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Parchi di Nervi, il concerto L’Oiseau de feu

Parchi di Nervi, il concerto L'Oiseau de feu
Orchestra Accademia Teatro alla Scala (Ph Annachiara Di Stefano)

Domenica 9 luglio 2023, alle ore 21.15, il Nervi Music Ballet Festival ospita una tappa della tournée estiva dell’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala diretta da Fabio Luisi, direttore onorario dell’Opera Carlo Felice Genova.

La tournée vede l’Orchestra dell’Accademia e il direttore Fabio Luisi impegnati in un programma particolarmente affine al cartellone sinfonico del Festival di Nervi in quanto il concerto sviluppa il tema dell’unione tra musica e danza.

Il programma si apre con la Suite per orchestra dall’Uccello di fuoco n. 3, del 1945. Il balletto L’Oiseau de feu venne commissionato a Stravinskij dall’impresario Sergej Djaghilev nel dicembre del 1909, e andò in scena all’Opéra di Parigi il 25 giugno 1910.

Il soggetto era tratto da una fiaba russa in cui il protagonista Ivan Zarevich riesce a spezzare l’incantesimo del mago Kašej (che incarna il male) grazie all’Uccello di fuoco, una creatura mitologica che rappresenta la forza del bene. La musica di Stravinskij colpì sin da subito pubblico e critica, il balletto fu il suo primo grande successo a livello europeo. Nell’alternarsi delle danze, spicca centrale l’elemento ritmico, che caratterizza ciascun tema.

Si tratta dunque di una musica profondamente connessa con la danza, e grazie alla quale il genio di Stravinskij ebbe una grandissima influenza sia sul panorama musicale sia su quello coreutico. La Suite orchestrale dall’Uccello di fuoco n. 3 è la terza di tre versioni sinfoniche del balletto che Stravinskij compose rispettivamente nel 1911, nel 1919 e nel 1945.

Con alcune variazioni nella  danza e nell’organico orchestrale, le Suite esaltano l’autonomia del linguaggio musicale di Stravinskij, pur riuscendo a raccontare con la sola musica il movimento del corpo e l’arte della danza. La Suite del ’45 tornò poi in scena con grandissimo successo nella coreografia del New York City Ballet.

A seguire, la Sinfonia n. 5 in mi minore di Čajkovskij, composta tra la primavera e l’estate del 1888. Dopo un periodo difficile, il compositore tornò a confrontarsi con l’impegnativo genere della sinfonia a undici anni di distanza dall’ultima sinfonia composta.

Nella Sinfonia n. 5 emergano qualità espressive notevoli e superiori alle sinfonie precedenti, poichè gli anni intercorsi tra le prime quattro sinfonie e la Quinta servirono all’ulteriore maturazione dello stile e della scrittura, che giunse a vette prima inesplorate.

Nella struttura, Čajkovskij procede sul solco della tradizione classico-romantica articolando la Sinfonia in quattro movimenti, ciascuno dall’impressionante carica espressiva.

Di ispirazione romantica  la scelta di utilizzare un ‘Leitmotiv’ o ‘idea fissa’, un tema che torna variando di movimento in movimento, che trasmette il senso di un destino che incombe e che sembra presagire nel pessimismo generale una speranza nella fede. ELI/P.