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Parte il progetto Ocean CleanUp per eliminare le isole di plastica dal mare

 

È finalmente iniziato il conto alla rovescia per l’operazione “Ocean CleanUp”, il più costoso e innovativo progetto per ripulire i mari dalle plastiche che hanno creato vere e proprie isole di immondizia, soprattutto nel Pacifico.

Entro la fine dell’anno dovrebbe iniziare la posa dell’installazione che a partire dal 2020 inizierà l’estrazione della plastica attraverso un sistema di barriere galleggianti. L’idea è del giovane e geniale olandese, di origini croate, Boyan Slat che oltre a progettare l’operazione, partita nel 2013 quando l’imprenditore aveva solo 18 anni, è riuscito a ottenere finanziamenti per 31 milioni di Dollari sotto forma di donazioni per la sua fondazione.

Boyan Slat

L’obiettivo è ambizioso: eliminare in 5 anni metà della plastica finita negli oceani mentre lo stesso risultato richiederebbe 79.000 anni se raggiunto con metodi tradizionali (reti e navi). Il concetto alla base di “Ocean CleanUp” è quello di concentrare e recuperare, attraverso un sistema di tubi galleggianti lungo 2 chilometri, le plastiche laddove le correnti e i vortici marini le hanno convogliate.

In realtà nella comunità scientifica non tutti concordano sulla bontà e sulla reale efficacia del progetto. In ogni caso diversi esperti hanno sottolineato che l’azione più efficace per salvare l’ambiente resta quella di eliminare la plastica all’origine…in attesa di una coscienza civica dell’aumento dell’utilizzo della campane per il riciclo in quota minima del 65%.

Marcello Di Meglio