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Vado Ligure, una 18enne si dà fuoco. Come il padre artigiano che chiese aiuto a Beppe Grillo

L'artigiano savonese Mauro Sari

Una 18enne stamane si è data fuoco in un piazzale adibito a parcheggio a Vado Ligure, come il padre artigiano 5 anni fa. E’ ricoverata all’ospedale in gravi condizioni.

L’episodio è successo intorno alle 7 in piazzale San Lorenzo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Savona, sanitari del 118, agenti di polizia e carabinieri.

Grazie al tempestivo intervento di alcuni passanti, la giovane è sopravvissuta alle fiamme, ma avrebbe ustioni su circa l’ottanta per cento del corpo.

Secondo quanto riferito dai sanitari, in sostanza si sarebbe salvato solo il viso. Intubata, è stata trasferita in codice rosso prima al Santa Corona di Pietra Ligure e poi al Centro grandi ustionati del Cto di Torino.

Ancora da chiarire del tutto le ragioni del gesto con il quale la 18enne ha emulato il padre.

Nel febbraio 2013, dopo l’exploit elettorale del Movimento 5 Stelle, l’artigiano si era anche presentato sotto l’abitazione di Beppe Grillo a Sant’Ilario. Davanti alle telecamere delle Tv nazionali e ai giornalisti, aveva suonato il campanello di casa per chiedere aiuto al comico e leader del M5S.

Nel maggio 2013 l’artigiano di 47 anni, Mauro Sari, si tolse la vita nello stesso modo e nello stesso piazzale di Vado Ligure. Accanto al cadavere venne trovata una tanica di benzina. Successivamente, era emerso che era in difficoltà economiche e avrebbe avuto un piccolo debito con l’Inail (circa mille euro e una rata di 220 euro che non riusciva a pagare). Voleva mantenere il Durc per poter continuare a lavorare. Un tormento che lo assillava da tempo.

Dopo la tragedia il Comune di Savona aveva riferito di essersi assunto l’impegno di provvedere alla famiglia dell’artigiano, ma probabilmente il dramma che ha colpito la 18enne è stato troppo grande e non ha retto alla perdita del padre.

Beppe Grillo aveva ricordato l’artigiano disperato in un comizio: “Un tizio era venuto a trovarmi. Prima di arrivare davanti a casa mia ha chiamato il 118 e gli ha detto vado a uccidermi da casa di Grillo. Ho trovato una persona che mi ha raccontato la sua storia di piccolo imprenditore. Abbiamo passeggiato insieme e chiacchierato mezzora. Era di Vado Ligure, vicino a Savona, era veramente disperato. Sapevo che non potevo fare niente, ma almeno l’ho ascoltato e gli ho dato il numero di telefono”.