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Vado Gateway lancia un’app per gli autotrasportatori per facilitare l’accesso al porto 

Vado Gateway lancia un’app per gli autotrasportatori per facilitare l’accesso al porto 

Velocizzazione dei tempi di ingresso ai terminals, maggiore flessibilità e autonomia nella gestione degli orari, con possibilità di modificare in tempo reale il proprio appuntamento in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo a seconda delle proprie necessità e riduzione dell’interazione con il personale al gate di accesso.

Sono questi i principali vantaggi per gli autotrasportatori diretti a Vado Gateway – l’infrastruttura portuale di Vado Ligure che comprende il nuovo Container Terminal e il Reefer Terminal – di “APMT TERMPoint Appointments”, la nuova applicazione per mobile lanciata da APM Terminals Vado Ligure.

Tramite la nuova app le aziende di trasporto hanno la possibilità di visualizzare e di modificare l’orario dei propri appuntamenti e, in particolare, controllare gli incarichi assegnati, inserire tutte le informazioni sul container richieste prima dell’arrivo, modificare eventualmente la finestra oraria dell’appuntamento, inserire il sigillo del container e visualizzare le informazioni dei terminals.

Un’opzione importante per i trasportatori che utilizzano più mezzi è inoltre la possibilità di cambiare direttamente all’interno dell’applicazione il numero di targa, in modo da poter visualizzare in tempo reale gli appuntamenti corrispondenti a ciascun mezzo di trasporto utilizzato.

L’utilizzo della nuova app riduce inoltre l’interazione tra le persone al gate di accesso, caratteristica di particolare rilevanza in questo momento di emergenza sanitaria.

L’applicazione, scaricabile gratuitamente dal Play Store e dall’Apple Store, é disponibile in italiano, inglese e spagnolo e ha lo scopo di facilitare l’interazione con i terminals di Vado Gateway sensibili alle esigenze dell’autotrasporto.

Salvatore: in Liguria solo due mascherine a testa, Zaia e Rossi hanno fatto molto meglio

Mascherine distribuite gratis da Regione Liguria

“Abbiamo parlato più volte della consegna delle mascherine ai cittadini liguri. E abbiamo ribadito più volte quanto fosse fuori posto la grande pubblicità fatta dalla giunta di maggioranza per aver distribuito due mascherine a testa in circa tre mesi, come se fosse stato un traguardo unico in tutto il mondo. Dopo circa due mesi di emergenza possiamo fare un piccolo confronto tra Regioni”.

Lo ha dichiarato ieri sera la capogruppo regionale Alice Salvatore (M5S).

“Prendiamo due Regioni – ha aggiunto Salvatore – governate da coalizioni opposte: La Toscana e il Veneto.

Evitiamo un discorso legato a fazioni politiche, ma ci concentriamo sulla semplice gestione di una regione e di una emergenza gravissima come una pandemia.

Enrico Rossi, governatore eletto dal Pd che, come tutti ormai sapete, è un partito molto lontano da me e dalla mia politica e Luca Zaia, proveniente dalla Lega di Salvini, che è l’opposto di qualsiasi mia linea interpretativa di una società moderna.

Questi due governatori hanno messo in atto azioni per i cittadini che la nostra giunta di maggioranza non si è neanche sognata.

La Toscana sta distribuendo con modalità sicure ben 30 mascherine al mese per ogni cittadino. Stiamo parlando di ben 360 mascherine all’anno contro le due della Liguria.

Ma passiamo al Veneto: con modalità varie, sono arrivati a produrre autonomamente oltre 2mln di mascherine al giorno. Senza doverle ordinare in Cina.

Questi metodi, a prescindere dall’aspetto politico di chi li ha messi in atto, raccontano in modo preciso e rendono evidente che la differenza la fa il presidente della Regione.

Ci sono tanti aspetti politici da considerare, ma se parliamo di azioni pratiche per una emergenza, che di politico non ha nulla, si evidenzia la capacità organizzativa e manageriale di chi ha la responsabilità di guidare quasi 2 milioni cittadini.

Ho volutamente utilizzato due esempi lontani dalla mia visione politica per far capire che davanti a tragedie immani come quella che abbiamo vissuto, e stiamo purtroppo vivendo, vale la capacità personale di rispondere alle esigenze dei cittadini, di qualunque colore politico siano.

Questa è la grave mancanza che imputo e imputerò sempre a questa giunta di maggioranza, inadatta a governare la nostra Liguria”.

 

Cassa integrazione, Berrino: ritardi Regione una bufala, nessuna domanda giacente

Regione Liguria (foto di repertorio)

“La storia del presunto ritardo della cassa integrazione in deroga e soprattutto quella del ritardo con cui Regione Liguria avrebbe trasferito i dati all’Inps per permetterle di procedere ai pagamenti è proprio questo, una storia. Una bufala. Che qualcuno si ostina a ripetere sperando che prima o poi qualcuno la creda vera”.

