Sindaco Bucci e governatore Toti col presidente Mattarella a Genova (foto d'archivio)
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella stamane è giunto a Genova, atterrando all’aeroporto Cristoforo Colombo con il Falcon dell’Aeronautica militare. Ad accogliere Mattarella c’erano, tra gli altri, la prefetta Fiamma Spena e il presidente dello scalo genovese Paolo Odone.
Il Capo dello Stato ha quindi visitato il Gaslini in occasione degli 80 anni dell’ospedale pediatrico e poi si è recato all’Istituto italiano di tecnologia di Morego.
E’ la seconda volta che Mattarella, da presidente della Repubblica, visita in Liguria.
La prima volta fu nel settembre 2016, quando si recò a Savona per celebrare i 120 anni della nascita di Sandro Pertini e a Stella San Giovanni (paese natale dello scomparso presidente).
All’ospedale Gaslini il presidente Mattarella è stato accolto, fra gli altri, dall’arcivescovo di Genova cardinale Angelo Bagnasco (che è anche presidente della Fondazione Gaslini), dalla ministra della Difesa Roberta Pinotti, dal presidente della Giunta regionale Giovanni Toti, dal presidente del Consiglio regionale Alessandro Piana, dal sindaco di Genova Marco Bucci, dal presidente dell’Istituto pediatrico Pietro Pongiglione.
Il presidente Mattarella ha quindi visitato alcuni padiglioni ed un reparto dove sono riverati i piccoli pazienti più gravi.
Successivamente, il presidente Mattarella ha ricevuto da Antonella Clerici e Neri Marcorè una maglietta della “Partita del Cuore” di cui che si terrà il prossimo 30 maggio allo stadio di Genova per raccogliere fondi per il Gaslini e l’Airc.
Dpo la visita all’IIT, intorno alle 13 l’aereo presidenziale ha lasciato il Cristoforo Colombo per fare ritorno a Roma (con mezz’oretta di anticipo).
Il presidente Mattarella fra gli ospiti del Gaslini
Per l’ultima di campionato un nome di richiamo come il Torino. Come era avvenuto per il precedente match interno con la Fiorentina, la società ha dimezzato i prezzi dei biglietti in quasi tutti i settori per favorire l’afflusso di pubblico allo stadio. La gara verrà giocata a Marassi domenica alle 15, dopo lo spostamento comunicato dalla Lega. Sarà il congedo della squadra in questa stagione conclusa con il lieto fine. Una festa annunciata tra due tifoserie amiche. E con molteplici significati al di là degli aspetti sportivi legati al campo tra saluti, ritorni e addii.
I biglietti per assistere all’incontro sono reperibili da oggi nelle ricevitorie Listicket e sul canale online. Da martedì inoltre al Ticket Office del Genoa Museum and Store al Porto Antico (10-19). La trasferta per i supporter granata è aperta pure ai non titolari di tessera del tifoso. I costi base prevedono queste tariffe (*tariffa 8-16 anni): Tribuna Inferiore Numerata: 50 euro (*25), Tribuna Superiore Numerata: 25 euro (*15), Tribuna Inferiore Settore 5: 10 euro (*5), Distinti Numerati: 20 euro (*10), Gradinata Nord: 20 euro (*10), Gradinata Sud: 10 euro (*5), Settore Ospiti: 20 euro (*10). Sotto gli 8 anni 1 euro.
Eurovespa: un viaggio in sella ad un PK 50 attraverso il Vecchio Continente
Immaginate un viaggiatore. Una persona appassionata e curiosa che fa del desiderio di conoscenza il suo cavallo di battaglia. A questo unite un mezzo che è un’icona del trasporto italiano da oltre settant’anni.
