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Anche il Centro commerciale I Leudi il 22 sarà chiuso

Centro commerciale I Leudi a Carasco (foto d'archivio)

Domenica 22 marzo il Centro Commerciale ” I Leudi” a Carasco sarà chiuso – compreso il negozio di Coop Liguria –  con il duplice intento di dare una pausa ai collaboratori che lavorano nei punti vendita e limitare ulteriormente le uscite delle persone, razionalizzando i momenti di spesa, in linea con le indicazioni del Governo.

Per maggiori informazioni consultare il sito

Domani si celebra la Giornata Internazionale delle foreste

Domani si celebra la Giornata Internazionale delle foreste

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Discipina dei Diritti Umani celebra la Giornata Internazionale delle foreste del 21 marzo 2020. Istituita il 21.12.2012 con la risoluzione n. 67/200 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, è l’occasione per sensibilizzare i nostri alunni sull’importanza delle foreste per l’umanità e sul loro ruolo vitale nell’eradicazione della povertà, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza alimentare.

Il tema della giornata per il 2020 pone l’attenzione su foreste e biodiversità.

La gestione sostenibile di tutti i tipi di foreste è di fondamentale importanza per vincere le sfide dei paesi in via di sviluppo, sia a beneficio delle generazioni attuali che di quelle future, nonché per la sopravvivenza di tutto il nostro Pianeta. Le foreste hanno il potere di arginare i cambiamenti climatici ed aiutano a mantenere la salubrità dell’aria, del suolo, dell’acqua e, quindi, delle persone.  Esse contribuiscono ad eliminare la fame nel mondo, forniscono mezzi di sussistenza in alcune delle comunità più povere del mondo e preservano la biodiversità.

Un autorevole studio internazionale, pubblicato su Nature in questo mese (“Asynchronous carbon sink saturation in African and Amazonian tropical forestsm”), ha lanciato un preoccupante allarme per la stabilizzazione del clima terrestre. È stato riscontrato un peggioramento degli standard di assorbimento del caronio presente nell’atmosfera da parte delle foreste pluviali dell’Amazzonia e dell’Africa. I cosiddetti polmoni verdi del nostro pianeta, intatti fino a tutti gli anni ‘90, hanno ridotto l’assorbimento di anidride carbonica di circa 1/3 negli ultimi 10 anni.

Il nostro pianeta ha quindi bisogno, ora più che mai, di una riforestazione compensativa anche alla luce dell’aumento della popolazione mondiale che, secondo le stime del rapporto delle Nazioni Unite “2015 revision of world population prospects”, raggiungerà gli 8,5 miliardi entro il 2030.

Mentre la popolazione umana aumenta, la biodiversità regredisce ed assistiamo alla diffusione di infezioni da virus che, dopo un salto di specie, aggrediscono l’uomo in modo devastante. Ebbene, secondo il “rapporto 2019 di The Lancet Countdown su salute e cambiamenti climatici”, l’aumentata diffusione delle patologie infettive e legata al surriscaldamento: in un pianeta più caldo, virus, batteri, funghi e parassiti possono trovare condizioni ideali per diffondersi, anche in nuovi organismi come gli uomini.

Il CNDDU propone di celebrare la giornata anche da casa attraverso una serie di azioni svolte nel corso del periodo 21 marzo – 21 aprile (MESE VERDE). Gli alunni possono seminare i noccioli dei frutti disponibili in piccoli vasi, curarli fino a vederli germogliare e poi crescere con l’auspicio che, finito l’isolamento, possano anche essere piantati. Quindi, chiediamo ai docenti di rivolgere l’invito a tutte le famiglie degli studenti affinché vivano, tutti insieme, un momento di educazione e di cura ambientale nonché di speranza e fiducia nel futuro.  Propone, altresì, l’avvio di gemellaggi tra comunità educative al fine di instaurare sinergie virtuose per la scoperta delle aree verdi e la realizzazione di azioni di recupero degli ecosistemi delle aree svantaggiate.

