Il pubblico presente all'Ivo Chiesa per il Presidente Mattarella
Dello stesso parere Davide Natale del PD
“Sgambetto di una destra in evidente difficoltà? O, peggio, incapacità di gestire correttamente un appuntamento istituzionale? Non aver invitato Silvia Salis alla cerimonia a teatro con il presidente Sergio Mattarella, è stato peggio di uno sgarbo istituzionale: Silvia Salis è non solo la candidata sindaca, ma anche la vice presidente vicaria del CONI nonché commendatrice della Repubblica nominata dallo stesso Mattarella. La destra cittadina e regionale se ne faccia una ragione: al netto della sua candidatura, Silvia Salis a oggi ricopre ruoli apicali in un’istituzione importantissima ed escluderla dalla cerimonia del 25 aprile la dice lunga su una scompostezza che rimarrà a lungo negli annali delle posture da evitare”. A dichiararlo la capolista del M5S alle Comunali di Genova Tiziana Beghin.
Dello stesso parere Davide Natale del PD che dichiara: “Mi guardo intorno dentro il Teatro Ivo Chiesa per lo spettacolo ‘D’Oro’, a cui è presente anche il presidente della Repubblica Mattarella, vedo tutti: c’è chi ha un ruolo istituzionale nella società ligure e genovese ma anche chi non lo ha. L’assenza di Salis è una delle scelte politiche più sbagliate che potevano essere messe in campo oggi. Silvia rappresenta già oggi gran parte della politica genovese, oltre ad avere incarichi importanti nel panorama nazionale come Commendatore della Repubblica e vice presidente vicario del Coni. Sono convinto che la sua assenza non sia una svista, ma una scelta deliberata. Anche su questi aspetti si demarca una differenza di stile sostanziale tra la destra e il centrosinistra”.
Procuratore della Repubblica di Genova Nicola Piacente (foto d'archivio)
La Procura di Genova intende scoprire la “talpa” che ha svelato il contenuto del fascicolo Toti, ma finora nessun indagato
Caso Toti e fuga di notizie. Come riportato ieri dal quotidiano Il Giornale e oggi dal quotidiano Il Dubbio, la Procura di Genova ha aperto un’indagine per rivelazione di segreto d’ufficio e di pubblicazione arbitraria di atti di un processo penale in relazione allo “scoop” del quotidiano Il Secolo XIX, che il 10 marzo scorso rivelò l’esistenza di una seconda indagine a carico dell’ex governatore ligure Giovanni Toti.
Si tratta di un episodio relativo a uno stralcio dell’inchiesta aperta alla Spezia a carico dell’ex capo di gabinetto di Toti circa l’assunzione di un collaboratore di un assessore regionale, che è stata ritenuta illecita in quanto s’ipotizza che sia stata una sorta di contropartita elettorale.
Ora è venuto fuori che il fascicolo Toti, in quei giorni, non soltanto sarebbe stato nell’esclusiva disponibilità del procuratore capo della Repubblica di Genova Nicola Piacente che lo aveva appena ricevuto dalla pm spezzina Elisa Loris, ma sarebbe stato chiuso in cassaforte a Palazzo di Giustizia.
Inoltre, il fascicolo Toti non sarebbe stato “digitalizzato” e quindi eventuali altre persone, come per esempio impiegati del Tribunale “infedeli” oppure hacker del web, non avrebbero potuto consultarlo.
Non è tutto. Perché agli indagati, e quindi ai loro avvocati difensori, non era ancora stato notificato nulla.
Eppure, la notizia era finita lo stesso nelle mani dei cronisti del quotidiano Il Secolo XIX.
Sembrava che il tutto potesse rimanere sotto silenzio, ma il deputato di Noi Moderati Pino Bicchielli nei giorni scorsi ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla clamorosa fuga di notizie ovvero “sull’ennesima violazione” della riforma Cartabia, che detta regole e modalità precise in riferimento ai rapporti tra le Procure e i media.
Ora il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha risposto all’interrogazione parlamentare confermando, in sintesi, che nel caso di Toti le regole sono state violate, che il ministero della Giustizia ha avviato un’ispezione a Genova e che la Procura ha aperto l’inchiesta (al momento senza indagati).
