Operazione dei Carabinieri di Genova Sampierdarena dopo il colpo del 6 novembre alla gioielleria Mango
Si chiude in Piemonte la fuga della cosiddetta “Banda del buco”, ritenuta responsabile del clamoroso furto messo a segno lo scorso 6 novembre nella gioielleria Mango di via Buranello, a Sampierdarena. Il colpo, compiuto passando da un locale abbandonato adiacente e realizzando un’apertura nella parete comune, aveva destato grande attenzione per modalità e precisione. Questa mattina, a Torino e Rivoli, i Carabinieri della Compagnia di Genova Sampierdarena, con il supporto dei colleghi locali, hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta della Procura di Genova, arrestando tre uomini ritenuti coinvolti nell’azione criminale.
L’indagine era partita subito dopo il furto, quando i militari del nucleo operativo e della stazione di Sampierdarena avevano iniziato ad analizzare le immagini delle telecamere pubbliche e private della zona, ricostruendo i movimenti dei ladri nelle ore precedenti e successive all’effrazione.
Auto a noleggio, sopralluoghi e pedinamenti: così sono stati identificati
Grazie alla visione delle registrazioni, gli investigatori erano riusciti a individuare l’auto a noleggio utilizzata dai tre uomini per gli spostamenti, ricostruendo così un quadro più preciso dei loro movimenti. Le immagini avevano anche documentato un accurato sopralluogo, effettuato nei giorni precedenti al furto, che aveva permesso ai ladri di studiare accessi, tempi e vulnerabilità della struttura.
Dopo questa prima fase, l’indagine era proseguita con appostamenti e pedinamenti, elementi che hanno consentito ai Carabinieri di risalire al domicilio dei sospetti in Piemonte. La Procura aveva quindi autorizzato una perquisizione, eseguita poco dopo l’identificazione del gruppo.
Recuperati gioielli, orologi e contanti durante le perquisizioni
Nel corso della prima perquisizione, i militari avevano trovato e sequestrato diversi orologi e gioielli sottratti alla gioielleria genovese, insieme a 6.000 euro in contanti e altri oggetti di valore che potrebbero provenire da ulteriori furti. Nell’appartamento erano stati rinvenuti anche gli abiti indossati durante il colpo di Sampierdarena, dettaglio che aveva rafforzato ulteriormente le responsabilità dei tre uomini.
Gli indagati, già ascoltati il 28 novembre dagli inquirenti, sono stati nuovamente raggiunti questa mattina dai Carabinieri per l’esecuzione degli arresti. Durante l’operazione sono stati recuperati altri preziosi riconducibili al furto del 6 novembre, completando così un quadro probatorio solido e dettagliato.
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