Stiamo parlando di Simone Sciutteri, giovane di Celle Ligure che con una laurea in lettere in tasca e due libri scritti, si impegna però in lavori stagionali per poter partire verso nuove mete nel periodo invernale. Quest’anno “per colpa” di Giorgio Bettinelli, instancabile viaggiatore che in sella alla sua Vespa ha letteralmente girato il mondo, i cui libri hanno affascinato a tal punto il giovane di Celle fino a farlo partire proprio in sella ad uno degli scooter di Pontedera. Destinazione l’Europa. Ed ecco allora che nasce l’idea del viaggio, un lungo percorso per toccare tutti gli stati membri della Comunità Europea, gli stati appena entrati nella stessa e tutti i possibili candidati all’ingresso. Un cammino a toccare i punti cardinali, unendo i confini di questa entità geografica, a volte così vicina e reale, a volte lontana e distante.
“Volevo fare un viaggio alla Bettinelli – ci spiega Simone, ovvero con un’idea di massima ma con un percorso non rigidamente definito, senza supporti tecnologici quali il gps ma uno spostarsi in modo quasi antico con vecchie mappe regalate da Repubblica anni fa ed in sella ad una Vespa 50 PK tutta originale”.
Da qui il giovane vespista parte in inverno verso quel viaggio che sarebbe durato ben quattro mesi per oltre quindicimila chilometri percorsi in sella a quel veicolo dotato soltanto di un misero cavallo e mezzo, carico di bagagli e dotato di parabrezza che rende la velocità massima poco al di sotto dei cinquanta chilometri l’ora. In questa epoca dominata dalla tecnologia, dalla comodità e dalla velocità, una scelta davvero in controtendenza. In perfetto “stile Bettinelli” Simone Sciutteri è partito con minime conoscenze meccaniche, fornite dagli amici dell’Officina Motomeccanica di Albisola Superiore che hanno tentato di dotare il pilota dei rudimenti di base per affrontare eventuali contrattempi. Un viaggio lunghissimo a velocità ridotta che, non è valutata come aspetto negativo, ma al contrario la lentezza, il dover scegliere ogni volta un percorso differente verso una destinazione intermedia, sono stati gli elementi dominanti della strada, le parti che hanno permesso di godere della bellezza dei territori attraversati ed apprezzare le differenze alle latitudini più distanti.
Arrivare in luoghi significativi non a bordo di un aereo ma via terra, in sella ad un mezzo un po’ anacronistico che diventa però un moltiplicatore di emozioni. Uno scooter che chiunque conosce e che ispira sempre simpatia, la Vespa diventa il “lasciapassare” per entrare in contatto con chi si incontri sul cammino. “Grazie a Peyton ho sempre trovato disponibilità e cordialità in ogni città o villaggio attraversati”, prosegue Sciutteri, “Chiunque ha offerto ospitalità senza il minimo problema, magari facendomi montare la tenda nel giardino sul retro della casa… Forse con un altro mezzo questo sarebbe stato impossibile…”. E come non dare ragione al vespista ligure in sella a quel PK datato 1989 e battezzato ‘Peyton’ in onore di Peyton Manning giocatore di football americano nel ruolo di quarterback per gli Indianapolis Colts e i Denver Broncos della NFL.
Un viaggio a cercare la radice comune europea per chi, negli ultimi anni si è ritrovato una moneta unica, la possibilità di comunicare grazie ai social network ed alla conoscenza dell’inglese che ha aperto le porte dei contatti nel Vecchio Continente. E Simone ha trovato questo comune denominatore, spiegando che sono molto più forti le similitudini rispetto alle differenze, nonostante le immense distanze, non solo chilometriche, che separano i vari stati. Nel suo lungo cammino da sud a nord e da est ad ovest, il vespista di Celle ha toccato alcuni luoghi per lui davvero significativi: “Uno dei posti che volevo assolutamente visitare era Sarajevo, città tristemente nota per la guerra dei Balcani, un conflitto di pochi decenni fa, che era a pochi passi da casa. Una città con la quale avevo un –debito morale- e che dovevo davvero vedere. Qui mi ha stupito la voglia di vivere dei suoi abitanti, il desiderio di lasciare alle spalle gli orrori del conflitto così vicino nel tempo. Seconda città era Istambul, la porta dell’Oriente, dove l’Europa diventa Asia. E poi ancora Varsavia, dove è sepolto il mio bisnonno, capitano dell’Esercito Italiano, internato in un campo di prigionia in Polonia. La sua storia è anche citata in un racconto di Giovannino Guareschi…”.