Ieri i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Genova hanno arrestato un senegalese 28enne per tentato furto aggravato.
L’intervento è scaturito a seguito di richiesta del titolare di un distributore automatico di alimenti e bevande in via Cairoli.
Il proprietario, visionando in diretta le immagini delle telecamere di videosorveglianza interne, aveva notato l’africano intento a danneggiare i distributori al fine di rubare il denaro e i prodotti dagli appositi alloggiamenti.
I militari sono intervenuti tempestivamente e hanno sorpreso il senegalese mentre maneggiava un rudimentale arnese artigianale, utilizzato per forzare ed agganciare dal basso il vano del denaro e prelevare così la merce in esposizione.
Accertati i danni ai distributori, lo straniero è stato preso e condotto presso gli uffici del Nucleo Radiomobile in stato di arresto.
“Ieri tre agenti di polizia penitenziaria sono stati aggrediti brutalmente e sono rimasti feriti nel carcere di Marassi a Genova”.
Lo hanno denunciato stamane i responsabili del sindacato Uilpa.
“Un detenuto 22enne – hanno aggiunto dal sindacato della Polizia penitenziaria – con problemi psichiatrici, di origini nordafricane, condannato per rapina e traffico illecito di sostanze stupefacenti, con fine pena previsto per dicembre 2025, ha colpito con un violento pugno al volto l’agente di sezione. Subito dopo si è avventato contro altri due colleghi accorsi in suo aiuto.
Uno stillicidio di aggressioni insopportabile nei confronti di poliziotti abbandonati a se stessi all’interno delle sezioni detentive e lasciati alla mercé dei detenuti.
Non esiste categoria nel mondo del lavoro, fatta eccezione per la Polizia penitenziaria, dove il rapporto utenza-operatori non è determinato.
Per noi il rapporto, quando va bene, è di un agente per una sezione e se all’interno di essa ci sono 50, 100 o 150 detenuti, questo non cambia.
Appare oramai inarrestabile la deriva della sicurezza all’interno delle carceri italiane, dove l’incolumità fisica dei colleghi sembra non interessare nessuno e dove nessuno si preoccupa di prevenire i rischi per la loro sicurezza.
Agenti di polizia penitenziaria abbandonati al cospetto di numerosi detenuti, a mani nude, senza dispositivi di sicurezza personale, senza l’ausilio di apparati tecnologici, senza piani e squadre di intervento utili a far fronte alle emergenze. Questa è la reale condizione di lavoro nelle nostre carceri”.
25 Aprile, presidente Sergio Mattarella al Teatro Ivo Chiesa di Genova
“Mi guardo intorno dentro il Teatro Ivo Chiesa per lo spettacolo ‘D’Oro’, a cui è presente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Vedo tutti. C’è chi ha un ruolo istituzionale nella società ligure e genovese, ma anche chi non lo ha.
L’assenza della candidata sindaca Silvia Salis è una delle scelte politiche più sbagliate che potevano essere messe in campo oggi.
Silvia rappresenta già oggi gran parte della politica genovese, oltre ad avere incarichi importanti nel panorama nazionale come Commendatore della Repubblica e vice presidente vicario del Coni.
Sono convinto che la sua assenza non sia una svista, ma una scelta deliberata.
Anche su questi aspetti si demarca una differenza di stile sostanziale tra la destra e il centrosinistra”.
Lo ha dichiarato stamane il segretario ligure del Pd Davide Natale, commentando il mancato invito a Silvia Salis in occasione della visita di oggi del Capo dello Stato Sergio Mattarella a Genova per le celebrazioni del 25 aprile.
La giornata del 25 aprile ha portato un’affluenza eccezionale a Euroflora 2025, la celebre mostra internazionale di piante e fiori in corso a Genova fino a domenica 4 maggio. Al Padiglione Jean Nouvel, nell’ultima tappa del percorso espositivo lungo oltre quattro chilometri, il Mercato Verde si è trasformato in un’autentica attrazione a sé. Visitatori provenienti da tutta Italia – e non solo – si sono riversati tra gli stand, lasciando la manifestazione con borse, vasi e piantine in mano, segno di un entusiasmo che va ben oltre la semplice visita.
