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La Gdf sequestra in porto 230 tonnellate di merce a società fallita

Con le banane 92 kg di cocaina: blitz della GdF a Vado Ligure
Controlli GdF (foto di repertorio)

Cinesi utilizzavano una newco che faceva da schermo alla società fallita e la utilizzavano per non pagare i creditori

Durante un controllo nel porto di Genova i finanzieri del II Gruppo della GdF hanno intercettato e sequestrato un ingente quantitativo di prodotti di ferramenta ed utensileria varia provenienti dalla Cina.

L’operazione è nata dalla quotidiana attività di monitoraggio dei flussi commerciali marittimi che interessano l’hub portuale di Genova, scenario, negli ultimi tempi, di importanti operazioni finalizzate al contrasto dei traffici illeciti, portati a termine dai finanzieri del Comando Provinciale di Genova.

L’ingente quantitativo di merce sequestrata proveniva dalla Cina ed era destinato ad un’azienda operante nel Brianzolo che, dopo i preliminari approfondimenti, risultava agire in qualità di società di comodo, o di schermo, di un’altra società dichiarata fallita, secondo il consolidato sistema della cosiddetta “new company – bad company”.

In questo modo la società fallita poteva continuare ad operare in danno dei creditori, che non hanno ancora visti soddisfatti i loro crediti, stimati in importi superiori a 15 milioni di euro.

Dopo il sequestro del primo container di merce che pesava oltre 22 tonnellate, i militari, coordinati dalla Procura delle Repubblica di Milano, hanno scoperto altri 11 container di merce, per un peso complessivo di circa 210 tonnellate.

Per soddisfare i creditori della società fallita, la merce è stata poi consegnata al curatore fallimentare per la successiva rivendita.

Le attività si sono concluse con la denuncia di due cinesi, legali rappresentanti delle due società coinvolte, per bancarotta fraudolenta e falso in atto pubblico.