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I floricoltori CIA chiedono flessibilità per il passaporto verde

Il cosiddetto passaporto verde e le certificazioni fito-sanitarie richieste a seguito di una direttiva europea preoccupano i floricoltori savonesi e della piana ingauna
Il cosiddetto “passaporto verde” e le certificazioni fito-sanitarie richieste a seguito di una direttiva europea preoccupano i floricoltori savonesi e della piana ingauna.

Un “carico” di burocrazia e adempimenti mal digeriti dai produttori locali, che chiedono una applicazione “flessibile” del dispositivo comunitario.

A partire dal 14 dicembre 2019 entrerà infatti in vigore il nuovo regolamento comunitario relativo alle misure di protezione contro gli organismi nocivi per le piante (Reg. UE 2031/2016).

CIA Savona è vicina ai floricoltori e sensibile al problema, anche per questo saluta con plauso la nascita dell’Associazione Florovivaisti Italiani, che ha come presidente Aldo Alberto, attuale presidente regionale CIA Liguria.

L’associazione può contare su una estesa rappresentanza della Confederazione Italiana Agricoltori e raffigura un nuovo sodalizio del settore che potrà avere maggiore potere contrattuale anche nei confronti del Governo e per altri aspetti decisionali.

CIA Savona è pronta ad un proficuo interscambio con l’associazione per difendere e tutelare una filiera produttiva molto importante per il territorio savonese, con diverse produzioni a forte vocazione per l’export.

“Una nuova associazione del settore è sicuramente elemento importante e rafforzativo per tutto il settore agricolo: come CIA Savona siamo pronti al massimo dialogo e alla cooperazione per valorizzare e promuovere con più forza ed efficacia il florovivaismo” afferma Mewes Jochen, floricoltore albenganese e responsabile GIE Floricolo di CIA Liguria.

“Sicuramente l’associazione potrà sviluppare un costante rapporto con le istituzioni e le amministrazioni a tutti i livelli: per questo è necessario aprire un tavolo per armonizzare la direttiva europea, affinché non sia gravosa per i nostri produttori” aggiunge.

“Auspichiamo di aprire una trattativa seria e proficua con il Governo e rendere più digeribile il regolamento e la procedura di controlli ed etichettatura delle piante prodotti dai nostri floricoltori” conclude.