Per dare spazio alla creatività degli alunni, lanciamo l’hashtag #foresteadistanza e mettiamo a disposizione i nostri canali per la pubblicazione delle foto delle attività svolte.

Debellata questa pandemia, non sfugga più alla nostra memoria che siamo parte della natura, con la stessa fragilità e la stessa sorte. Nulla sia più come prima, la tutela del nostro ecosistema costituisca obiettivo primario di ogni scelta umana, privata e pubblica.

Centri Commerciali Il Gabbiano e Le Serre chiusi domenica 22

Centri Commerciali Il Gabbiano e Le Serre chiusi domenica 22

Domenica 22 marzo i Centri Commerciali del circuito Coop Liguria saranno chiusi con il duplice intento di dare una pausa ai collaboratori che lavorano nei punti vendita e limitare ulteriormente le uscite delle persone, razionalizzando i momenti di spesa, in linea con le indicazioni del Governo.

Il Gabbiano a Savona e Le Serre di Albenga rimarranno chiusi tutto il giorno compresi i negozi di Coop Liguria.

Sciopero ArcelorMittal Genova, sindacati: mancano ‘dpi’ e sanificazione insufficiente

Ex Ilva, oggi ennesima riunione dei soci
L'Arcelor Mittal di Genova Cornigliano

“Da subito, ossia dalle ore 15 di oggi sino a domenica 22 marzo 2020 (con ripresa del lavoro alle ore 7 di lunedì 23 marzo) viene proclamato sciopero contro l’arroganza dell’azienda e della direzione che continua a chiamare i lavoratori senza aver verificato tutte le condizioni igienico sanitarie dello stabilimento”.

Lo hanno dichiarato i responsabili della Rsu dello stabilimento ArcelorMittal a Genova Cornigliano

“Si condanna – hanno aggiunto i sindacalisti – l’atteggiamento della direzione, insensibile all’emergenza sanitaria nazionale e alla sofferenza del popolo italiano”.

ArcelorMittal oggi aveva richiamato i lavoratori di Genova in fabbrica dopo due giorni di procedure di sanificazione, ma secondo i sindacalisti mancano mascherine e dispositivi di protezione in questo momento di emergenza coronavirus.

“Non capiamo perche’ – hanno aggiunto altri rappresentanti dei lavoratori – altre grandi aziende genovesi stanno chiuse due o tre settimane per la sanificazione degli ambienti, mentre noi siamo stati fermi solo due giorni. E’ evidente che questo tempo non sia sufficiente per mettere tutto in sicurezza. Oggi hanno chiamato meta’ stabilimento a rientrare ma le forme di salvaguardia sono state in gran parte eluse”.

 

Richiesta sospensione cantieri non strategici

Richiesta sospensione cantieri non strategici

Coronavirus, gli architetti liguri chiedono la sospensione di tutti i cantieri non strategici della regione

I consigli degli Ordini degli Architetti delle province di Genova, Imperia, La Spezia e Savona e la Federazione Regionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della Liguria chiedono la sospensione di tutti i cantieri edili di rilevanza non strategica, siano essi pubblici o privati, quale ulteriore misura per contribuire al contenimento del contagio da coronavirus.

È quanto proposto dai presidenti dei quattro ordini provinciali Paolo Raffetto (Genova), Andrea Borro (Imperia), Francesca Zani (La Spezia) e Giacomo Airaldi (Savona) e dal presidente della Federazione regionale Andrea Schiffini in una lettera consegnata oggi a tutti i prefetti della Regione, al governatore Giovanni Toti, al sindaco di Genova e della Città metropolitana Marco Bucci, a tutti i sindaci liguri e, per conoscenza, alle stazioni appaltanti, alle Asl territoriali e al Consiglio Nazionale degli Architetti.

