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Smart working per i lavoratori fragili prorogato fino a fine giugno

Smart working per i lavoratori fragili prorogato fino a giugno
Smart working per i lavoratori fragili prorogato fino a giugno

Inserito nel Milleproroghe. Norma valida per i genitori di figli under 14 solo per il settore privato

Lo smart working per i fragili sarà prorogato fino al 30 giugno 2023, per i lavoratori pubblici e privati. Mentre per il solo settore privato varrà anche per i genitori di figli under 14.

Il via libera arriva dalla Camera con la fiducia posta dal governo sul decreto Milleproroghe. 198 i voti favorevoli, 128 contrari e 4 gli astenuti.

Il provvedimento valido fino al 31 marzo, è in scadenza il 27 febbraio ed è già approvato dal Senato.

Oggi il voto finale

Per oggi, giovedì 23 febbraio è previsto il voto finale sul provvedimento, dopo l’esame degli ordini del giorno.

La fiducia data sul testo identico a quello approvato dal Senato, quindi col voto odierno, il decreto verrà convertito in legge.

Smart working per I fragili, emendamento presentato in extremis al Milleproroghe

L’emendamento inserito in extremis al Milleproroghe è approvato all’unanimità dalle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato.

La finalità è quella di prorogare fino a metà anno la possibilità del lavoro remoto (lavoro agile) anche in assenza degli accordi individuali, a patto che “che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione”.

Sedici milioni di copertura

Per permettere l’attuazione di tale emendamento è stato necessario reperire una copertura finanziaria di 16 milioni di euro, provenienti dal ministero del Lavoro e dai ministeri dell’Economia e delle Finanze e dell’Istruzione e del Merito.

Smart working, i numeri

Nel 2022 sono stati 3,6 milioni i lavoratori che hanno usufruito dello smart working. Si tratta di circa mezzo milione in meno  di lavoratori rispetto all’anno precedente in seguito alle misure anti-Covid.

Nel periodo anteriore alla pandemia gli smart worker, in tutta Italia, erano circa 600 mila, di cui meno del 7% nella Pubblica amministrazione. L.B.