Serata ricca di emozione quella che ci ha regalato il concerto di Christian Pastorino in programma ieri sera, giovedì 7 agosto, all’interno dei Notturni en plein air organizzati dalla GOG.
Un concerto che prevedeva anche la prima esecuzione assoluta del compositore genovese Matteo Maria Camponero intitolata Suite notturna, commissionata proprio dalla Giovine Orchestra genovese per l’occasione. Un lavoro che ha rivelato competenza e preparazione del compositore che del resto aveva già collaborato con la GOG nel 2020 componendo in occasione della rassegna a Palazzo Spinola “Antico e Moderno” la Sonata a due per Clarinetto e Fagotto.
Ed è proprio con la Suite notturna che si è aperta la serata che ha visto il nome del compositore genovese accando a quelli di Schuman, Ravel e Liszt suonati da Christian Pastorino, pianista di pregio che da anni tiene concerti in diverse città italiane tra cui Genova, Acqui Terme, Livorno, Roma e Milano sia in ambito solistico sia cameristico, e che nel 2021 si è aggiudicato una borsa di studio promossa dal Rotary Club.

E se di Pastorino abbiamo apprezzato l’esecuzione intensa della lunga e difficile Fantasiestücke per pianoforte op. 12 di Schuman, così come la capacità interpretativa e raffinata del Valses nobles et sentimentales di Ravel nonchè la chiusura con la Rapsodia ungherese di Liszt, in cui ha ulteriormente confermato grande padronanza della tastiera, ci congratuliamo con lui per la lettura della nuova composizione, quella appunto di Camponero, formata da quattro danze. Il brano iniziale del Tango, caratterizzato dai due temi contrastanti, il primo evidentemente “maschile” nel suo esprimere forza e drammaticità e il secondo, quello “femminile”, nel rispondere con la sua intimità, ha catturato immediatamente l’attenzione del pubblico.
A seguire il Valzer con le sue armonie inizialmente soavi e delicate che hanno poi incontrato un’articolazione staccata e frizzante, è stato il perfetto ponte alla terza danza, il Bolero. Questo, innovativo nella sua espressione sensuale, completeamente differente da quella raveliana, ha incantato la platea del cortile su cui piano piano scendeva la sera. A chiudere perfettamente l’opera è stata la Tarantella, dai toni esplicitamente italiani e spavalda sin dall’introduzione proposta dal fluido arpeggio della mano sinistra.
Per i tanti applausi finali di un pubblico che per il sold out è rimasto addirittura fuori per ascoltare il concerto, Pastorino ha concesso due bis: il Preludio op.23 n.5 di Rachmaninoff e il Preludio op.28 n. 24 di Chopin confermando non solo l’abilità tecnica, ma quella di trovare tra le note quei dettagli e quelle finezze che senza dubbio intendevano gli autori. Gloria Speranza
Non perdere gli ultimi aggiornamenti su cronaca, eventi e politica in Liguria! Iscriviti sui canali di Liguria Notizie di Telegram, Facebook, Twitter e YouTube