Lo ha dichiarato ieri sera l’assessore regionale al Lavoro Gianni Berrino.

Innanzitutto – ha spiegato Berrino – Regione Liguria è stata la prima ad attivarsi per ricevere le domande.

Abbiamo portato avanti una battaglia, poi vinta, perché nel decreto venissero comprese anche le persone assunte tra il 23 febbraio e 17 marzo, che erano state inizialmente escluse.

Abbiamo portato avanti anche un’altra battaglia, vinta ancora una volta, perché non fosse necessario il bollo per le domande stesse.

Fino all’8 aprile poi, non è stato possibile sapere dall’Inps quale fosse il percorso per inviare le pratiche alla stessa Inps, e dal 14, subito dopo Pasqua, come la maggior parte delle Regioni, abbiamo cominciato a decretare e inviare le domande all’Istituto nazionale di previdenza sociale affinché potesse così provvedere ai pagamenti.

Oltre a questo, ci siamo fatti carico di un lavoro in più, non richiesto: abbiamo cioè fatto rendicontare alle aziende il numero di persone e i numero di ore, mese per mese, in modo tale che l’Inps avesse in mano quanto ogni singola azienda e ogni singolo lavoratore dovessero ottenere, e l’ente stesso non dovesse effettuare controlli.

Non abbiamo nessuna domanda giacente, siamo anzi in attesa che oltre 4mila aziende rendicontino le proprie domande rispettivamente per numero di ore e di lavoratori o lavoratrici che hanno utilizzato la casa.

Chi afferma il contrario lo fa per mera speculazione elettorale e politica.

E lo fa nel modo peggiore, toccando la carne viva della gente in un momento di grande difficoltà per tutti.

In più, il Governo avrebbe dovuto istituire per questa partita uno strumento speciale, e non affidarsi in questo momento a uno dispositivo ordinario come quello della cassa in deroga, che di solito richiede oltre 3 mesi per essere ottenuta.

Un impegno, quest’ultimo, che si è andato a sommare al grande lavoro che già deve svolgere l’Inps, alle prese con i rimborsi da 600 euro, la cassa ordinaria, i fondi d’integrazione salariale e il reddito di cittadinanza”.

 

Cubano usa Instagram per spacciare a giovanissimi: pizzicato a Sestri Levante

Cubano usa Instagram per spacciare a giovanissimi: pizzicato a Sestri Levante

Ieri gli investigatori della Polizia di Stato hanno denunciato un 19enne cubano per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Durante un controllo all’interno della stazione ferroviaria di Sestri Levante, i poliziotti del Commissariato Chiavari hanno fermato il 19enne mentre scendeva da un treno regionale proveniente dalla Spezia.

Il giovane mostrava segni di nervosismo e continuava a guardare in direzione di due ragazzini, già conosciuti come assuntori di sostanze stupefacenti, in attesa sui binari. Anch’essi poi fermati ed identificati.

Insospettiti, gli agenti hanno proceduto ad un controllo più approfondito ed hanno trovato circa 50 grammi di hashish nascosti nel cappuccio della felpa del pusher.

Anche la perquisizione domiciliare ha dato esito positivo. E’ stato, infatti, rinvenuto un bilancino di precisione, 225 euro, alcuni grammi di marijuana e un telefono cellulare, che ha fugato ogni dubbio sulla presenza dei due ragazzini in stazione. La chat di Instagram tra uno dei due minorenni e il denunciato conteneva, infatti, numerosi messaggi allusivi all’acquisto di sostanza stupefacente.

Tutti e tre i giovani sono stati anche sanzionati per le violazioni al decreto Conte sull’emergenza coronavirus.

 

Trasporti fase 2, Toti e Berrino: Governo non ha fatto nulla, ma Cgil attacca la Regione

Governatore ligure Giovanni Toti e assessore regionale di FdI Gianni Berrino (foto d'archivio)

“Sul trasporto pubblico il Governo non ha ancora fatto nulla, ma la Cgil ligure riesce a difenderlo lo stesso. Nulla importa dei lavoratori, basta dare la colpa a questa giunta. Quando un sindacato fa fino in fondo il suo dovere…”.

Lo ha dichiarato ieri sera il governatore Giovanni Toti.

“La competenza per il trasporto pubblico su gomma – ha spiegato l’assessore regionale ai Trasporti Gianni Berrino – è in capo alle Province. Un fatto che è stato ribadito con l’ultima legge regionale in materia, che risale al 2017.  Mi domando come mai la Cgil non se ne sia accorta in questi anni.

