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I lettori sanno riconoscere le notizie false? Il MIT è fiducioso

I lettori sanno riconoscere le notizie false? Il MIT è fiducioso

Riconoscere le notizie vere dalle false a volte non è semplice. Occorre tempo, capacità di analisi e un buona dose di saggia accortezza.

I lettori sanno riconoscere le notizie false?  Una ricerca del MIT (Massachusetts Institute of Technology) pubblicato su Science Advances sostiene che «siamo sulla buona strada, le statistiche lo dimostrano».

Oggi, non è facile capire ciò che è falso. Le fonti di notizie sono innumerabili e di varia natura, a volte perversa anche la crudele elaborazione. Detto ciò leggiamo ciò che dicono autorevoli giornalisti e indagini dei media: «Per prima cosa si dovrebbe controllare la fonte. Un accreditato quotidiano o un suo allegato settimanale o rivista di settore dovrebbero essere più affidabili. Bisogna anche dire che vari social media e giornali utilizzano fact-checker (verificatore dei fatti) per distinguere le notizie vere da quelle false, ma il loro lavoro può essere purtroppo parziale.»

Lo studio del MIT suggerisce un approccio alternativo.

Alcuni ricercatori hanno utilizzato gruppi di lettori laicali e politicamente equilibrati, per valutare i titoli e analizzare frasi di notizie basandosi su una certezza. «La capacità di giudizio fornita da gruppi di lettori abituali, può essere efficace, quanto il lavoro dei fact-checker professionisti». Questo è il risultato che si legge in una nota del MIT.

Per dimostrare questa tesi 1128 residenti negli Stati Uniti sono stati coinvolti nel nuovo esperiento. La piattaforma Mechanical Turk di Amazon ha dimostrato la tesi. I valutatori sono persone comuni senza una formazione per il controllo dei fatti. Loro leggevano semplicemente i titoli e le frasi guidate senza dedicare tempo per fare alcuna ricerca. Lo studio ha esaminato oltre 200 notizie che gli algoritmi di Facebook avevano segnalato per un controllo. Le loro valutazioni medie si avvicinavano molto alle valutazioni dei fact-checker professionisti.

«Questi lettori non sono stati addestrati al fact-checking. I lettori leggevano solo i titoli e le frasi iniziali, e anche così sono stati in grado di eguagliare le prestazioni dei fact-checker». Affermano i ricercatori MIT. I partecipanti all’esperimento hanno anche svolto un test di conoscenza politica e un test della loro tendenza a pensare in modo analitico. Nel complesso, le valutazioni delle persone meglio informate sulle questioni civiche e impegnate in un pensiero più analitico erano più strettamente allineate con i fact-checker.

Alcune riflessioni sul nuovo modo di fare giornalismo senza dimenticare le vecchie regole nel mestiere del giornalista. La verifica puntigliosa dei fatti e delle fonti, è tuttora basilare. Il riscontro deve essere teso anche a valutare la fondatezza di notizie. Il giornalista deve verificare le affermazioni riguardanti istituzioni, persone di rilievo pubblico, con particolare riferimento a quanto viene diffuso mediante la Rete. ABov