Il viaggio procede poi verso nord con la Finlandia e le Repubbliche Baltiche, la Germania, Inghilterra, Irlanda e tutte le altre nazioni fino a ritornare in Italia. Un percorso lungo, reso difficile dal clima avverso soprattutto nella parte settentrionale, ma totalmente appagante per la varietà dei panorami e per la ricchezza delle etnie incontrate. Dal viaggio di Simone è nato un libro, dal titolo appunto “Eurovespa: 15.580 chilometri in solitaria invernale su una Vespa 50”, in vendita su Amazon, che Simone in persona presenterà il giorno lunedì 4 giugno alle ore 19 presso “Che Festival!” in Via Belleydier a Genova. Non solo un libro ma anche un documentario, girato dallo stesso Simone e montato dall’amico Igor D’India, filmaker e compagno di viaggio di Sciutteri, con il quale ha condiviso varie avventure… Ma questa è un’altra storia… I video del percorso europeo sono visibili sul canale Youtube “Igordindia Channel”.
Quali sono oggi i progetti di domani per Simone? “Per quanto riguarda il futuro, sto collaborando con Pietro Arpaio e altri per la realizzazione di uno spettacolo dal titolo -Degli uomini e dei viaggi diVersi- dove racconterò a teatro un po’ del mio viaggio, in una serata che servirà come raccolta fondi per Pietro Rosenwirth, fondatore dell’associazione umanista ‘Viaggiare per un Sogno: oltre le barriere’ che vuole superare il concetto di disabilità nel viaggio in sella al suo scooter-trike appositamente realizzato”, conclude Sciutteri.
Viaggiare, un’esperienza arricchente ed appagante, indipendentemente dalla meta che si vuole raggiungere e dal mezzo che ci consente di farlo. Il giovane ligure ci illustra uno spaccato d’Europa davvero unico e particolare, che affascina già al suono delle sue parole. Forse il merito di tutto questo è di Peyton e di Giorgio Bettinelli che ha involontariamente suggerito di partire. (foto di Simone Sciutteri).
Roberto Polleri
Eurovespa: un viaggio in sella ad un PK 50 attraverso il Vecchio Continente
Eurovespa: un viaggio in sella ad un PK 50 attraverso il Vecchio Continente
Eurovespa: un viaggio in sella ad un PK 50 attraverso il Vecchio Continente
Eurovespa: un viaggio in sella ad un PK 50 attraverso il Vecchio Continente
Eurovespa: un viaggio in sella ad un PK 50 attraverso il Vecchio Continente
Eurovespa: un viaggio in sella ad un PK 50 attraverso il Vecchio Continente
Eurovespa: un viaggio in sella ad un PK 50 attraverso il Vecchio Continente
Eurovespa: un viaggio in sella ad un PK 50 attraverso il Vecchio Continente
Eurovespa: un viaggio in sella ad un PK 50 attraverso il Vecchio Continente
Eurovespa: un viaggio in sella ad un PK 50 attraverso il Vecchio Continente
Eurovespa: un viaggio in sella ad un PK 50 attraverso il Vecchio Continente
Eurovespa: un viaggio in sella ad un PK 50 attraverso il Vecchio Continente
Eurovespa: un viaggio in sella ad un PK 50 attraverso il Vecchio Continente
Eurovespa: un viaggio in sella ad un PK 50 attraverso il Vecchio Continente
Addio mia arte: una pièce teatrale per raccontare l’opera di Gino Grimaldi
Arte e follia, un binomio che molto spesso appare quasi indissolubile. Nel caso di Gino Grimaldi, la malattia mentale ed il percorso artistico hanno viaggiato per l’intera vita sullo stesso binario.
