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Il Nano Morgante | La saggezza degli avvenimenti

Il Nano Morgante | La saggezza degli avvenimenti

Le dinamiche sentimentali tipiche di un rapporto consolidato, bruscamente interrotto, possono condurre i soggetti coinvolti a condizioni di rimpianto.

Slalomando tra le varie implicazioni e considerando che ciascuno è giocoforza il proprio meglio (anche se talvolta è un meglio insufficiente), il sentimento del rimpianto verso una persona e/o verso il progetto di vita inscritto nel legame affettivo, per avere una traccia di ragione, meriterebbe un concreto dettagliato rendiconto.

Ipotizzando un trial comparativo venato dal coinvolgimento (croce e delizia del sentimento), una minima percezione del resuscitamento di interesse affettivo è già sufficiente a fondare l’idea del rimpianto e alimentare l’idea nostalgica di un recupero del vissuto.

Tuttavia, visto che “é più raro vedere che aver visto”, accantonata l’idealizzazione che annebbia ogni visione sentimentale,  lasciamo che ci si srotoli dinanzi la pellicola completa, dall’avvio all’epilogo. Onde evitare che “una donna innamorata scambi un asino per filosofo”, ironizzando con A. Cechov.

Nella comprensibile difficoltà di archiviare un’esperienza separativa, in sé luttuosa, abbracciamo il pensiero che la sorte personale sia avversa solo in apparenza e temporaneamente.

In termini di sentimento, la possibilità di replicare le cupe credenziali da cui giocoforza ci si è allontanati  non è solo un dato da considerare, è statistica certezza.

L’ immodificabilità  di fondo delle persone, nonché dei presupposti tensionali su cui si fonda un disaccordo, esclude nuove assunzioni di responsabilità  rispetto a quelle già in essere ordinariamente.

L’ auto-assegnazione ingiustificata di colpe, ad esempio, e a latere la giustificazione di comportamenti altrui indifendibili albergano insidiose nell’animo umano, traendo dalle circostanze sempre nuovi convincimenti per replicare e ri-trovare le condizione di in-felicità.

Tale economia affettiva  ci induce a credere che un diverso agire avrebbe potuto preservare il bene e, forse più, ne avrebbe esaltato i pregi. Sotto tale aspetto, il rimpianto ri-produce  una inutile e dissennata afflizione.

In sintesi conclusiva , la strutturale insistenza che idealizza la possibilità di recuperare le sorti, visto con postuma lucidità, non tarda a scorgere la buona sorte nella libera e “divina saggezza degli avvenimenti”, citando R.Steiner. Massimiliano Barbin Bertorelli