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I liguri e il cinema vivono un amore che non conosce crisi

I liguri e il cinema vivono un amore che non conosce crisi

Andare al cinema è un’esperienza magica che permette di entrare in un’altra dimensione, di staccare dal quotidiano e di regalarsi qualche ora di relax 

Il 68% non sopporta chi usa il cellulare in sala, il 55% la maleducazione di chi continua a muoversi o punta i piedi sullo schienale, il 36% chi mangia in modo rumoroso. Il cinema non è più un luogo per dei primi appuntamenti: il 64% preferisce andarci in compagnia, il 62% ci va con il partner, il 26% ci va con gli amici

Il 53% preferisce le sale alle piattaforme di intrattenimento digitale

Una nuova tipologia di spettatori: il 38% sceglie le versioni in lingua originale; il 36% non ha problemi a godersi una pellicola in solitaria.

Oggi, qual è il rapporto dei liguri con la cosiddetta settima arte? Groupon ha voluto condurre un sondaggio sul tema per indagare come si è evoluta questa relazione, scoprire se il grande schermo conserva il suo fascino e anche cosa infastidisce di più i liguri quando si decidono di godersi una pellicola.

La passione per il cinema, per i liguri, sboccia con i primi freddi

Complici le giornate più corte e le grandi programmazioni che si affollano nelle sale dopo la pausa estiva, la stagione più fredda è stata eletta come la migliore per andare al cinema. L’83% dei liguri preferisce l’autunno o l’inverno per trascorrere un pomeriggio o una serata al cinema: quando fuori piove e il freddo inizia a farsi sentire non c’è niente di meglio che rintanarsi in una sala e godersi un ottimo film.

Il “galateo” del Cinema: tra cellulari, piedi puntati sullo schienale, cibi rumorosi e bambini che schiamazzano

Se il cinema è senza dubbio un momento magico da condividere con chi si ama, è altrettanto vero che ci sono alcuni atteggiamenti tenuti dai vicini di poltrona che rischiano davvero di rovinare l’esperienza dei liguri al cinema.

Gli spettatori giudicati più fastidiosi (dal 68% dei liguri) sono quelli che continuano a guardare lo schermo del telefono accecando i vicini o addirittura rispondendo alle chiamate.

In generale è la maleducazione altrui a innervosire chi vuole godersi in santa pace un film: il 55% non sopporta chi continua a muovere la testa durante la proiezione, punta i piedi sullo schienale di chi gli sta davanti o invade il proprio bracciolo.

Altro comportamento che va contro il “bon ton” è quello degli spettatori che mangiano snack in modo rumoroso che irritano il 36% dei liguri tanto che il 30% afferma di non acquistare cibo al cinema per non disturbare i vicini. Inoltre il 32% non riesce a tollerare i bambini che schiamazzano e corrono per la sala e c’è addirittura un buon 66% dei liguri che dichiara che i bambini non dovrebbero essere portati al cinema prima dei 6 anni, per evitare di doversi sorbire capricci.

Se interrogati, però, sul proprio comportamento non del tutto “da galateo del cinema”, il 64% dei liguri ammette di occupare un posto migliore di quello che gli è stato assegnato, se risulta libero a proiezione iniziata, e il 25% si accaparra i posti migliori anche per i compagni che non hanno ancora comprato il biglietto.

Cinema: da luogo del primo appuntamento a occasione per stare in compagnia

Se una volta il cinema era un grande classico dei primi appuntamenti, al giorno d’oggi è percepito più come un momento da condividere. Il 62% dei liguri preferisce andare al cinema con il partner, il 26% con gli amici solo il 2% lo sceglie come luogo per il primo o secondo appuntamento. Inoltre, il 51% dei liguri dichiara di non aver mai fatto il primo passo con qualcuno per cui aveva una cotta mentre era in sala.

A conferma che il cinema è vissuto dai liguri come momento sociale c’è anche l’orario preferito per questa attività: il 68% sceglie di programmare la visione di un film alle 20.00, per poi concedersi un ristorante e un drink in compagnia e il 55% preferisce i multisala, perché danno la possibilità di abbinare altre esperienze come lo shopping o una cena.

I liguri, insomma, si confermano “animali sociali”, anche davanti a un’attività che è possibile godere individualmente come il cinema, e preferiscono condividerne le emozioni: il64% sceglie di non andare al cinema da solo perché lo trova strano o perché non riesce a godersi un film senza un compagno con cui commentarlo. A sorpresa però c’è ancheun 30% che non ha problemi a godersi una pellicola in solitaria e un 6% che lo giudica addirittura il modo migliore per gustarsi un film senza interruzioni e commenti “sul più bello”.

Il cinema è anche qualcosa che suscita ricordi positivi: il 47% dei liguri lo collega al ricordo dei tanti pomeriggi con gli amici e il 25% si rivede da bambino quando aspettava con impazienza il weekend per passare del tempo con i genitori.

Il Cinema per emozionarsi e ridere, senza pensieri

Concedersi un paio d’ore di svago sembra essere il principale obiettivo dei liguri quando scelgono un film: i generi preferiti sono l’azione (dal 55%), la commedia (dal 53%) e il thriller (dal 38%), l’ideale per farsi coinvolgere ma senza impegnare troppo.

Il cinema impegnato rimane il preferito di una nicchia: solo il 15% dei liguri frequenta cinema d’essai e addirittura solo il 2% i cinema di posa.

I liguri e il cinema: un amore che non conosce crisi

Anche se la maggioranza dei liguri non va al cinema con grandissima frequenza – il 49% dichiara di andarci solo qualche volta all’anno e il 34% meno di una volta al mese – il rapporto tra i liguri e il cinema resta all’insegna dell’amore e della ricerca di quello che appassiona. Il 60% degli intervistati afferma, infatti, di impegnarsi in tutti i modi per andare a vedere un film che li interessa davvero entro un mese dalla sua uscita nelle sale.

L’avvento delle tante piattaforme di intrattenimento digitale, che portano i film direttamente sul divano di casa, non ha poi smorzato il desiderio del 53% dei liguri di andare al cinema a godersi un film per cui si prova davvero entusiasmo; c’è poi un 23% di cultori di film d’azione o con grandi effetti speciali che non rinuncerebbe mai all’emozione del grande schermo per la comodità di una di queste piattaforme.

Si assiste, infine, all’avvento di uno spettatore più evoluto e maturo che, in un buon 38% dei casi, afferma di preferire le versioni in lingua originale a quelle doppiate, perché più vicine allo spirto originale del film.