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Savona, la Life Support sbarca 146 migranti soccorsi nel Mediterraneo

Savona, la Life Support sbarca 146 migranti soccorsi nel Mediterraneo
La nave Life Support

Si è concluso alle 23.15 di domenica 10 agosto, nel porto di Savona, lo sbarco delle 146 migranti salvati dalla Life Support, la nave di ricerca e soccorso di EMERGENCY. L’imbarcazione, impegnata nel Mediterraneo Centrale, ha portato a termine tre interventi complessi tra il 6 e il 7 agosto, salvando uomini, donne e minori in grave pericolo di vita.

Tre operazioni di soccorso in acque internazionali

Il primo intervento ha riguardato un gommone con 31 persone a bordo, tra cui una donna incinta e undici minori non accompagnati, in condizioni critiche. Successivamente, la Life Support ha soccorso un secondo gommone bianco sovraffollato con 47 naufraghi privi di giubbotti salvagente, tra cui tre minori. L’ultimo salvataggio, il più delicato, ha coinvolto 69 persone su un’imbarcazione in vetroresina che si è avvicinata a grande velocità, affiancando pericolosamente la nave di EMERGENCY. Alcuni naufraghi, spinti a saltare a bordo, sono caduti in acqua senza salvagenti. Uno di loro, in condizioni mediche gravi, è stato evacuato d’urgenza con un elicottero della Guardia Costiera.

Un porto lontano e giorni di navigazione

“Abbiamo impiegato quattro giorni di navigazione per raggiungere il porto di Savona, assegnatoci dalle autorità – ha dichiarato Domenico Pugliese, comandante della Life Support – Un porto così distante non tiene conto delle sofferenze delle persone soccorse e ci obbliga a rimanere lontani dalla zona operativa per troppo tempo”. Pugliese ha ringraziato autorità e volontari di Savona per l’assistenza durante lo sbarco, augurando a ogni migrante di trovare supporto medico, psicologico e legale adeguato. Un pensiero speciale è andato al ragazzo evacuato in elicottero: “Gli auguriamo il meglio”.

Migranti in fuga da guerra, povertà e crisi climatica

Tra i naufraghi ci sono persone provenienti dal Sudan, in guerra da oltre due anni, ma anche da Afghanistan, Bangladesh, Burkina Faso, Camerun, Costa d’Avorio, Eritrea, Gambia, Ghana, Guinea, Mali, Nigeria, Senegal e Somalia. Molti di questi Paesi sono colpiti da conflitti armati, instabilità politica, violenze diffuse, povertà estrema e conseguenze della crisi climatica.

Storie di sopravvivenza e speranza

Ousmane Thiame, mediatore culturale a bordo, ha raccontato di un giovane che ha tentato per nove anni di fuggire dalla Libia, subendo torture come il martellamento delle mani. “Sentire la sua emozione nel momento in cui ha visto la Life Support è stato commovente” ha detto.

Un altro migrante, sudanese, ha condiviso il dramma della fuga dal Kordofan: dalla guerra a Khartoum alla permanenza di otto mesi in un campo in Ciad, fino all’arrivo in Libia per lavorare nei campi agricoli. Con i risparmi accumulati, ha deciso di affrontare la traversata verso l’Europa per chiedere protezione e cercare un futuro sicuro per sé e per la propria famiglia. “Il viaggio in mare è stato un incubo. Quando abbiamo visto la vostra nave, abbiamo capito che saremmo sopravvissuti: una sensazione indescrivibile” ha raccontato.

La missione numero 35 della Life Support

L’operazione di agosto segna la 35ª missione della Life Support nel Mediterraneo Centrale dall’inizio delle attività nel dicembre 2022. In meno di tre anni, l’equipaggio composto da marittimi, medici, infermieri, mediatori culturali e soccorritori ha salvato 3.001 persone, confermando l’impegno di EMERGENCY nella difesa della vita in mare e nella tutela dei diritti umani.

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