«Gli Ordini e la Federazione – si legge nella lettera – pur consapevoli dell’enorme sforzo economico richiesto ai colleghi stessi, ai committenti e alle imprese, ritengono urgente e doveroso, nel rispetto dei provvedimenti adottati dal Governo, procedere alla chiusura di tutti i cantieri edili presenti sul territorio regionale, sia al fine di limitare il rischio di esposizione al virus per il personale delle imprese esecutrici, delle stazioni appaltanti e dei professionisti, sia perché il contagio pare avvenire in larga parte tramite persone infette anche asintomatiche».

«A nostro avviso – proseguono gli architetti – molte imprese e molti committenti pubblici e privati stanno sottovalutando i rischi legati alla diffusione della Covid-19. Le possibilità di trasmissione all’interno di un cantiere edile sono in realtà moltissime: i carichi che superano i 40 kg devono infatti essere portati da due persone, che spesso operano a meno di un metro l’una dall’altra; il passaggio degli attrezzi e del materiale è certamente rischioso; il lavoro faticoso produce sudore e forte azione respiratoria, veicolo di diffusione del virus; molte altre lavorazioni possono, a loro volta, essere causa di trasmissione e ampliare il raggio di infezione fuori dal cantiere, in maniera incontrollata. Inoltre è oggettiva e nota, ad oggi, la mancanza sul mercato dei dispositivi di protezione individuali eventualmente necessari a ridurre il rischio di contagio e trasmissione.

«Se a ciò sommiamo il rischio che, in questo contesto emergenziale, un normale infortunio sul lavoro non possa essere prontamente ricoverato, i rischi che si corrono a continuare a lavorare non sono, a nostro giudizio, sostenibili, né giustificabili a meno di una reale urgenza quale, ad esempio, interventi in ambito sanitario, di protezione civile o di sicurezza infrastrutturale».

« I cantieri devono essere fermati – ribadiscono i rappresentanti dei quattro Ordini provinciali e della Federazione -. Se la finalità del decreto della Presidenza del Consiglio dello scorso 11 marzo è quella di contenere la diffusione dell’epidemia, solo una manifesta e attestata strategicità dell’opera può giustificare anche la componente di rischio pubblico costituita dalla natura intrinseca del cantiere.

«I professionisti, in qualità di progettisti, direttori dei lavori e coordinatori della sicurezza, insieme ai responsabili unici dei procedimenti e ai committenti privati, non possono essere lasciati soli davanti al dilemma di scegliere tra un ritardo, speriamo il più breve possibile, e il sacrificio della salute dei lavoratori e di tutti i nostri concittadini. Gli Ordini sono disponibili al confronto su tutto il territorio regionale al fine di fornire il proprio contributo operativo».

Coronavirus e procedure per tamponi ai poliziotti

Scuola, il costo per docenti ed ATA che non si vaccinano
Tampone (foto di repertorio fb)

Mentre l’Ordine dei Medici di Genova chiede il tampone per tutti gli operatori sanitari, i medici e le forze dell’ordine asintomatici, il SIAP, sindacato di polizia, chiede chiarezza a questori e dirigenti della polizia di Genova e Liguria sul rispetto delle procedure per i tamponi ai poliziotti sintomatici al COVID-19.

“In questo momento drammatico per tutta la nostra Regione che sta combattendo contro l’avanzata del contagio da Covid-19 – si legge in una nota – il fenomenale impegno messo in campo da tutti gli operatori sanitari, medici e volontari che operano a contatto diretto con gli infetti dentro gli ospedali è supportato all’esterno dalle forze dell’ordine che si trovano in prima linea per fare rispettare le regole a quei cittadini che incredibilmente non si rendono ancora conto della gravità della situazione.

In prima linea esposti ad un rischio subdolo, invisibile e terribilmente aggressivo.

La scarsità dei DPI impone un rigoroso utilizzo del personale che deve lavorare in sicurezza ma nello stesso tempo deve anche essere monitorato sotto il profilo diagnostico.

