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Più Europa La Spezia vs sindaco Peracchini: Vizio italico

Più Europa La Spezia vs sindaco Peracchini: Vizio italico
Sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini (foto d'archivio)

Il gruppo del partito politico Più Europa La Spezia denuncia un episodio che riguarderebbe il sindaco Pierluigi Peracchini che avrebbe usato la propria influenza per vaccinare presso l’Asl5 il figlio con vaccino Pzifer al posto di Moderna.

“Al vizio italico di chiedere e ottenere favori in virtù della propria posizione sociale o politica – si legge in una nota di + Europa La Spezia – non è sfuggito nemmeno Pierluigi Peracchini, il quale è balzato agli onori delle cronache per aver chiesto alla ASL 5, pare anche con una certa insistenza tanto da recarsi di persona all’hub vaccinale, che al figlio ventenne venisse somministrato il booster Pzifer al posto del Moderna.”

“La vicenda – prosegue la nota – che mette in luce un episodio sgradevole seppur di poco conto, della quale comunque il sindaco è tenuto a darne spiegazioni in Consiglio Comunale e alla cittadinanza – senza avvalersi di improvvisati avvocati difensori come il coordinatore di Cambiamo, le cui ultime dichiarazioni alla stampa locale hanno superato abbondantemente la soglia del ridicolo – fa emergere una questione che riguarda in maniera più diretta la salute degli spezzini.

Infatti la solerzia dimostrata dal primo cittadino nel preoccuparsi per il proprio figlio riguardo alle presunte reazioni avverse del vaccino Moderna, fa a pugni con il disinteresse  dimostrato durante tutto il suo mandato, nonostante i continui richiami dell’opposizione e le denunce della cittadinanza e dei comitati, per la situazione di sfascio in cui versa la sanità spezzina.

Non abbiamo mai sentito una sua parola quando l’anno scorso i malati oncologici erano costretti ad attendere esposti alle intemperie il loro turno all’esterno del padiglione, e solo l’intervento di esponenti dei partiti di opposizione, che hanno esposto il problema alla direzione della ASL 5 affinché venisse installata almeno una tenda riscaldata, ha evitato il protrarsi di questa vergogna inaccettabile.

Non ha proferito parola quando Toti ha dirottato recentemente 22 milioni di euro per la sanità nel Ponente, anzi lo ha applaudito quando in conferenza stampa affiancato dal sottosegretario Costa ha annunciato che il CIGA aveva dato parere positivo al nuovo appalto del Felettino, senza domandargli perché si preferisse pagare un oneroso  interesse a un privato, oltre all’affidamento allo stesso di alcuni servizi per oltre un quarto di secolo, quando quel denaro si sarebbe potuto reperire presso la Cassa Depositi e Prestiti a tassi inferiori a quelli del mercato bancario.

Ma il disinteresse di Peracchini per la salute dei suoi concittadini non si si esaurisce qui, e l’apice è stato toccato il 6 novembre del 2019 (ben 26 mesi fa), quando esordì in conferenza stampa per annunciare la revoca da parte della Regione al costruttore del nuovo ospedale  con le seguenti parole: “oggi è un’alba radiosa per la nostra città”.

Ebbene, sono passate più di 800 albe da quell’infausto giorno, ma al posto dell’ospedale c’è sempre lo stesso cratere, ora sicuramente  più consono a simboleggiare un triste tramonto per la sanità spezzina.

E’ bene ricordare il silenzio del sindaco durante i quasi due anni in cui i lavori del Felettino rimasero bloccati perché il costruttore era in attesa del vaglio da parte di IRE, l’Agenzia Regionale che ne ha gestito l’appalto, del progetto della variante alle fondazioni, nonostante le opposizioni gli avessero chiesto più volte di sollecitare Toti.

Se sommiamo i tempi dello stop ai lavori con quello intercorso dalla revoca sino ad oggi – perché si badi bene nessun bando di appalto è ancora apparso all’orizzonte, fermo restando eventuali ultime parole del MISE sull’oneroso project financing – è facile pensare che se ci fosse stato maggior interesse del sindaco a seguire l’iter della costruzione, senza limitarsi ad essere solo un silenzioso e passivo spettatore, forse oggi al posto del cratere ci sarebbe stato un ospedale in via di ultimazione.

In ultimo, ma non per questo meno importante, aggiungiamo che nessuna presa di posizione è stata adottata dal primo cittadino in merito alla risposta della Regione, sollecitata dai consiglieri di opposizione spezzini, riguardo ai dati sul personale sanitario impiegato nelle cinque ASL liguri, che pone la nostra ancora una volta ultima in classifica.”

“E’ un vero peccato – conclude la nota di + Europa La Spezia – che Pierluigi Peracchini, una volta tanto che ha osato disturbare la ASL, lo abbia fatto per una vicenda personale (almeno ci auguriamo che sia andata così, senza inciampare in un  piccolo ma odioso abuso di potere), e non  sia mai intervenuto in veste di sindaco per chiedere lumi su una situazione sanitaria inaccettabile che è davanti agli occhi di tutti i cittadini meno che ai suoi.”