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Pro Pal Hannoun arrestato, inquirenti: a Genova cellula islamica dal 1991

Pro Pal Mohammad Hannoun, da anni abitante a Genova (foto d'archivio)

Abdelrahim Jaber, uno degli islamici arrestati oggi insieme al “genovese” Mohammad Hannoun, nel blitz antiterrorismo di Genova, è stato ritratto, in una fotografia acquisita nel server dell’associazione al centro dell’inchiesta, in divisa mimetica, armato di lanciarazzi, con i simboli delle Brigate Al Qassam, circondato da terroristi armati dell’ala militare di Hamas.

Queste immagini, hanno sottolineato gli inquirenti,  sono “sintomatiche” dell’adesione degli indagati all’organizzazione terroristica islamica e, in particolare, alle modalità terroristiche di azione di Hamas.

Intanto, è emerso che era segnalata fin dal 1991 la presenza presso il Centro Islamico Genovese di una cellula di Hamas, coordinata dal giordano-palestinese Hannoun Mohammad, 62anni, presidente dell’Associazione palestinesi in Italia e abitante da anni nel capoluogo ligure, arrestato stamane con altre 8 persone nell’ambito dell’indagine sui finanziamenti al terrorismo dell’organizzazione palestinese.

Il particolare viene indicato nel testo dell’ordinanza di applicazione delle 9 custodie cautelari nel ripercorrere non soltanto la presenza a Genova di Hannoun ma anche l’attività delle associazioni alle quali è stato legato come fondatore e legale rappresentante (due delle quali con sede a Genova) finite al centro dell’inchiesta sugli illeciti finanziamenti ai terroristi islamici di Hamas (oltre 7 milioni di euro).

Hannoun nel 2003 era finito in una “black list” del Dipartimento del Tesoro Usa, tra i finanziatori del terrorismo, ma già nel 2001 nel corso di una perquisizione a suo carico erano stati rinvenuti documenti del gruppo terroristico che l’indagato aveva dichiarato di avere reperito proprio al Centro islamico genovese.

Le indagini avevano evidenziato “come continuasse a mantenere un ruolo di primaria importanza all’interno del Centro islamico genovese, impegnato nelle raccolte fondi da destinare ai territori occupati, mentre organizzava congressi in cui venivano invitate personalità di spicco del mondo islamico i cui interventi esaltavano la strategia del terrore”.

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