L’area, che rappresenta il cuore commerciale di Euroflora, offre un’ampia selezione di piante ornamentali, esotiche, aromatiche e rare. Tra i protagonisti del mercato spicca l’Associazione AsproFlor – Comuni Fioriti, con una collezione tropicale che ha incantato soprattutto per la varietà di orchidee, comprese quelle aeree che crescono senza radici nel terreno.
Affollatissimo anche lo stand dell’Azienda agricola Sweet Pea di Sanremo, dove le piantine di basilico vanno letteralmente a ruba, insieme a lavanda e altre aromatiche amate per profumo e resistenza. A catturare l’attenzione dei visitatori ci pensa anche Echecactus di Bordighera, azienda a conduzione familiare specializzata in piante succulente: ne espone oltre 600 varietà, con forme e colori che sembrano usciti da un giardino da collezione.
Allo stand dell’Azienda Agricola Le Erbacce del Lago Maggiore esplode la tavolozza delle calle, regine incontrastate dello spazio, mentre sorprendono le dalie, tornate in auge dopo anni di oblio. Ottima risposta anche per la Floricoltura Lagomarsino, dove margherite, fucsie e gerani – recentemente premiati nell’esposizione della Marina – vengono presentati con orgoglio.
Un richiamo irresistibile per gli appassionati arriva anche da Flora Import Olanda, con oltre un centinaio di bulbi pronti per essere interrati proprio in questa stagione. Chi ama i bonsai trova nel punto vendita di Satsuki Bonsai – con sede a Genova – un’esperienza indimenticabile: qui è possibile acquistare un faggio di 60 anni dal Giappone e persino un pino ultracentenario.
Tra i più fotografati c’è anche lo stand della storica Floricoltura Lari, presente a Euroflora dopo decenni: il pubblico può acquistare rose, agrumi, ortensie e piccoli frutti come fragole e frutti di bosco.
Cactus Center Sanremo, veterano della manifestazione, espone non solo cactus classici ma anche esemplari di Tillandsia, piante aeree che vivono senza radici, nutrendosi dell’umidità dell’aria.
Tra gli acquirenti spiccano molti liguri e genovesi, ma anche tanti piemontesi e romani che, nonostante i chilometri da percorrere per tornare a casa, si caricano volentieri delle loro nuove piante. Non mancano i turisti stranieri: tra i visitatori anche curiosi provenienti da Malta e dal Sud Est asiatico, dove la cultura del verde è radicata e parte integrante delle tradizioni locali.
Euroflora 2025 si conferma così non solo un appuntamento florovivaistico di rilievo, ma anche un’esperienza viva, colorata e coinvolgente, capace di unire passione botanica e scoperta. Chi ama la natura e i fiori ha ancora tempo per visitarla fino al 4 maggio.
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Genovesi prigionieri degli Antifa, che contestano pure il presidente Mattarella
Ieri sera due cortei per il 25 aprile hanno paralizzato la Città di Genova
“Questa sera la nostra Città è stata interamente paralizzata da un corteo di anarchici. Ho personalmente verificato la situazione in strada nelle vicinanze del corteo al quale mi è stato espressamente chiesto di non avvicinarmi.
Ringrazio anzitutto le Forze dell’ordine per il delicato compito loro assegnato e per la competenza con il quale lo svolgono.
Non posso esimermi dal dichiarare che difenderò sempre il sacro diritto di manifestazione del pensiero, ma certamente non la pretesa di bloccare un’intera Città.
Quanto è accaduto questa sera non è francamente accettabile e chiederò ai soggetti competenti di assicurare che nel futuro le manifestazioni si svolgano nel rispetto dei diritti di tutti i cittadini”.
Lo ha dichiarato nella tarda serata di ieri il sindaco f.f. di Genova Pietro Piciocchi, commentando il blocco al traffico provocato per diverse ore daidue cortei, organizzati da Osa e Cambiare Rotta e Genova Antifascista, che hanno attraversato la nostra città rendendo di fatto prigionieri migliaia di genovesi.
Momenti di tensione si sono registrati quando uno dei due cortei si è avvicinato alla sede di CasaPound alla Foce, protetta dagli alari della POlizia e da un nutrito contingente delle Forze dell’ordine, che hanno evitato il peggio.