Un fatto che mi stupisce ancora di più, visto che la stessa Cgil era presente alla riunione in videoconferenza, tenutasi proprio con le province mercoledì scorso, sulla gestione del servizio. In quell’occasione è stata effettuata una precisa analisi della situazione, e l’ordinanza non è altro che la sua naturale conseguenza.

Ovviamente, Regione Liguria è in costante contatto con gli enti provinciali per coordinare il servizio, ma il problema è a monte, ed è insolubile.

Infatti, il Governo ha sancito che i contratti di servizio del settore debbano esser pagati interamente fino a fine anno, e questo al di là della quantità di servizio svolto, senza la possibilità per gli enti locali di comminare penali o sanzioni in caso di eventuali disservizi o mancato rispetto del contratto.

In questo modo alla regione e alle province è stata tolta ogni possibilità di vigilare concretamente su questi contratti.

In Liguria non abbiamo notizie di disaccordi interni, ma anche se fosse non avremmo nessuna arma per far rispettare le regole.

In realtà, come ho già avuto modo di sottolineare, la partita si gioca su un tavolo che è nazionale, e riguarda le risorse e le regole riguardanti le modalità di viaggio che garantiscano il rispetto delle distanze e quindi la sicurezza degli utenti. Per questo siamo di fronte a un attacco del tutto incomprensibile”.

 

Costa Crociere: sospensione dei viaggi fino al 30 giugno

Il bilancio di sostenibilità di Costa Crociere
Costa Crociere

I vertici di Costa Crociere oggi hanno annunciato l’ulteriore sospensione dei viaggi sino al prossimo 30 giugno.

“A causa del protrarsi della situazione di emergenza – hanno spiegato – legata alla pandemia globale di Covid-19 e con il perdurare delle misure di contenimento quali chiusura porti e restrizioni alla circolazione delle persone che non consentono di fatto di operare, la compagnia di navigazione estende la sospensione a tutto il mese di giugno.

Costa Crociere sta provvedendo a informare gli agenti di viaggio e i clienti interessati dai cambiamenti, ai quali verrà garantita una riprotezione secondo quanto stabilito dalla normativa applicabile, che offre la maggiore garanzia in questa situazione di contingenza”.

 

Giampedrone: mascherine in farmacie liguri devono essere vendute anche a 0,50 euro

Emergenza coronavirus, donna indossa mascherina (foto di repertorio)

“Per quanto riguarda le mascherine fino a martedì andremo avanti con la consegna di 100mila pezzi da parte di Poste Italiane a coloro che ci hanno segnalato di non averle ricevute”.

Lo ha dichiarato ieri sera l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone.

“Da mercoledì mattina – ha aggiunto – partirà la distribuzione gratuita di una prima tranche da 500mila mascherine chirurgiche nelle farmacie: si dovrà essere residenti in Liguria e avere con sé la tessera sanitaria.

Una seconda tranche da ulteriori 500mila pezzi verrà distribuita da lunedì 11 maggio.

Tenuto conto che da domani questo dispositivo sarà obbligatorio secondo quanto previsto dal Dpcm nazionale, riteniamo inoltre che dovrà essere applicata la disposizione annunciata dal commissario Arcuri sulla possibilità di acquistare le mascherine a 0.50 euro, sia nelle farmacie che nei centri della grande distribuzione”.

 

E il Tribunale riapre il 12, Linea condivisa: necessari nuovi protocolli sicurezza sanitaria

Violenza sessuale, 80enne genovese agli arresti domiciliari per 4 anni
Tribunale di Genova (foto d'archivio)

“Il ministero della Giustizia ha stabilito la riapertura dei tribunali per martedì 12 maggio. Restano però molti nodi da sciogliere sul fronte della sicurezza sanitaria, come per altri numerosi ambiti lavorativi”.

Lo hanno dichiarato oggi i consiglieri regionali Gianni Pastorino e Francesco Battistini (Linea condivisa).

“L’obiettivo – hanno aggiunto – è quello di avviare la Fase 2 in totale sicurezza. Ciò al fine di garantire la salute dei magistrati, degli avvocati, del personale di cancelleria, degli agenti di Polizia Giudiziaria e degli imputati.

I tribunali sono luoghi affollati per antonomasia. Molti processi richiedono la presenza non solo delle parti con i relativi legali, ma anche di numerosi testimoni. Inoltre nei Palazzi di Giustizia affluiscono persone provenienti da qualunque area del nostro Paese. Legali o imputati che, dal 12 maggio, si sposteranno, indipendentemente da eventuali zone rosse, su e giù per l’Italia, compresa la Liguria.

Se per i Processi civili esiste la possibilità di adottare un fascicolo digitale, e dunque il procedimento può svolgersi anche da remoto, per quelli penali la questione è ben più complessa sotto molti punti di vista.

Gli avvocati devono potersi recare spesso in cancelleria per depositare atti e consultare, materialmente, i fascicoli.

