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Incendio ripetitori Val Bisagno, attentato rivendicato sul web dagli anarchici

Un ripetitore in fiamme (immagine di repertorio)

“Il giorno 2 Febbraio abbiamo incendiato tre ripetitori nella Val Bisagno. Uno appartenente alla RAI, uno alla DEDALUS, il terzo non lo sappiamo, ma va bene lo stesso”.

Lo hanno rivendicato oggi sul sito web di area anarchica roundrobin.info i presunti autori del fatto avvenuto a Genova per cui indagano i poliziotti della Digos.

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“Sull’influenza sociale/repressiva – hanno aggiunto gli anarchici – che la tecnologia ha ormai nelle nostre vite, è già stato scritto tanto. Quello che adesso ci preme e a cui pensiamo è a come attaccare, attaccare, e ancora, attaccare.

Questo piccolo caloroso gesto si inserisce in una più ampia gamma di azioni dirette che avvengono nel mondo e che hanno come minimo comune denominatore, l’attacco anarchico all’esistente.

Per quanto riguarda la tecnoindustria, non va dimenticato che tanto più essa si estende, tanto meno è difendibile. Questo è un semplice calcolo che ha un altrettanto semplice risultato, l’attacco è più che possibile!

Con il termine ‘tecnoindustria’ non includiamo solamente centraline di fibra ottica, laboratori, ripetitori o telecamere ma, fisiologicamente, rientrano anche quelle ‘risorse umane’ che mettono a disposizione, con tanta alacrità, le proprie idee che servono ad incatenarci in maniera sempre più ‘smart’.

Strutture, mezzi, uomini e donne della tecnoindustria vanno fermati a tutti i costi e con ogni mezzo!

SOLIDARIETA’ A TUTTE LE PRIGIONIERE E A TUTTI I PRIGIONIERI ANARCHICI NEL MONDO!

SOLIDARIETA’ A DIMITRIS KOUFODINAS PRIGIONIERO GRECO IN SCIOPERO DELLA FAME!

MORTE AL TECNOMONDO!

VIVA L’INTERNAZIONALE NERA!”.