Nato nel 1889 in provincia di Verona, si trasferisce con la famiglia a Bergamo, per poi approdare dopo numerose vicissitudini a Cogoleto e precisamente all’interno del manicomio di Pratozanino. Da sempre molto portato per le arti figurative, Grimaldi frequenterà l’Accademia di Belle Arti di Carrara, migliorando così la sua naturale inclnazione. All’interno della struttura manicomiale, gli sarà consentito di decorare la chiesa di Santa Maria Addolorata, dove lavora incessantemente per dodici ore al giorno: il primo vero esempio di arteterapia. E siamo ancora negli anni Trenta.
Dell’opera di Grimaldi restano oggi alcuni pezzi restaurati negli anni Novanta, all’interno dell’Oratorio di San Lorenzo a Cogoleto, mentre le pitture della chiesa di Pratozanino mostrano putroppo i segni didtruttivi del tempo. Per ricordare l’opera del pittore “del manicomio di Cogoleto” come veniva abitualmente definito, riconosciuto come autore di rilievo da molti critici d’arte, l’autrice e regista Novella Limite ha realizzato uno spettacolo teatrale sulla sua vita ed i lavori.
“L’idea è nata molti anni fa, quando ho visitato la mostra dal titolo – Figure dell’anima – proprio incentrata sull’arte all’interno dei manicomi”, spiega la regista, “ed è qui che ho scoperto l’opera di Grimaldi, restando affascinata dal suo tratto e dalla potenza del suo simbolismo. Da quello è nato il progetto dello spettacolo – Addio mia arte! -, che da vari anni calca le scene liguri”. Una pièce che si avvale di validi attori che hanno aderito al progetto con entusiasmo, grazie al portato culturale che sa esprimere e per il fascino che emana la figura controversa di Grimaldi. Nelle diverse repliche, il gruppo teatrale cerca di migliorare qualche aspetto, aggiungendo ed arricchendo ogni volta nuovi particolari.
“Il pubblico ha sempre risposto in modo positivo”, prosegue la Limite, “scoprendo l’opera di un autore davvero singificativo nel panorama nazionale, valorizzato di recente grazie al lavoro di vari studiosi che ne hanno analizzato i prodotti artistici”.
Lo spettacolo, ideato e diretto dalla stessa Novella Limite che si è avvalsa della preziosa collaborazione dell’Associazione Culturale ACCO di Cogoleto, andrà in scena venerdì 18 maggio alle ore 2130 presso Spazio 21, Ex Ospedale Psichiatrico di Quarto, in Via G. Maggio 4. Un percorso delicato che conduce tra i colori dell’arte all’ombra della follia, come recita il sottotitolo.
Piange e non mangia. E’ un continuo. Io non sono capace, tenetelo voi. La preoccupante vicenda è successa l’altro giorno al pronto soccorso pediatrico del San Paolo di Savona, dove la neomamma ha lasciato il figlioletto di un mese di vita alle infermiere e poi ha girato i tacchi per andarsene via.
I sanitari, rimasti in un primo momento spiazzati dal suo comportamento, hanno rincorso la giovane donna e l’hanno fermata, convincendola a tornare indietro.
Insieme al suo bebé la neomamma aveva lasciato anche una lettera in cui “spiegava” le ragioni del suo gesto: “Non sono all’altezza di crescerlo, pensateci voi”.
Secondo gli psicologi la giovane donna avrebbe problemi di depressione post parto ed è stata ricoverata per essere aiutata a superare le difficoltà.
Di fronte all’ennesimo violento alterco e alle botte non ce l’ha più fatta e si è rivolta ai carabinieri, denunciando il marito romeno per maltrattamenti in famiglia.
Il 50enne ieri è stato così prelevato dai carabinieri nella sua casa di Carcare e, su disposizione dell’autorità giudiziaria, allontanato dal domicilio famigliare. Inoltre, il gip ha ordinato il divieto di avvicinamento.
L’immigrato ha negato di avere picchiato la moglie, ma la sua versione dei fatti non ha convinto gli inquirenti.
Sul caso di violenza domestica, gli investigatori al momento mantengono il massimo riserbo e hanno avviato ulteriori indagini.