Uno dei cortei è partito dalla Casa dello Studente. Gli studenti in piazza hanno urlato contro il Governo e l’economia della guerra e bruciato bandiere dell’Unione Europea. Contestazioni anche contro il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita oggi a Genova per le celebrazioni del 25 aprile, che ha firmato il nuovo ddl Sicurezza.
La celebrazione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è attesa tra pochi minuti al Teatro Ivo Chiesa di Genova in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione.
Nonostante i delicati impegni istituzionali per primo a Roma e quelli legati alla recente scomparsa di Papa Francesco e al periodo di convalescenza post-operatoria. Un gesto fortemente simbolico che rafforza il valore della memoria storica, proprio nella città che per prima, in Europa, si è liberata dall’occupazione nazifascista il 24 aprile 1945.
Mattarella è atteso nella tarda mattinata del 25 aprile, per una giornata che si preannuncia densa di significato.
Il primo appuntamento sarà al Cimitero Monumentale di Staglieno, dove il Capo dello Stato deporrà una corona al Campo 13, dedicato ai partigiani. Subito dopo si sposterà al Teatro Nazionale Ivo Chiesa, dove incontrerà in forma privata alcuni partigiani e i familiari dei firmatari dell’atto di resa delle truppe tedesche, siglato proprio a Genova.
Tra loro ci saranno Ezio Vallerio, Dante Pennati e Valente Garibotti, storico comandante della divisione Mingo, oggi 103enne. Accanto a loro, anche i discendenti di figure fondamentali del CLN Liguria, come Remo Scappini, Errico Martino e Paolo Emilio Taviani, insieme ai familiari del generale tedesco Günter Meinhold.
A suggellare l’incontro sarà la consegna a Mattarella della nuova edizione de La Resistenza in Liguria. Cronache militari e documenti, il volume di Giorgio Gimelli curato dal fratello Franco, destinato alle biblioteche civiche e scolastiche affinché la memoria della lotta partigiana resti viva nelle giovani generazioni. L’iniziativa è promossa dall’ILSREC, il cui presidente Giacomo Ronzitti aprirà l’appuntamento con un intervento sul valore storico della Resistenza ligure.
Le ultime disposizioni di Livermoore
La giornata del 25 aprile proseguirà con il tradizionale corteo cittadino. Alle 7.30 del mattino, al Cimitero di Staglieno, verranno deposte corone in memoria degli internati, dei deportati nei lager nazisti e ai Caduti della Resistenza. Nel pomeriggio, a partire dalle 15, il raduno si sposterà in piazza della Vittoria, da cui partirà il corteo accompagnato dalla Filarmonica Sestrese. Le tappe simboliche includeranno il ponte Monumentale, largo Pertini e piazza Matteotti, dove si terranno gli interventi ufficiali. Il momento clou sarà l’orazione commemorativa di Paolo Corsini, presidente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, prevista per le 16.45. La cerimonia si concluderà intorno alle 17.30.
Genova si prepara così a vivere una giornata intensa, tra memoria, impegno civile e riflessione sul valore della libertà, riaffermando il suo ruolo centrale nella storia della Resistenza italiana. L.B.
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Photo Gallery
25 Aprile, presidente Sergio Mattarella al Teatro Ivo Chiesa di Genova
Marco Bucci sul palco dell’Ivo Chiesa
Le ultime prove dell’orchestra all’Ivo Chesa
Le ultime disposizioni di Livermoore
Mino Ronzitti all’Ivo Chiesa
Il pubblico presente all’Ivo Chiesa per il Presidente Mattarella
25 Aprile, discorso del Capo dello Stato Sergio Mattarella a Genova
E’ terminata ieri ad Alassio la personale di Roberto Vescovo: un evento che ha destato l’attenzione di molti appassionati d’arte, galleristi e critici.
Esposte, nella suggestiva cornice dell’ex Chiesa Anglicana, poche ma significative opere del Maestro finalese.
Non stupisce che la sua visione “Transfotografia” abbia ammagliato più di un critico in quanto i riferimenti ad Arp e Nadar, ad Hopper e Bacon per finire con Scanavino sono così forti ed evidenti da far sobbalzare. Nato come fotografo Vescovo in quasi cinquant’anni di ricerca è giunto ora a quello che possiamo definire il superamento della fotografia, è riuscito compiutamente a congiungere l’arte nata con Daguerre (e giunta fino ad oggi dopo essere stata prima ammazzata e poi rianimata dal digitale e dall’AI) alla pittura.
