azienda – perché volevamo dare risalto al nostro passato, una unicità che ci rende orgogliosi. Ma vuole essere anche un omaggio a Genova, la città alla quale dobbiamo molto, se non tutto della nostra storia. Per questo, fra le altre iniziative, vogliamo organizzare una mostra che sarà aperta a tutta la città nella quale esporremo il nostro ricco materiale d’archivio. Sarà un modo originale e curioso di riattraversare 120 anni della storia di Genova e dell’evoluzione dei gusti attraverso i nostri ricevimenti”.