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Truffe agli anziani, la gip concede i domiciliari alla boss della banda napoletana

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Donna e carabiniere (foto di repertorio)

Va ai domiciliari con il braccialetto elettronico Marica Mastroianni, arrestata dai carabinieri di Genova ai primi di febbraio in quanto ritenuta dagli inquirenti, insieme con il marito Alberto Macor, a capo dell’organizzazione che truffava anziani nel territorio del capoluogo ligure e in tutta Italia.

A deciderlo è stato ieri il gip di Napoli Michaela Sapio che ha accolto l’istanza presentata dal legale della donna, l’avvocato Bruno Cervone, anche in considerazione della situazione che vive il suo nucleo familiare “composto da tre figli minorenni, ad oggi accuditi dai nonni paterni” e penalizzato inoltre dalla “mancanza del padre anch’egli detenuto” e dalla “disabilità che affligge la nonna materna”.

Il giudice ha anche voluto tenere conto “del processo di rimeditazione interiore” manifestato dalla donna.

Il primo febbraio 2025 i carabinieri di Genova avevano notificato 29 misure cautelari emesse dal Tribunale nei confronti dei presunti capi ed esecutori di una banda con base a Napoli e specializzata nelle truffe agli anziani, con la tecnica del “finto maresciallo” e della “finta avvocata”.

Alberto Macor e Marica Mastroianni, sempre secondo l’ipotesi della pubblica accusa, svolgevano il ruolo di telefonisti in call-center appositamente allestiti per mettere a segno le truffe in tutta Italia, e coordinavano i cosiddetti trasfertisti, cioè gli esecutori materiali dei raggiri: il primo si fingeva maresciallo, la seconda avvocata.

Tra gli arrestati figura anche un fratello di Alberto che ha fatto l’attore nel film “Gomorra”.