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Guess who??? O meglio Indovina chi? di Fumatto

Guess Who??? O meglio “Indovina Chi?” di Fumatto
Guess Who??? O meglio “Indovina Chi?” di Fumatto

Guess Who??? O meglio “Indovina Chi?” di Fumatto, un gioco-performance centrato sulla “maschera”,feticcio ed alter-ego dell’uomo

Guess Who??? O meglio “Indovina Chi?” di Fumatto feticcio ed alter-ego in simbiosi con le origini ancestrali dell’uomo, ma non solo…

Le 24 maschere su acetato con tecnica stencil e bomboletta spray con colori accattivanti e fluorescenti, degne di un vero dance floor tekno-Trance, sono, alcune, rivisitazioni di maschere africane, altre sono surrogati di personaggi mitici della nostra infanzia in chiave post-futurista.

La maschera, alla quale i nostri antenati attribuivano poteri speciali, possiede da sempre una carica ed un potenziale magico e rituale con una funzione “mediatrice” tra Terra e Mondo Ultraterreno, medium tra la realtà effimera e l’effimero al di là.

La “possessione” magico-spirituale che investiva coloro che la indossavano spesso confluiva in una sorta di rito “tribale” o in uno stato di “trance” guidata e condotta generalmente da un capo “sciamanico”. Così Fumatto, durante il “gioco-performance”, ricrea una sorta di atmosfera “trance” attraverso il sottofondo sonoro e le luci di wood, e ci trasporta in una sorta di “dance floor” neo tribale.

Davanti a noi le “24” maschere fittizie appese ci guardano: l’identità plurale si avvicina nell’era del “cyberspazio”. Se tutta la cultura artistica passata ruota attorno alla rappresentazione del “viso”, oggi il viso-maschera è sempre più scarnificato, reso virtuale, “selfie” in continua mutazione. “Esserci come sostanza”, diceva Heidegger, ma in questo mondo oggi come farlo, in un mondo sempre più virtuale, dominato dal numero di “followers” e “likes”? Possiamo oggi interrogarci sull’identità, su chi siamo in una dimensione culturale, cercando allo stesso tempo di de-costruire tutto ciò che viene proposto dal e nel contesto “multimediale” ?

Fumatto approccia e affronta il tema attraverso una satira “anti-tecnologica”, demonizzando e portando l’essere umano, in questo caso il giocatore, a mettersi in gioco, ad interrogarsi e a riappropriarsi del proprio sé e di quella maschera ancestrale di cui ha dimenticato l’esistenza, a causa di quel surrogato fittizio del “selfie” che ormai si è impossessato di sé.

Durante questo piccolo “gioco” Fumatto ci invita a riprenderci la maschera appartenente al nostro passato, alla nostra vecchia identità, così da staccarci per un breve tempo con i nostri profili “social”. Fumatto ci farà tre domande: tre quesiti interrogativi che non sono altro che un pretesto per rompere il ghiaccio e farci tornare un po’ a riflettere sulla nostra “vera” maschera ed essenza meta-virtuale e non puramente “selfica”. Manuela Oneto