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Raid al Da Vinci, Polizia: descritti da testimoni come maranza. Svastiche sui muri

Raid vandalico al liceo genovese Da Vinci

“Si precisa che le indagini, avviate la scorsa notte dagli investigatori della Digos, stanno procedendo, senza soluzioni di continuità, a 360 gradi. Nessuna ipotesi esclusa.

Sentiti i primi testimoni, alcuni hanno descritto gli autori del blitz al liceo Da Vinci come giovanissimi, di 15-17 anni, descrivendoli come ‘maranza’.

Al momento, pertanto, qualsiasi qualificazione dell’azione è da ritenersi prematura”.

Lo hanno comunicato nel primo pomeriggio di oggi i responsabili della Questura di Genova in merito al raid vandalico (nessun ferito) avvenuto la scorsa notte al liceo Da Vinci in via Bartolomeo Arecco, occupato da diversi giorni dagli studenti, provocando danni per migliaia di euro.

Altri testimoni hanno riferito di avere sentito alcuni del gruppo di giovanissimi inneggiare “W il Duce” e sui muri sono state disegnate delle svastiche.

In ogni caso, la scuola, per motivi di sicurezza, al momento rimane chiusa.

Secondo quanto riferito in mattinata, i poliziotti della Digos, delle Volanti e della Scientifica sono intervenuti a seguito di segnalazioni pervenute al numero di emergenza “112” relative all’accesso abusivo di un gruppo di giovani all’interno dell’istituto scolastico occupato da diversi giorni dagli studenti.

Una volta arrivati, i poliziotti “hanno accertato che persone estranee all’occupazione, munite di aste e altro materiale prelevato da un cantiere edile situato nelle vicinanze, avevano forzato la porta di ingresso e, una volta entrati, avevano danneggiato alcuni banchi e infissi e imbrattato due pareti interne dell’istituto con scritte. Inoltre, veniva rilevato l’utilizzo improprio di estintori.

Al termine del raid il gruppo di giovani è fuggito.

Non si sono riscontrati feriti, né contatti tra i due gruppi.

La Polizia sta analizzando le immagini dei dei sistemi di videosorveglianza locali e cittadini, repertando elementi utili e raccogliendo informazioni da parte di testimoni, per definire l’esatta dinamica degli eventi ed identificare gli autori, tutti giovanissimi, alcuni dei quali potrebbero essere minori”.