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Spariti diamante e Rolex, gioielliere Parodi a processo per appropriazione indebita

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Tribunale di Genova (foto d'archivio)

Secondo l’accusa, si erano rivolti a lui perché ritenuto un gioielliere affidabile e gli avevano lasciato un anello con un diamante da tre carati, tre Rolex (due d’oro e uno di acciaio e oro), oltre a due sveglie e una cornice Cartier, da mettere in vendita.

Il valore di tutti i preziosi era stato stimato intorno ai 100mila euro.

Nel frattempo la gioielleria, in pieno centro a Genova, è stata messa in liquidazione e quanto affidato al professionista sarebbe sparito nel nulla.

Per questo il gioielliere genovese Pierluigi Giovanni Parodi è stato rinviato a giudizio con l’accusa di appropriazione indebita.

La storica Gioielleria Parodi era stata fondata nel 1887.

L’indagine era partita nei mesi scorsi dopo la denuncia dei proprietari dell’anello, assistiti dall’avvocata Chiara Antola.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i coniugi avevano ricevuto in eredità il prezioso e avevano deciso di affidarlo nel 2019 al gioielliere di fiducia per venderlo.

Il gioielliere genovese lo avrebbe valutato 35mila euro e avrebbe spiegato che avrebbe trovato gli acquirenti.

Nel frattempo, però, era scoppiata la pandemia da coronavirus e il conseguente lockdown.

Quando però le restrizioni sono venute meno i coniugi hanno contattato nuovamente il gioielliere genovese che li avrebbe rassicurati dicendo di avere avuto più richieste da possibili acquirenti da Paesi arabi e da Montecarlo.

Dopo altri mesi, però, i proprietari hanno scoperto che il negozio è stato chiuso e l’anello, che nel frattempo un perito ha valutato tra i 60 e gli 80mila euro, sarebbe sparito insieme agli orologi Rolex.

La Procura di Genova, dopo l’apertura del fascicolo, ha disposto una perquisizione a casa di Pierluigi Giovanni Parodi, dove però non sono stati trovati i preziosi. Il gioielliere genovese deve quindi affrontare il processo per appropriazione indebita.