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A piedi a Lisbona: il viaggio di Massimo

Massimo Pedersoli

Sono le nove e trentasette minuti di sabato 7 dicembre 2019: mi arriva una email che visualizzo immediatamente.

Ha come oggetto un semplicissimo “Foto” e riporta un testo scarno ed essenziale, ovvero “Buondì, invio qualche foto della partenza”. Il messaggio è firmato da un giovane genovese che ho da poco sentito al telefono per avere notizia sulla sua impresa.

E’ Massimo Pedersoli, classe 1986 che, uscendo di casa a Genova come facciamo tutti noi la mattina per andare a scuola o al lavoro, si sta invece avviando lungo un percorso fatto di migliaia di chilometri, raggiungerà la capitale portoghese a piedi. Ma scopriamo di più su di lui e sul lungo cammino che lo attende.

Massimo Pedersoli

“La mia passione per il viaggiare a piedi nasce qualche anno fa, nel 2016 quando mi avvio lungo il Camino di Santiago”, spiega Massimo, “e da li inizio ad apprezzare il viaggio senza alcun mezzo di locomozione. In due anni lo completo con grande soddisfazione. Questo percorso mi ispira ad approfondire il –trekking urbano- quando scopro la bellezza di muovermi a piedi anche in città ed alzare la testa in su per apprezzare la meraviglia attorno a me”.

E’ però un percorso a piedi tra Chernobyl e la Bielorussia che scuote l’anima di Massimo, che partecipa ad una mostra fotografica assieme ad altri autori per offrire un punto di vista differente sul dramma datato proprio l’anno della sua nascita. Da qui parte la collaborazione con un’associazione che si chiama “Dona un sorriso” di Cerano in provincia di Novara che si impegna notevolmente sui piccoli colpiti dalla tragedia della centrale nucleare tristemente nota.

Massimo Pedersoli

Da qui l’idea di realizzare un evento che porti alla raccolta di fondi per i piccoli dell’Europa dell’est. Tramite il portale statunitense “Go Found Me” specializzato in questo genere di iniziative, in collaborazione con “Aiutiamoli a Vivere” una ONG di Terni, Massimo vuole fare questo lungo viaggio per raccogliere quattromilacinquecento euro da offrire ai bambini di Chernobyl e zone limitrofe per garantire loro un periodo in Italia, fatto di vacanza ma anche di studio e di visite mediche, in modo da offrire davvero un futuro migliore.

“L’idea di attraversare tre Stati europei, Francia, Spagna e Portogallo sono infatti simbolici per la mia raccolta”, prosegue il camminatore ligure, “spero davvero di trovare donatori per millecinquecento euro a singola Nazione per raggiungere il mio obiettivo”. Massimo Pedersoli percorrerà circa duemilacinquecento chilometri in tre mesi, il suo viaggio si potrà seguire sul suo blog personale e sui social network. Chi invece lo dovesse incontrare per strada noterà un cartello appeso al suo zaino ed un palloncino blu.

Il trekker genovese spera davvero che molte persone lo fermino per avere informazioni e scoprano questa importante iniziativa. Noi, seguiremo da vicino il viaggio, aggiornando regolarmente sulle pagine della testata. Buon cammino, Massimo. (Foto di Massimo Pedersoli. Ha collaborato Tamara Bruzzone)

Per informazioni: su FB Walking for Charity.

Roberto Polleri