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Sestri Levante, Pistacchi e Conti a Solinas e Muzio: aumenterete le tasse o no?

Francesco Solinas, sindaco di Sestri Levante (foto di repertorio fb)

“Tante accuse per non dire quello che non possono negare e che li innervosisce: la loro ricetta amministrativa prevede di aumentare le tasse che in campagna elettorale avevano, invece, annunciato di abbassare”.

Lo hannodichiarato oggi i consiglieri comunali di Sestri Levante Diego Pistacchi (Sestriamo/Forza Italia) e Marco Conti (FdI).

“La reazione del sindaco Francesco Solinas e del consigliere Claudio Muzio – hanno spiegato Pistacchi e Conti – secondo quanto emerso nel consiglio comunale di mercoledì scorso li accomuna.

Perché il sindaco si dice sconcertato dalle nostre critiche? Provi a immaginare quanto sono sconcertati i cittadini a scoprire che anziché diminuire la Tari come promesso la aumenterà.

E attenzione, non solo quest’anno per colpa dei conti lasciati dalla sinistra, ma anche e in misura ancora maggiore l’anno prossimo quando tutto dipenderà solo dalle sue scelte.

Muzio invece sparge accuse di demagogia. Incredibile che lui che ne è campione, non sappia cosa significhi. Demagogia è quel comportamento proprio di chi, in politica, fa false promesse vicine ai desideri del popolo per conquistarne il favore e aumentare il proprio consenso popolare per raggiungere o conservare il potere.

Chiediamo a Muzio se ritenga un demagogo chi in campagna elettorale non ha mai fatto promesse senza fondamento, anche a costo di perdere le elezioni, o chi, insieme a tutta la sua maggioranza, ha raccontato che avrebbe abbassato una tassa che invece aumenta alla prima occasione utile, e poi alla seconda, e via così.

Facciano una sola cosa Solinas e Muzio, se possono. Dichiarino che non è vero che nel 2024 (non adesso per colpa dell’amministrazione Ghio ma anche l’anno prossimo grazie alla loro esclusiva volontà) la Tari aumenterà ancora di più a tutti, famiglie comprese. Lo dicano: noi saremo felici per i sestresi e chiederemo anche scusa quando li vedremo mantenere la parola.

Per ora ci sono i resoconti della campagna elettorale, la memoria dei cittadini e i verbali del consiglio di mercoledì a testimoniare cosa hanno detto. Prima quando dovevano prendere i voti e adesso che li hanno presi.

I discorsi stanno a zero: le tasse le aumentate, sì o no? Avevate promesso il contrario, sì o no? Volete aumentarle alle famiglie e in misura maggiore alle imprese, sì o no?”.