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L’aggiornamento dei giornalisti liguri al Celivo

GENOVA – Una giornata di studio e di aggiornamento per i giornalisti liguri si è svolta ieri a Genova nella sede del Celivo, in via di Sottoripa.

Ad organizzarla l’ Ordine dei Giornalisti Liguri, in collaborazione con Celivo, CSV Polis, CSV Vivere Insieme e Caritas.

Si è trattato di un modo per tenere aggiornati i professionisti ed i pubblicisti, radunandoli ed informandoli adeguatamente sulle recenti novità relative al tema della povertà sulla base di ricerche e dati forniti dal’ ISTAT e dalla Caritas.

I temi relativi al sistema del sostegno alle famiglie sono stati affrontati da Dino Frambati, consigliere nazionale dell’Ordine dei Giornalisti; Stefano Strata, responsabile dell’Osservatorio Povertà e Risorse Carota della Spezia, Sarzana e Brugnato; Walter Nanni, sociologo e Lucia Foglino responsabile Osservatorio della Povertà e Risorse Caritas Diocesana di Genova.

Il ruolo di ospiti è stato svolto in maniera impeccabile da Simona Tartarini, direttrice del Celivo, da Roberta Borgogno, responsabile della comunicazione Celivo e da Francesca Sanguineti, ufficio stampa Celivo.

Al corso, dal titolo: “La povertà nelle famiglie. Ricerche e dati 2022. La deontologia dell’informazione verso gli ultimi” hanno preso parte 30 giornalisti in presenza e 70 in collegamento zoom on line.

Molti i temi che sono stati affrontati: fra quelli che hanno suscitato maggiore interesse l’esclusione sociale in Italia, la povertà in Liguria, la presentazione dei dati ISTAT e degli osservatori Caritas nel 2022, la povertà intergenerazionale, la storia del paniere ISTAT, il futuro lavorativo e formativo dei giovani in difficoltà, il contrasto alla povertà, gli stereotipi ed i pregiudizi che impediscono di approfondire adeguatamente il tema della povertà.

“Il corso- spiegano gli organizzatori- era finalizzato a sensibilizzare ed a fornire spunti utili a chi, per professione, si trova a scrivere articoli su temi sociali.

Il corso pertanto ha cercato di approfondire alcune tematiche attraverso la lettura dei dati nazionali, regionali e locali e ad esperienze dirette all’uso dei termini e dei linguaggi appropriati per descriverne le dinamiche”.

CLAUDIO ALMANZI