In queste ore assistiamo a dibattiti sempre più accesi tra chi sostiene o meno l’opportunità di “tamponare” il più possibile la popolazione asintomatica oppure “almeno” tutti gli operatori sanitari e le forze dell’ordine. Per ultimo anche l’Ordine dei Medici.

Proposte che ovviamente chi rappresenta sindacalmente ed in qualità di RLS le donne e gli uomini della Polizia di Stato ovviamente non può far altro che approvare.

Nel frattempo il SIAP In attesa dell’introduzione di nuovi protocolli sanitari che introducano nuovi criteri per l’effettuazione del tampone per accertamento positività a Covid-19, ha comunque preso una posizione formale nei confronti di tutti i Datori di Lavoro della Polizia di Stato di Genova ed a brevissimo anche sul territorio ligure per chiedere al Questore e a tutte le Specialità e Specializzazioni.

In sintesi abbiamo chiesto di essere informati urgentemente sulle procedure che in questo momento vengono indicate dai Medici Competenti nel caso di dipendenti che evidenziano sintomi sui quali non si ha la certezza di un contatto diretto con una persona che ha avuto riscontri di tampone positivo (caso in cui dovrebbe scattare la quarantena anche per gli asintomatici).

Inoltre attendiamo indicazioni da Questore e Dirigenti in merito alle procedure seguite nel caso in cui i dipendenti sintomatici vengono posti in “quarantena”, dopo casi di contatto diretto valutati dal Medico Competente, il quale dovrebbe prescrivere con rapidità, l’effettuazione di tamponi per garantire il più possibile il personale da eventuale contagio.

Infine abbiamo chiesto di essere informati ogni qualvolta si dovesse prefigurare l’esigenza di mettere in quarantena domiciliare dipendenti che avessero avuto contatti con il dipendente sintomatico.

C’è bisogno di chiarezza e trasparenza nei protocolli sanitari in una situazione di rischio che ha travolto quelle procedure di valutazione che già in condizioni ordinarietà istituzionale non risultavano adeguate, figuriamoci durante una pandemia mai vista nell’era moderna.

Pertanto in attesa che qualcuno decida giustamente sui tamponi agli operatori sanitari ai medici e alle forze dell’ordine asintomatici pretendiamo certezze sulle procedure in vigore previste dal Istituto Nazionale di Sanità per i poliziotti sintomatici al Covid-19.”

Anni Azzurri Chiavari, per sostenere ospiti e famiglie

Anni Azzurri Chiavari, per sostenere ospiti e famiglie

Anni Azzurri e Coronavirus: le iniziative per sostenere ospiti e famiglie.

‘Andrà tutto bene’, ‘Stiamo distanti oggi per abbracciarci domani’: sono i messaggi di speranza di operatori e ospiti delle residenze Anni Azzurri del gruppo KOS Care, veicolati attraverso la realizzazione di cartelloni e lavori creativi realizzati all’interno delle strutture.

Queste iniziative si collocano all’interno di un progetto di continuità della relazione tra ospiti e parenti promosso da Anni Azzurri e che prevede anche l’utilizzo di tablet per permettere di effettuare videocall e inviare aggiornamenti quotidiani ai familiari

‘Andrà tutto bene’ e ‘Stiamo distanti oggi per abbracciarci domani’ sono alcuni dei messaggi positivi e di speranza scritti dagli ospiti e dagli operatori delle residenze Anni Azzurri del gruppo KOS Care nell’ambito di laboratori creativi che le strutture hanno potenziato in questo particolare periodo, oltre alle normali attività quotidiane realizzate all’interno delle strutture e svolte in questi giorni con ancor più attenzione e indossando tutti i dispositivi di protezione.

Le iniziative, tra creatività e partecipazione

“Distanti oggi per abbracciarci domani” è il messaggio lanciato da Casa Serena di Genova, “Andrà tutto bene, solo uniti si può vincere” è la scritta che compare su un grande lenzuolo realizzato alla residenza Anni Azzurri La Corte di Marene in provincia di Cuneo. Si legge invece “Stiamo distanti oggi per abbracciarci più forte domani” sul cartellone della residenza Anni Azzurri Sant’Ambrogio di Milano; e ancora, “Andrà tutto bene” recita il cartellone realizzato dagli ospiti della residenza Villa Ciliegi di Bologna dove due nuvole sorridono ai piedi di un grande arcobaleno.

