Home Sport Sport Genova

Italia-Turchia partita inutile? Assolutamente no. Vediamo perché?

Stasera a Konya l' Italia giocherà con una delle nazionali che nella storia del nostro calcio ci ha fatto fare una delle peggiori figure in assoluto. Il racconto del 13 genniao 1973: era l' Italia di Valcareggi.

La delusione post Macedonia

GENOVA. 29 MAR. Tutti a ripetere che la partita con la Turchia di oggi a Konya non ha alcun valore. Non sono affatto d’accordo.

A parte il fatto che comunque varrà per stabilire il Ranking mondiale, sarà una ghiotta occasione per la nostra nazionale per una onorevole rivincita di un altro incontro tristemente memorabile: Italia-Turchia zero a zero del 13 gennaio 1973.

Ero andato allo Stadio di Napoli quando ancora si chiamava San Paolo, con il noto artista sorrentino Claudio Ruoppo.

Avevo 20 anni e per me era la prima volta che vedevo giocare dal vivo la nazionale, C’era in campo il mio idolo Gigi Riva, Rombo di Tuono, reduce da una doppietta nel 4 a 0 vincente sul Lussemburgo. Eravamo tutti sicuri in una grande vittoria dell’ Italia, una passeggiata, una goleada.

Ma sbagliammo completamente. La formazione era: Zoff, Spinosi, Marchetti, Agroppi, Bellugi, Burgnich, Causio, Capello, Chinaglia (nel secondo tempo sostituito da Anastasi), Rivera, Riva. In panchina Albertosi, Rosato e Benetti.

Il Commissario Tecnico di allora era Valcareggi, che forse non seppe motivare a sufficienza i giocatori. Alla fine la partita dell’ Italia fu penosa: una vera vergogna. Allo stadio eravamo più di 60 mila.

Al fischio finale avvenne una cosa che non ho più scordato per tutta la vita (malgrado abbia dimenticato tante cose, per colpa di un TIA che poco tempo or sono mi ha cancellato tanti ricordi ed un pezzo di memoria).

Dopo aver tifato instancabilmente ed invano per la nazionale per tutto l’incontro il pubblico partenopeo, negli ultimi minuti, avendo ormai capito come stava finendo, ha iniziato a fischiare.

Era un boato più che un fischio, quasi un fragore assordante. Poi al fischio finale dell’arbitro una scena surreale: a quel tempo al San Paolo ad ogni spettatore veniva dato un cuscinetto per rendere più comoda la seduta sul cemento.

Ebbene tra urla e fischi, in tutto quel baccano, piovvero sul campo e sui giocatori migliaia di cuscini! Una pioggia cadeva sui giocatori mentre correvano verso l’uscita: era una pioggia di quadrati di gommapiuma. Fu una cosa davvero incredibile. E così terminò quella vergognosa partita.

Per questo l’incontro di questa sera, almeno per me e per tanti di quei 60 mila che ancora la possono raccontare, ha un sapore davvero diverso: potrebbe rappresentare la rivincita di quella vergogna. CLAUDIO ALMANZI