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Siap: bene Polizia locale in Centro storico, ma chiediamo coordinamento Questore

Centro Storico di Genova, controlli della Polizia locale (foto d'archivio)

Siap: preoccupati per il proliferare improvvisate chat whatsapp a disposizione di cittadini e negozianti

il Siap, sindacato della Polizia di Stato in merito alle operazioni condotte dalla Polizia locale nel Centro storico di Genova e al contributo di 400.000 euro che la Regione ha dedicato ad un polo formativo per gli agenti di tale Corpo, si dice contento.

Chiede però che, in particolare, le attività di polizia giudiziaria, “debbano essere concordate con i questori i quali sono responsabili dell’ordine la sicurezza pubblica sotto il profilo tecnico, mentre per quanto riguarda il ruolo politico il responsabile è il Prefetto”.

“L’obiettivo comune delle forze dell’ordine – scrive il Siap tramite il suo segretario genovese Traverso – è quello di garantire sicurezza ai cittadini ed è essenziale che ciò avvenga sotto un coordinamento unico.

La lotta ai reati che stanno aumentando in pandemia, sotto la silente regia delle organizzazioni criminali a stampo mafioso, deve essere affrontata possibilmente in modo omogeneo e coordinato, tenendo conto del ruolo attribuito alla Procura della Repubblica dal Codice di Procedura Penale”.

Il Siap, in particolare, si dice contrario, alla suddivisione del centro storico in tre settori per la Polizia di Stato, i Carabinieri e la Polizia Locale.

Siamo preoccupati – dichiara Traverso – di fronte ad una questura che assiste in sordina al cambiamento dello scenario operativo che si sta sviluppando, in particolare nel Centro Storico di Genova, dopo il massiccio innesto di operatori della Polizia Locale dovuto alla scelta, non condivisa dal SIAP, di suddividere il Centro Storico in tre settori.

Naturalmente non ci riferiamo all’attività amministrativa o quella di carattere igienico sanitario, ma a quella di polizia giudiziaria.

Il proliferare di improvvisate chat whatsapp a disposizione di cittadini e negozianti che possono dare un supporto tecnico agli agenti e ufficiali di polizia giudiziaria, deve essere gestito con molta attenzione, senza mai dimenticare il ruolo fondamentale ed istituzionale del 112 e delle centrali operative di secondo livello che coordinano la specifica attività operativa.

Sull’argomento, per evitare rischi professionali per gli operatori interessati, ci aspettiamo un urgente interessamento del Questore Ciarambino auspicando che finalmente il Capo di Gabinetto, la Dirigente dell’UPG ed il Dirigente della Squadra Mobile evidenzino al Questore l’esigenza di un intervento mirato a tutelare l’efficacia operativa sul territorio genovese.

Ricordiamo che come è stato giustamente evidenziato dall’Assessore alla Sicurezza della Regione Liguria Benveduti, il Covid-19 ha fatto aumentare in modo esponenziale alcuno reati che lievitano a causa della crisi economica, come per esempio l’usura.

Ciò significa che le risorse professionali investigative a disposizione sul territorio devono essere sapientemente coordinate per andare a colpire i fenomeni criminali più acuti in questo momento, tra i quali lo spaccio di stupefacenti”.

“Ci auguriamo pertanto – conclude Traverso – che le istituzioni a partire dalla Regione Liguria mettano in campo politiche sulla sicurezza sulla base di un coordinamento in mano a chi ne ha la responsabilità tecnica e politica ovvero il Questore ed il Prefetto che, come abbiamo ripetutamente denunciato da stanno tardando da troppo tempo a prendere in mano la situazione”.