Tra le altre iniziative, pensate per rendere partecipi gli ospiti e far vivere con serenità anche questo momento particolare, alcune residenze di Anni Azzurri si sono unite alle iniziative che nelle grandi città italiane si ripetono ogni giorno alle ore 18.00: gli operatori della residenza Anni Azzurri San Faustino di Milano ad esempio si sono ritrovati sui balconi per intonare insieme gli abitanti del quartiere l’Inno di Mameli. Infine, gli ospiti della Residenza Anni Azzurri Castagnola, a Chiavari, hanno partecipato all’applauso collettivo di sabato scorso, per dare sostegno a tutti i medici, gli infermieri e il personale che sta aiutando chi ne ha più bisogno in questo periodo difficile.

I messaggi, un auspicio positivo indirizzato a tutta la popolazione, sono stati appesi ai cancelli e ai balconi delle strutture del Gruppo e sono stati condivisi sia attraverso i profili social di Anni Azzurri, sia nelle chat Whatsapp che – in questi giorni di isolamento degli ospiti a seguito delle raccomandazioni sanitarie legate al coronavirus che non permettono l’ingresso dei familiari nelle strutture sanitarie – consente al personale di tenere aggiornati i parenti sulla vita quotidiana e le attività in residenza.

Videochiamate e “liste broadcast”

Le residenze sanitarie per anziani (RSA) di Anni Azzurri hanno infatti attivato un servizio di videochiamata che, grazie a tablet e Whatsapp, permette ai loro ospiti di parlare e vedere i propri cari anche a distanza: un’iniziativa innovativa quanto mai attuale viste le raccomandazioni sanitarie legate al coronavirus, che invitano le persone anziane a limitare per la propria sicurezza i contatti con l’esterno.

Dopo aver inserito nella rubrica del tablet – identica a quella di un normale cellulare – i numeri dei famigliari e dei referenti degli ospiti, gli operatori e gli ospiti pianificano insieme le fasce orarie dedicate alle videocall per ciascuno di loro. Oltre al servizio di videochiamata, Anni Azzurri mette a disposizione dei parenti degli ospiti la possibilità sfruttare la funzione “lista broadcast” di WhatsApp, funzione che permette di inviare aggiornamenti e informazioni di vario tipo a tutti gli utenti che fanno parte a una determinata lista. Questo strumento si differenzia dai comuni gruppi WhatsApp in quanto permette di rispondere unicamente al mittente senza creare “l’effetto chat” in cui tutti possono interagire. Nel broadcast, inoltre, tutti i numeri di telefono dei partecipanti sono visibili solo al mittente.

Grazie a questa funzione, le residenze Anni Azzurri possono inviare aggiornamenti sulle attività in corso all’interno delle strutture, non solo sotto forma di messaggi di testo ma anche file pdf (ad esempio il menù del giorno) o multimediali, consentendo un contatto fra parenti e pazienti che, altrimenti, sarebbe molto limitato dalle recenti disposizioni.

Anni Azzurri – KOS Care

Anni Azzurri è un grande gruppo italiano specializzato nell’assistenza agli anziani. Nasce nella zona di Chiavari (GE) con un primo nucleo di tre residenze e si estende poi in Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna. Oggi le residenze di Anni Azzurri sono 51, distribuite fra Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Lazio.

Anni Azzurri fa parte di KOS, primario gruppo sanitario italiano operante nell’assistenza sociosanitaria e nella cronicità residenziale, nella riabilitazione e nella psichiatria, nella tecnologia avanzata applicata alla medicina e nella medicina per acuti. KOS gestisce 89 strutture in Italia ed è presente in 11 regioni italiane e 2 stati esteri, per un totale di oltre 8.200 posti letto tra residenze per anziani, centri di riabilitazione, cliniche psichiatriche, comunità terapeutiche riabilitative psichiatriche, ospedali, centri ambulatoriali di riabilitazione e diagnostica.