Vescovo ci è arrivato attraverso un lungo percorso: “Mi sento una specie di monaco- ci ha spiegato l’artista in occasione del finissage della stupenda mostra- tutta la mia vita è stata rivolta e sacrificata a questa arte e solo oggi, dopo tanto ricercare, intravvedo la possibilità di raccoglierne i frutti.
Dopo tanti anni di reportage e di foto tradizionali mi ero stufato e così ho iniziato a ricercare. Negli anni Settanta i primi che mi hanno incoraggiato e con i quali ho esposto le prime volte sono stati Emilio Scanavino ed Aldo Mondino. Sono convinto che la fotografia sia come una cipolla. Ha tanti strati, quasi infiniti. Mentre quelli superiori sono legati alla realtà, più si va in profondità più possiamo attingere all’ essenza di quello che lo scatto ci voleva comunicare, o che esso stesso è riuscito a farci emergere dal profondo della nostra interiorità.
In un mondo in cui la fotografia ci sommerge con la sua superficialità attraverso media e social network, io cerco di andare più in profondità: sono convinto che oltre ad una immagine ci siano in fondo tante altre immagini”.
Il Vescovo di oggi, con le opere esposte ad Alassio, ha dimostrato che la sua ricerca ha centrato il bersaglio: partendo dal grande studio dell’ immagine, attraverso il suo superamento, con un lavoro accurato e paziente, realizzato anche tramite tecniche digitali che egli sa utilizzare con sapiente maestria, ha raggiunto il senso di una nuova fotografia che si è fatta pittura: è la Transfotografia, una rivoluzione, a mio parere, che fa di Vescovo davvero un grande artista contemporaneo.
“Questa mostra- ci ha detto Vescovo- è stata l’occasione per chi ancora non conosceva le mie opere per l’incontro con la Transfotografia; si tratta di un linguaggio nuovo attraverso il quale presentare la scrittura della luce”. Con alle spalle sessant’anni di carriera Vescovo ha prima fermato con i suoi scatti le vicende ed i personaggi per poi pian piano evolvere la sua arte e giungere a quella che egli stesso definisce Transfotografia. Figlio d’arte: il padre Aldo è stato abilissimo fotografo e fotoreporter della “Gazzetta del Popolo”; la madre Anna una delle primissime donne fotografe del Dopoguerra. Era una coppia attiva ed impegnata che anche fu di ispirazione per il famoso racconto di Italo Calvino “L’avventura di un fotografo”.
Roberto già nel 1971 era considerato un fotografo d’arte: esponeva le sue foto insieme alle opere di artisti famosi come Emilio Scanavino. Concludo con il giudizio di un noto critico: “Trasfigurare – ha scritto di Vescovo Armando D’Amaro, esperto d’arte e romanziere–significa andare oltre la rappresentazione della realtà, e Vescovo che nella sua “prima vita” già coglieva con l’obiettivo l’essenza dei soggetti ritratti, è un artista che, partendo da uno scatto, trasforma il vero in un’opera che riesce a evocare emozioni profonde, riuscendo a far emergere contenuti originariamente non visibili. Senza annullare i non del tutto celati elementi iconografici originali, Roberto da tempo si è dunque aperto a un approccio meno legato alla macchina fotografica, ma soggettivamente declinato al piacere delle forme e del colore, per raggiungere un eclettismo stilistico totalmente personale, che dà forma e forza all’interiorità.
Ritratti e paesaggi diventano punti di partenza che, tramite un alfabeto linguistico che trasforma il reale in visioni che oscillano tra astrazione lirica e rappresentazione figurativa, portano a una trasposizione autonoma, in un mondo esteticamente fantastico ove regnano immagini e colori diversamente irrappresentabili.
Le immagini che Vescovo elabora con tecniche digitali, filtrate da una forte atmosfera surreale, palesano dunque, con il celare per evidenziare, un’esigenza d’indagine sull’esistenza e su tutto ciò che può esserne testimonianza: il tempo e lo spazio sono le coordinate delle sue architetture, che progetta e costruisce secondo regole non basate sull’improvvisazione, ma frutto di una lirica meditazione dell’artista”. Claudio Almanzi
Concerto per pianoforte Roberto Mingarini, il 27 aprile alle 16 al Grand Hotel Savoia di Genova in “Al chiaro di luna”.