Il Banco di Chiavari e della Riviera Ligure che fa parte del gruppo Banca Popolare di Milano, (Bpm) chiude a breve quindici sportelli a Genova e altri nel Levante ligure.
A Genova il gruppo chiude l’agenzia n.5 di via Roma largo Lanfranco davanti alla Prefettura e l’agenzia di via Balbi, via Torti, Certosa, via della Libertà alla Foce, Bolzaneto e Cornigliano, si chiude anche l’agenzia di Casella in valle Scrivia. Verranno disabilitate le agenzie di Portofino, l’agenzia n.1 nel “carruggio a Sestri Levante, come le filiali di Santa Margherita zona San Siro, Monleone di Cicagna, Carasco vicino allo svincolo per l’Ipercoop e Castiglione Chiavarese.
Il gruppo bancario ha scelto di ridimensionare per razionalizzare le agenzie presenti sul territorio Ligure dove il Banco di Chiavari conta 43 filiali, 63 mila clienti e 270 dipendenti. Con la chiusura dell’agenzia di Portofino, ma c’è stato l’annuncio dell’apertura di un’agenzia da parte di Banca Passadore, altre chiusure sono mirate a indirizzare la clientela sugli sportelli esistenti nelle vicinanze.
“Bisogna chiudere i doppioni” questa è una delle varie politiche messe in atto con la crisi economica e finanziaria del 2008-9 che ha colpito gli italiani. Un esempio di razionalizzazione può essere il caso di Carasco, dove le due agenzie erano a poche centinaia di metri l’una dall’altra, ma l’agenzia di Monleone resta aperta e la sede di Cicagna sarà potenziata;
situazioni similari si riscontrano a Santa Margherita e Sestri Levante, dove funzionano due delle filiali capofila del Banco; ci sono altri problemi per Castiglione Chiavarese, che è a pochi chilometri da Casarza e da Sestri Levante ma dove lo sportello bancario, o almeno il Bancomat, sono uno dei pochi presidi in grado di mantenere efficiente la rete di servizi del borgo, insieme alla Posta, alla farmacia, al distributore di carburante.
Filiale del Banco Popolare di Lodi (ex banco di Chiavari) a Cavi di Lavagna è in procinto di chiudere entro il 30 giugno. Clienti della banca, preoccupati stanno raccogliendo le firme per poi fare le dovute richieste. A tutti gli utenti di questa filiale – chiedono i cittadini contrari alla chiusura – di andate a firmare la petizione presso il tabacchino/edicola Bardazzi li vicino, più siamo meglio e’ , la vediamo dura ma proviamoci! Sostengono gli utenti preoccupati.
Le autorità locali chiedono il mantenimento del presidio bancario: il sindaco Giovanni Collorado di Castiglione Chiavarese, i consiglieri regionali Giovanni de Paoli della Lega e Giovanni Boitano del gruppo Liguri con Paita hanno presentato una proposta di ordine del giorno a difesa della presenza del Banco a Castiglione, mettendo in evidenza il ruolo sia nei confronti della popolazione che delle attività commerciali e produttive in fase di espansione nell’intera area. ABov
Presentata la XII Edizione del Festival del Compositore
Presso la Sala Giunta Nuova di Palazzo Tursi è stata presentata la XII Edizione del Festival del Compositore “La Classica”, concerto aperto alla Città organizzato da Carla Casanova, direttore artistico e vice presidente dell’Associazione «Liguria Eventi» con la collaborazione del Dott. Marco Delpino.
L’evento che vanta i patrocinii di Regione Liguria, Comune di Genova e Città Metropolitana di Genova, quest’anno si svolgerà venerdì 18 maggio alle ore 17 a Palazzo Rosso invece che a Palazzo Tursi come nelle scorse edizioni.
“Quest’anno siamo a Palazzo Rosso per questo evento culturale, occasione importante che si lega a questo Comune” ha detto il Consigliere Comunale Claudio Villa, ”una manifestazione che il Comune ha sempre sostenuto in quanto volta a guidare ed educare il pubblico all’ascolto delle idee creative dei musicistiche e che dà la possibilità di apprezzare le nuove idee compositive dei giovani”.