Attraverso la società Kos Care, il Gruppo KOS offre la competenza dei suoi professionisti in tre diversi ambiti: psichiatrico, con le cliniche e comunità di Neomesia; riabilitativo, con i centri del gruppo Santo Stefano; e dell’assistenza alla persona anziana e non autosufficiente, con le strutture di Anni Azzurri.

Il 25 marzo la prima edizione di Dantedì dedicata al Poeta

Il 25 marzo la prima edizione di Dantedì dedicata al Poeta

Dantedì, mercoledì la prima edizione con letture social del sommo poeta. Coinvolti scuole, musei, biblioteche, luoghi di cultura e artisti.

Franceschini agli artisti: leggete Dante e condividetelo sui social

Azzolina: riscoprire Dante sarà un modo per restare uniti

Il 25 Marzo, data che gli studiosi individuano come inizio del viaggio ultraterreno della Divina Commedia, si celebrerà per la prima volta il Dantedì, la giornata dedicata a Dante Alighieri recentemente istituita dal Governo.
‪Il sommo Poeta è il simbolo della cultura e della lingua italiana, ricordarlo insieme sarà un modo per unire ancora di più il Paese in questo momento difficile, condividendo versi dal fascino senza tempo.

‪L’appuntamento è per le 12 di mercoledì 25 marzo orario in cui siamo tutti chiamati a leggere Dante e a riscoprire i versi della Commedia. Il Ministero dell’Istruzione inviterà docenti e studenti a farlo durante le lezioni a distanza. Ma la richiesta è rivolta a ciascun cittadino. E le 12 saranno l’orario di punta: le celebrazioni, seppur a distanza, potranno proseguire durante tutta la giornata sui social, con pillole, letture in streaming, performance dedicate a Dante, con gli hashtag ufficiali #Dantedì e #IoleggoDante.

“Questa prima edizione avviene in un momento particolarmente difficile. Le tante iniziative già previste si spostano sulla rete. Per questo rivolgo un appello agli artisti: il 25 marzo leggete Dante e postate i vostri contenuti. Dante è la lingua italiana, è l’idea stessa di Italia. Ed è proprio in questo momento che è ancor più importante ricordarlo per restare uniti”. Ha dichiarato il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini.

“Cittadini e scuole, il prossimo 25 marzo, potranno unirsi in un momento alto di condivisione. Riscoprire Dante, tutti insieme, sarà un modo per restare uniti, in un momento così complesso, attraverso il filo conduttore della poesia. So che gli insegnanti stanno già facendo sforzi importanti per portare avanti la didattica a distanza, per restare in contatto con in nostri ragazzi. Il Dantedì può essere una bellissima occasione per ribadire che la scuola c’è, per condividere, sui social o sulle piattaforme delle lezioni online la passione per uno dei testi più importanti della nostra letteratura”, ha dichiarato la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

Il Mibact e il Miur insieme a scuole, musei, parchi archeologici, biblioteche, archivi e luoghi della cultura proporranno inoltre sui propri account social immagini, video, opere d’arte, rare edizioni della Divina commedia per raccontare quanto la figura del Sommo Poeta nel corso dei secoli abbia segnato profondamente tutte le espressioni culturali e artistiche dell’identità italiana.
Al Dantedì parteciperà attivamente anche la Rai che con Rai Teche ha selezionato le lecturae Dantis interpretate dai maggiori artisti del nostro tempo che saranno programmate in pillole di 30” nelle tre reti generaliste della Rai e su Rai Play e saranno numerosi le trasmissioni nei palinsesti dedicate, curate da Rai Cultura.

