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Il Nano Morgante | La propaganda salutista

Il Nano Morgante | La propaganda salutista
Il Nano Morgante | La propaganda salutista

La comunicazione mediatica, quale strumento della propaganda istituzional-commerciale, si è massimamente evoluta dai tempi di E. Burnays e di G. Le Bon, sebbene tale evoluzione, purtroppo, non sempre si sia tradotta e si traduca in un effettivo vantaggio del destinatario.

In specie, nel caso il destinatario della propaganda non sapesse interpretarla in autonomia di pensiero, la accogliesse in modo acritico, egli resterebbe impigliato nella rete informativa delle pseudo-verità, di cui tale propaganda può essere portatrice.

Non a caso, può assurgere a dogma un messaggio istituzionale che, ad esempio, proclama la propria ferrea volontà di salvaguardare la salute del pianeta e dei suoi abitanti.

Dinanzi a tale propaganda, chi non possedesse il cosiddetto talento sinottico, citando Ortega Y Gasset, chi cioè difettasse della capacità di osservare e decodificare le varie spigolature, non avrebbe altra possibilità che recepirla in base al proprio ristretto canale ricettivo.

In sostanza, senza talento sinottico non si possono cogliere le possibili discrepanze & ambiguità di un qualsivoglia informazione in cui, ad esempio, figurasse subliminalmente il delicato rapporto tra priorità-salute e priorità-profitto.

Detto fatto, se è conforme credere nella propaganda salvaguardista istituzionale, è eretico dubitarne.

Dinanzi a tale composito scenario, senza pretesa di esaustività e di verità, si possono rappresentare alcune criticità:

  • la dipendenza dal gioco d’azzardo, che, sulla scorta della cosiddetta comunicazione paradossale (cit. G. Bateson), viene affrontata da una parte consentendo locali ad hoc, dall’altra appellandosi alla moderazione, sebbene la tipologia psicologica del ludopatico, in quanto tale, parrebbe poco attitudinale alla moderazione;
  • la dipendenza da nicotina/tabacco, che viene analogamente affrontata: da una parte esponendo sui pacchetti delle sigarette gli effetti nocivi collaterali,dall’altra consentendone la vendita;
  • l’ additivazione nella ordinaria produzione alimentare, nella misura in cui è consentita ai sensi di legge, quindi in forza di provvedimenti tecnico-politici;
  • la salute individuale in senso stretto, che viene affrontata, da una parte esaltando il livello d’eccellenza di strutture sanitarie pubbliche, dall’altra assegnandovi risorse tali da rendere biblici i tempi di attesa per le visite, in specie quelle urgenti;
  • la salute mentale, che viene affrontata, da una parte anche promuovendo il sostegno-psicologo (a pagamento), dall’altra costituendo, attraverso un quotidiano uso generalizzato dell’ allertismo, le condizioni costitutive dell’ ansia.

In soldoni, dinanzi all’ accreditamento salvaguardista, l’individuo è libero di credere alla teoria della propaganda, anche quando non si traduce in comportamenti coerenti. Massimiliano Barbin Bertorelli