Concerto per pianoforte Roberto Mingarini, domenica
“Al chiaro di luna” – Un recital con lo stimato Maestro ROBERTO MINGARINI
Associazione Musicamica conclude il calendario eventi di aprile con un concerto strumentale inserito nell’ambito di “Musicamica Tempo Libero 2024-2025”.
Dal titolo “Al chiaro di luna” si terrà domenica 27 aprile alle ore 16 presso la Sala Royale al piano terra del Grand Hotel Savoia di Genova.
L’elegante appuntamento è un recital di pianoforte con lo stimato e straordinario Maestro ROBERTO MINGARINI che si esibirà sulle musiche di Mozart, Beethoven, Mendelsson, Barthold, Chopin, Shubert.
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Evento organizzato con il sostegno economico di Regione Liguria, Ente Promotore Assessorato al Tempo Libero
Maggiori informazioni
Domenica 27 aprile ore 16
Sala Royale del Grand Hotel Savoia. Via Arsenale di Terra 5, Genova
INGRESSO ——-> CONTRIBUTO MINIMO di €5,00 a persona per finalità istituzionali
Prenotazione obbligatoria al numero —> 339 6531632Direzione artistica a cura di GIOVANNA SAVINO
Ulteriori informazioni sulle attività di Associazione Musicamica si possono trovare sul sito www.giovannasavino.it o scrivendo ad ass.musicamica.ge@gmail.comAl chiaro di luna-Locandina concerto
BREVI BIO
Roberto Mingarini:
nato a Santa Margherita Ligure, si è diplomato al Conservatorio “N. Paganini” di Genova sotto la guida del M° Franco Trabucco. Ha in seguito studiato con Leonid Brumberg. Vincitore di premi nazionali ed internazionali, (La Spezia, Corsico, Stresa), tiene concerti in numerose città italiane ed importanti associazioni concertistiche, e in numerosi Paesi esteri quali Francia, Austria, Svizzera, Germania, Olanda, Belgio, Grecia, Egitto, Inghilterra, Libano, Algeria, Turchia, Croazia. Romania.
Ha compiuto tournée in Giappone e concerti a Cipro, Tokio, New York, Los Angeles, San Francisco, Phoenix e in Brasile. Ha suonato come solista con le orchestre sinfoniche di Arad (Romania), Sinfonica di Sanremo, Sinfonica Giovanile di Genova, sinfonica di Santos, San Paolo, Natal (Brasile).
Il suo repertorio comprende programmi solistici e cameristici, e con cantanti lirici, sia nella liederistica che nell’opera. Ha collaborato con cantanti di fama internazionale come Gabriella Ravazzi, Luisa Maragliano, Katia Ricciarelli, Luciana Serra, Adelina Scartabelli, Ottavio Garaventa, Renato Bruson e strumentisti quali i violinisti Ilya Gringolts, Sayaka Shoji, il trombettista Armando Chitalla, ed il flautista Severino Gazzelloni.
Tra i Direttori con cui ha suonato ricordiamo Michele Trenti, Piero Gallo, Gian Marco Bosio, Aldo Faldi, Walther Prost, Martinho Lutero Galati De Oliveira.
Numerosi sono gli impegni artistici in stages internazionali ed allestimenti operistici, tra i quali il Laboratorio Lirico Spazio Musica di Orvieto e la Camerata Dei Laghi di Gallarate, in occasione dei quali ha collaborato come Maestro sostituto e ripassatore. Ha al suo attivo varie registrazioni, dirette radiofoniche e televisive.
Musicamica:
associazione Musicale non a scopo di lucro. Nasce nel 2004 a Genova con l’obiettivo di divulgare la cultura musicale.
Giovanna Savino:
flautista genovese, Presidente dell’Associazione, vince un concorso indetto dal Comune di S. Margherita Ligure per “LA PRESENTAZIONE DEL MIGLIOR PROGETTO”. Da allora organizza i Corsi Internazionali di Alto Perfezionamento Musicale a Villa Durazzo alla rassegna di concerti SANTA FESTIVAL.