Inoltre, le sedute sono molto articolate ed è fondamentale il contatto ravvicinato tra cliente e avvocato.

Assume, poi, un ruolo chiave anche poter vedere la mimica facciale di chi è chiamato a testimoniare. Cosa che da dietro una mascherina diventa evidentemente impossibile fare. Come del resto è difficile parlare, per ore, in aula indossando un dispositivo di protezione che copra naso e bocca.

Gli esiti del processo penale hanno conseguenze sostanziali sulla vita delle persone: dell’imputato ma anche della parte lesa che chiede giustizia.

Magistrati e avvocati, dunque, devono poter lavorare nelle condizioni migliori per assicurare il corretto svolgimento del dibattimento. Cosa complessa da ottenere, se si trovassero a pensare costantemente alle distanze di sicurezza o dovessero essere in pena per la loro salute.

L’ordinamento italiano prevede che il processo sia equo e giusto. Ma come può essere garantito se le regole o il clima in cui si svolge il dibattimento sono mutati radicalmente con l’emergenza sanitaria legata al Covid-19?

Sarà compito del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede trovare le soluzioni opportune. Lo sensibilizzeremo, con una lettera del nostro Gruppo consiliare, affinché dirami su tutto il territorio nazionale direttive chiare. Evidenzieremo la necessità di definire con precisione le tappe della ripartenza.

Obiettivo prioritario: massima considerazione del profilo di sicurezza sanitaria. In mancanza di questa o in presenza di un qualche dubbio sarà necessario sospendere, valutare la situazione e contenere l’avvio dell’attività.

Un punto fermo che sottolineeremo è la ferma contrarietà ai processi penali da remoto o con regolamenti e modalità stravolte a causa del nuovo coronavirus.

A Regione Liguria chiederemo, invece, di mettere in campo A.Li.Sa. e le ASL territoriali.

In collaborazione con i prefetti, i procuratori e i presidenti dei tribunali liguri dovranno stilare appositi protocolli di sicurezza sanitaria. Dalla sanificazione dei locali, al corretto utilizzo degli impianti di areazione. Dall’uso dei dispositivi di protezione individuale più opportuni all’igienizzazione delle mani.

A nostro avviso, le autorità sanitarie della nostra regione devono allestire presidi sanitari ove poter misurare la temperatura corporea di chi si reca in tribunale.

È fondamentale, inoltre, una campagna di formazione e informazione sui corretti comportamenti da seguire onde evitare contagi. C’è molto da fare. La fase 2 non può coglierci impreparati e l’ambito della ‘giustizia’ non può essere trascurato”.

 

Accoltellato a Borgoratti: condizioni stazionarie, ricoverato con prognosi riservata

Rapallo, incidente sul lavoro in un cantiere: operaio ustionato
Il Pronto soccorso del San Martino di Genova (foto d'archivio)

Albanese di 33 anni accoltellato l’altro giorno per strada a Genova Borgoratti.

Stamane i responsabili del San Martino hanno confermato che le sue condizioni sono stazionarie.

“Il paziente – hanno spiegato – è ricoverato presso il Trauma Center diretto dal dottor Luca Berardi e domani sarà sottoposto a una tac di controllo addominale per valutare nuovamente lo stato della lacerazione epatica derivante da una delle coltellate ricevute. La situazione toracica invece comporterà la presenza del tubo di drenaggio ancora per qualche giorno. La prognosi resta riservata”.

 

Prc Spezia: addio a Silvano D’Alto, grande intellettuale

Prc Spezia: Addio a Silvano D'Alto, grande intellettuale

I responsabili di Rifondazione Comunista della Spezia oggi hanno espresso il cordoglio del partito per la scomparsa del professor Silvano D’Alto.

Lo spezzino è morto lo scorso primo maggio a 82 anni, dopo una lunga malattia.

“Uomo di grandissimo spessore intellettuale e umano – si legge in una nota di Rifondazione Comunista Spezia – è sempre stato al nostro fianco nella battaglie in difesa dell’ambiente e dei beni comuni.

Nonostante i tanti anni di carriera all’università di Pisa, il professore non ha mai dimenticato il legame con la sua terra di origine, la Val di Magra e la provincia spezzina.

Urbanista, sociologo e architetto di fama internazionale, allievo del mitico professor Michelucci, D’Alto è stato un punto di riferimento nelle battaglie ambientali contro la cementificazione selvaggia e per un’urbanistica al servizio della collettività e non delle speculazioni dei soliti noti.

Lo ricordiamo con affetto nell’iniziativa del dicembre del 2008 a Sarzana, quando, assieme ad Haidi Giuliani, tenne una bellissima conferenza sulle periferie urbane e in numerose altri incontri organizzati da Rifondazione negli anni. Ciao Maestro, non ti dimenticheremo!”.