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Tursi, ok intitolazione porticciolo di Nervi a Ferraro. Corso: per Genova è un onore

Medaglia d'Oro Luigi Ferraro con Jacques Cousteau (foto di repertorio)

“Oggi è stato approvato in consiglio comunale un documento che, fra le altre impegnative, prevede l’intitolazione del porticciolo di Nervi alla Medaglia d’Oro e pioniere della subacquea Luigi Ferraro, illustre genovese e a dir poco un uomo straordinario che portò il nome della nostra città in tutto il mondo. Per Genova è un onore”.

Lo ha annunciato stasera la consigliera comunale Francesca Corso (Lega).

Anche il sindaco di Genova Marco Bucci ha sostenuto la mozione: “Il fatto che nel 1951 Ferraro sia stato insignito della Medaglia d’Oro dovrebbe già essere sufficiente a giustificare l’intitolazione di una via. Luigi Ferraro non uccise mai nessun italiano. L’unico scandalo è che in 60 anni a nessuno sia venuto in mente di ricordarlo”.

A proposito di Luigi Ferraro, lettera alla redazione

Porticciolo Nervi intitolato a Ferraro: Anpi e Cgil contro Eroe genovese e padre subacquea

“Nel novembre 2017 – ha spiegato Corso – presentai una mozione per l’intitolazione di una strada o una piazza a Luigi Ferraro. Già allora mi resi conto che per una certa parte politica non esistono meriti se nella vita non si è dimostrato di stare da quella stessa parte.

Nel caso specifico, Luigi Ferraro, come imprenditore e fondatore della Technisub, creò lavoro nella nostra città, dove, peraltro, chiamato dal Ministero dell’Interno, organizzò anche i corsi per i sommozzatori dei vari Corpi dello Stato: da quello dei Vigili del Fuoco a quelli di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.

Le accuse della sinistra a questa persona sono del tutto strumentali.

Infatti, prima dell’otto settembre 1943 prestò servizio come palombaro nella Xª Flottiglia MAS della Regia Marina e fu decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare, avendo affondato da solo tre navi nemiche.

Dopo l’otto settembre 1943, Luigi Ferraro non partecipò mai ad alcuna azione contro italiani partigiani e civili e dialogò con il Comitato di Liberazione Nazionale e la Brigata Stella.

Se così non fosse, mi chiedo perché gli stiano stati concessi i funerali di Stato, perché l’allora presidente Carlo Azeglio Ciampi fece pervenire un messaggio di sentito cordoglio ai famigliari, perché a quella celebrazione fossero presenti tantissimi gonfaloni e bandiere, oltreché diverse autorità politiche, civili e militari.

Soprattutto, mi chiedo perché i responsabili del CNL il 4 maggio 1945 sottoscrissero una lettera che testualmente riporta: ‘Per il complesso della sua opera questo Comitato di Liberazione Nazionale, riconosce al sottotenente di vascello Ferraro, indiscutibili meriti per la collaborazione prestata con alto spirito di italianità‘.

Nel 2020 dovremmo quindi finirla di plaudire a ogni iniziativa, per quanto piccola, di chi ci piace ideologicamente e ripudiare tutto ciò che è differente dal nostro pensiero politico.

Peraltro, in un periodo storico in cui ai rappresentanti dei cittadini non è stato permesso di presenziare fisicamente in consiglio comunale, lo scorso 25 aprile ai rappresentanti dell’Anpi, in piena fase 1 dell’emergenza coronavirus, è stato invece concesso di scendere in piazza, ossia molto più di quanto non sia stato concesso a tutti gli altri cittadini italiani”.

Il documento sottoscritto dal CLN il 4 maggio 1945 (www.luigiferraro.it) che sbugiarda Anpi e Cgil