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Bonus Covid ai sanitari, Viale: in Liguria superiore a Lazio ed Emilia Romagna

Governatore Giovanni Toti e vicepresidente regionale Sonia Viale (foto d'archivio)

È stato raggiunto l’accordo con le sigle sindacali dei medici e del comparto sanitario per il riconoscimento di un bonus tra 400 e 1400 euro (suddiviso in tre fasce) per circa 16mila lavoratori impegnati nelle aziende sanitarie e ospedaliere per far fronte all’emergenza Covid.

Si tratta, in particolare, della distribuzione concordata con i sindacati delle risorse sia del “Decreto Rilancio” per 5 milioni di euro sia dei fondi per 9 milioni di euro messi a disposizione direttamente da Regione Liguria.

Il bonus va ad aggiungersi al premio riconosciuto ai sanitari e già ripartito alle aziende, sempre in accordo con i sindacati, con le risorse del “Decreto Cura Italia” per 6,7 milioni di euro: complessivamente, chi è in fascia A prenderà fino a 2mila euro in più in busta paga.

Complessivamente, vengono distribuiti 21 milioni di euro a circa 16mila lavoratori impegnati nell’emergenza Covid-19.

“Abbiamo portato a termine l’impegno che ci eravamo assunti – ha dichiarato oggi il governatore Giovanni Toti – è la dimostrazione che ai manifesti, dovuti, per ringraziare il personale sanitario sono seguiti i fatti. Non si tratta di un mero bonus economico ma di un riconoscimento mai così meritato da una categoria che è stata in prima linea con una capacità, una generosità e un’efficacia oltre l’immaginabile. Lo ha fatto a tutti i livelli, con uno sforzo straordinario”.

“Sono molto soddisfatta – ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale (Lega) – dell’accordo che abbiamo raggiunto.

La Liguria garantisce ai professionisti che hanno lavorato nell’emergenza un riconoscimento importante anche a livello nazionale, complessivamente fino a 2.000 euro, superiore a quello erogato anche da altre regioni, come Lazio ed Emilia Romagna che hanno previsto un bonus massimo di 1.000 euro.

Si è reso necessario il tempo per un approfondito confronto con sindacati in modo da esaminare tutte le situazioni e raggiungere un equilibrio per tutti i professionisti coinvolti: nessuno è stato lasciato fuori”.

Le tre fasce premiali sono:

Fascia A: 1.400 euro per: Pronto Soccorso; Malattie Infettive; Terapia Intensiva e Sub intensiva; Reparti adibiti formalmente a COVID; Pneumologia; Laboratori (solo personale dedicato agli esami PCR e sierologici; Radiologia (solo personale adibito alla diagnostica COVID, compreso quello inviato ai posti letto dei pazienti; Medicina del Lavoro (solo personale adibito ad attività COVID); G-SAT; Esecuzione tamponi a domicilio e sul territorio; Emergenza Sanitaria Territoriale – 118 (solo personale adibito al soccorso); personale positivo COVID che ha lavorato in presenza meno del 50% dei giorni totali + personale in infortunio e in quarantena dei reparti fascia B e fascia C, oltre a personale positivo.

Fascia B: 800 euro per: reparti non adibiti formalmente a COVID ma che hanno registrato almeno il 10% di giornate di degenza complessive nei mesi di marzo e aprile per pazienti ricoverati per COVID; Prevenzione; Cure domiciliari pazienti COVID; Servizi territoriali; Logistica; Direzioni Professioni Sanitarie; Direzioni Sanitarie Aziendali.

Fascia C: 400 euro per: Provveditorato; Gestione Risorse Umane; Unità Organizzative deputate alla gestione del debito informativo verso Protezione Civile, Ministero, Regione; Sistemi informatici.