Sul canale YouTube del Mibact e sul sito del Corriere della sera sarà inoltre trasmesso un filmato realizzato appositamente per questa prima edizione del #Dantedì con i preziosi contributi di Paolo Di Stefano, giornalista del Corriere della Sera e promotore della giornata dedicata a Dante, Alberto Casadei dell’Associazione degli italianisti, Claudio Marazzini presidente dell’Accademia della Crusca, Carlo Ossola presidente del Comitato per le celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante, del linguista e filologo prof Luca Serianni della Società Dante Alighieri, di Natascia Tonelli dell’Università di Siena e di Sebastiana Nobili dell’Università di Ravenna.

Ordinanza del sindaco di Pieve Ligure Adolfo Olcese

Ordinanza del Sindaco di Pieve Ligure

Ordinanza del Sindaco n.9 del 20 marzo 2020: limitazione accesso scali a mare, strade pedonali e sentieri

I responsabili del Comune di Pieve Ligure oggi hanno comunicato che l’ordinanza emessa oggi dal sindaco Adolfo Olcese sull’emergenza Covid-19 sui “PROVVEDIMENTI ATTI A LIMITARE L’AFFLUSSO INDISCRIMINATO IN TALUNE AREE DEL TERRITORIO COMUNALE è volta a limitare l’accesso ad alcune aree comunali quali scali a mare, strade pedonali e sentieri escursionistici  (salvo per raggiungere la propria residenza) e avrà decorrenza a partire dalle ore 8 di sabato 21 marzo fino al 3 aprile 2020”.

Ordinanza del Sindaco di Pieve Ligure-1

Ordinanza del Sindaco di Pieve Ligure-2 Ordinanza del Sindaco di Pieve Ligure-3

Liguria, presidente Piana: attività del consiglio regionale non si fermano

Sapori in Paradiso a Recco, la partecipazione di Alessandro Piana
Alessandro Piana (Lega)
Presidente Piana: “Le attività dell’Assemblea legislativa della Liguria non si fermano”
Il presidente Alessandro Piana (Lega) in stretto contatto con i capigruppo sta organizzando le attività del consiglio regionale “in piena sicurezza”.
“I contatti – ha spiegato Piana – della presidenza del consiglio regionale con i capigruppo, volti ad individuare le forme più idonee per garantire le attività dell’Assemblea, proseguono ormai da giorni attraverso la ‘chat’ dedicata.
Come i consiglieri sanno, l’emergenza sanitaria impone l’adozione di strumenti tecnici adeguati per garantire la partecipazione “da remoto” alla prossima riunione dell’Ufficio di presidenza e della Conferenza dei capigruppo che, salvo problemi tecnici, si svolgerà lunedì.
In quella sede saranno definite le modalità per garantire la totale ripresa dei lavori consiliari.  In quanto presidente, ho infatti la responsabilità di tutelare non solo l’esercizio delle funzioni dell’Assemblea, ma anche la salute dei colleghi consiglieri e di tutto il personale”.

Il presidente Piana ha quindi sottolineato che le funzioni di sindacato ispettivo, proprie dei consiglieri, non hanno subìto nessuna interruzione: “Le attività dell’Assemblea non si fermano. Ho già dato a suo tempo disposizione affinché sia fornita risposta scritta a tutte le interrogazioni e interpellanze finora presentate. Vanno risolti, invece, problemi di natura squisitamente tecnica, legati anche alle dotazioni informatiche di alcuni componenti dell’Assemblea, per organizzare le sedute votanti.

Spiace che la ricerca di visibilità, forse legata al clima pre-elettorale, spinga alcuni colleghi a sollevare questioni che, come peraltro loro stessi sanno bene, sono già all’attenzione della presidenza.
A questo proposito invito quei consiglieri che possono godere di maggior ascolto presso i partiti della coalizione di governo a farsi interpreti presso i competenti ministeri della necessità di chiarezza e tempestività sulle decisioni che saranno assunte proprio in merito ai prossimi appuntamenti elettorali”.