Il Festival infatti offre un palcoscenico alla musica contemporanea, esaltando il valore dei musicisti di oggi, la loro creatività, la loro voglia di fare, conservando nel contempo l’alto patrimonio della tradizione italiana.
Sei gli ospiti di questa edizione: Luigi Giachino, Massimo Coco, Michele Savino, Enrico Cortese, Riccardo Guella, Matteo Bertilone che proporranno melodie in prima assoluta.
Ogni compositore presente alla conferenza ha esposto i propri brani: “ La mia composizione dal titolo Tetris cromatico, ha richiami al ’900 storico e dentro vi è anche tanta musica colta, ma certo la mia è anche una scrittura viva, di oggi, che spero piaccia al pubblico” ha detto Michele Savino.
Un altro giovanissimo, Matteo Bertilone, si è espresso così: ”I miei sono esperimenti, dal momento che sono ancora uno studente ed in queste Tre egogle da Virgilio, ho voluto dedicare un brano alla letteratura del passato, che ci guida anche nel mondo contemporaneo. La musica, come Virgilio, è sempre in grado di accompagnarci nel nostro percorso”.
“Mi sto cimentando come compositore” ha invece detto Riccardo Guella ”perchè sono curioso ed ho intrapreso la composizione da qualche anno. Ho avuto modo di approfondire i miei studi di musica barocca e le mie creazioni approfondiscono la musica del flauto. I mei brani accrescono il mio percorso di esecutore dopo l’esperienza di una trascrizione di musica di Carl Philipp Emanuel Bach”.
Ad gni modo, il giorno del festival, per sensibilizzare il pubblico all’ascolto, ogni composizione verrà presentata con una semplice e sisntetica spiegazione per dar modo di seguire e capire meglio il pensiero di ogni musicista.
Importanti le presenze di tre docenti del Conservatorio Paganini di Genova, qui appunto in veste di compositori : Luigi Giachino (docente di pianoforte), Massimo Coco (docente di violino) e Gian Enrico Cortese (docente di oboe).
A chiudere la manifestazione sarà l’Ensamble Simone Molinaro diretta dal Maestro Francesco Lambertini che eseguirà anche brani di due autori contempranei, Romeo Lebole e Enrico Grillotti.
Ha picchiato ripetutamente le figlie della convivente di 13 e 18 anni “senza un motivo”. Botte al volto e agli arti, al punto che le giovani, dopo l’intervento dei carabinieri, sono state soccorse e medicate al pronto soccorso di Lavagna con 15 giorni di prognosi ciascuna.
Protagonista dell’inquietante episodio, avvenuto domenica sera in centro a Lavagna, è un venezuelano di 32 anni, nuovo compagno della madre che da qualche mese lo aveva accolto in casa insieme alle figlie avute da un precedente matrimonio.
A chiamare i carabinieri è stato il fratello maggiore della 13enne e della 18enne.
Il 32enne sudamericano è stato denunciato dai carabinieri. Indagini in corso per capire se le giovani siano state picchiate altre volte dall’immigrato violento.
Ora è ufficiale: inizia il dopo Ventura e il ciclo della Nazionale italiana che avrà il compito di tirare su un movimento che ha vissuto l’onta del fallimento mondiale contro la Svezia.
Il Commissario straordinario Fabbricini e il suo vice Costacurta hanno puntato sull’ex Sampdoriano Roberto Mancini, che si è liberato dallo Zenit San Pietroburgo ed ha firmato per la squadra azzurra.
Ha superato la concorrenza di Ranieri e di Di Biagio, ma rimane comunque una seconda scelta visto che la FIGC ha a lungo sperato di arrivare a Carlo Ancelotti.
Ora per Mancini il compito più difficile, quello di ricostruire dalle ceneri una selezione con il morale e autostima a pezzi. E con lui tornerà in azzurro Mario Balotelli, fulcro del nuovo corso azzurro.