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Tragedia terremoto, il bilancio tra Turchia e Siria a 9.500 morti

Tragedia terremoto, il bilancio tra Turchia e Siria a 9.500 morti
Alcuni soccorritori su Sun palazzo crollato in Turchia, dove è anche nevicato

Dati ufficiali sempre più tragici giungono, questa mattina, dalle zone della Turchia e della Siria, colpite dal terremoto.

In Turchia, secondo l’agenzia di soccorso turca Afad, sono stati estratti dalle macerie 6.234 corpi. Mentre in Siria sono stati contati 2.547 morti, secondo le autorità e i medici.

I funzionari dell’Organizzazione mondiale della sanità stimano che le vittime potrebbero essere fino a 20.000. I feriti sono 37.011.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è presente sul luogo del terremoto e, oltre al lutto nazionale, ha dichiarato lo stato di emergenza per tre mesi nelle 10 province del sud est.

C’è un italiano che manca all’appello. Si tratta di un 60enne veneto, Angelo Zen.

Ci sono anche, però, i salvataggi miracolosi, come quello della neonata trovata viva ancora con il cordone ombelicale attaccato alla mamma che purtroppo è deceduta sotto le macerie.

Oppure quello di una madre e le sue due figlie che sono state estratte vive dopo essere rimaste ben 33 ore sotto le macerie ad Hatay, una delle zone più colpite.

Anche in Siria la situazione è drammatica e pesa il regime sanzionatorio applicato dagli Usa.

In Siria serve davvero di tutto dalle coperte per l’inverno, al cibo, kit igienici e beni di prima necessità.

Nel mentre si è attivata la macchina dei soccorsi. Tanti stati  sono intervenuti soprattutto in Turchia. Per primi Russia ed Iran, ma anche l’Italia ed Israele.