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Giunta Toti approva delibera su autonomia della Liguria. Ecco cosa cambia settore per settore

Regione Liguria, giunta Toti

Meno burocrazia e più vantaggi per i cittadini. La giunta regionale della Liguria oggi ha approvato la delibera per l’autonomia differenziata della Liguria.

Il documento dà l’avvio al percorso per arrivare alla gestione autonoma di una serie di materie e temi specifici, come già fatto dalle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

“Quella dell’autonomia – ha spiegato il governatore Giovanni Toti – è una grande occasione non solo per la Liguria, ma per tutte le regioni italiane.

Non si tratta naturalmente di mettere in discussione l’unità nazionale o il principio solidaristico tra i territori, ma di tenere conto delle diverse specificità locali, di valorizzare gli aspetti migliori e più strategici di ogni angolo d’Italia

La Liguria ha caratteristiche che la differenziano da ogni altro luogo in Italia e nel mondo.

L’autonomia consente di prendere decisioni e fare investimenti mirati in settori strategici e di effettuare scelte che avranno ricadute estremamente positive sui cittadini e le imprese, proprio perché tarate sulle peculiarità della nostra regione”.

SANITÀ.

“Maggiore autonomia legislativa e amministrativa sugli assetti istituzionali e i profili di organizzazione del sistema sociosanitario regionale per garantire pienamente i LEA (livelli essenziali di assistenza) ed erogare servizi con standard di qualità elevata, superando alcune norme statali.

Maggiore autonomia finalizzata a superare i vincoli di spesa con particolare riguardo alle politiche di gestione del personale.

Maggiore autonomia sui percorsi formativi e la formazione continua dei medici.

Valutazione autonoma delle risorse messe a disposizione attraverso il riparto del fondo nazionale, definendo anche a livello locale le tariffe delle prestazioni e orientando le scelte di programmazione strategica in modo che rispondano al meglio alle esigenze dei cittadini.

Definizione di percorsi formativi post laurea (specializzazioni) così da riuscire a ridurre le carenze di personale in alcuni specifici settori.

Maggiore flessibilità nella definizione dei ticket.

Distribuzione a livello locale del numero di posti letto, dei reparti (anche i pronto soccorso) in base alle caratteristiche della popolazione e alla morfologia del territorio.

Soluzioni più semplici ed efficaci per l’avvio di percorsi assistenziali individuali.

Determinazione a livello locale della tipologia, delle quote e delle modalità di partecipazione del privato accreditato all’erogazione delle prestazioni garantite dal SSR”.

INFRASTRUTTURE E PORTI.

“La gestione regionale del sistema autostradale e ferroviario consentirà una maggiore vigilanza sullo stato delle opere e dei cantieri, più prossima al territorio rispetto al controllo ministeriale, garantendo un monitoraggio continuo, un flusso informativo più diretto all’utenza e una razionalizzazione delle risorse finanziarie.

La programmazione e la progettazione di nuove infrastrutture, nonché la loro manutenzione ordinaria e straordinaria, sarà più coerente con le esigenze di mobilità, sviluppo e sostenibilità del territorio.

La possibilità di determinare le tariffe autostradali potrà aprire alla differenziazione in funzione di condizioni specifiche.

Semplificazione dell’esenzione dal pedaggio in caso di interruzioni obbligate di tratte autostradali (come nel caso del Ponte Morandi).

Più efficace integrazione fra sistemi di viabilità e trasporto in situazioni emergenziali.

Determinazione delle tariffe e dei costi in una logica complessiva di integrazione modale tra trasporto su gomma e su ferro.

Gestione dei demani portuali e definizione dell’assetto del sistema portuale territoriale.

Coordinamento e approvazione delle opere volte allo sviluppo dei porti e della logistica marittima, sia in ambito portuale che extra-demaniale.

Più interventi di interazione porto-città e territorio, incentivando l’economia, l’occupazione e la qualità urbana dei porti.

Costituzione di Distretti Logistici Integrati: incremento economico, dell’occupazione e della qualità degli insediamenti logistici e della catena dell’indotto generato dal trasporto delle merci.

Trasferimento del demanio aeroportuale e delle infrastrutture aeroportuali: definire politiche e programmi di collegamento della Liguria con il resto del territorio nazionale, più adeguati anche al ruolo internazionale della regione, con la disponibilità diretta di risorse anche da utilizzare per le connessioni e il miglioramento del contesto locale. Questo consentirà un ulteriore sviluppo dell’economia e dell’occupazione.

Approvazione degli strumenti di pianificazione portuale: esclusione dell’intesa col MIT per l’approvazione dei Documenti di Pianificazione Strategica di Sistema.

Governance delle autorità portuali: nomina dei presidenti delle Autorità di sistema portuale e nuovi modelli di governance e di organizzazione delle Authorities con porti ancora più efficaci e dotati di strumenti idonei alle dimensioni dei mercati.

Devoluzione di quota dei tributi portuali: costituzione di un fondo per la devoluzione di una quota dei tributi portuali a favore di Regione Liguria (IVA, dazi e accise generate annualmente dai porti liguri)”.

SVILUPPO ECONOMICO.

“Commercio con l’estero e internazionalizzazione delle imprese.

Competenze legislative e amministrative in materia di commercio con l’estero e internazionalizzazione in relazione alla promozione delle produzioni liguri all’estero e per l’estero, marketing territoriale, misure di attrazione degli investimenti esteri in Liguria.

Competenze legislative e amministrative in materia di ricerca scientifica e tecnologica e di sostegno all’innovazione per i settori produttivi nonché di sviluppo dell’attività d’impresa.

Competenze legislativa e amministrativa in materia produzione, trasporto e distribuzione dell’energia.

Competenze in materia di determinazione degli orari degli esercizi commerciali”.

URBANISTICA E TERRITORIO.

“Piena applicazione della norma in tema di trasferimento alle regioni dei beni del demanio marittimo, con conseguente gettito dei canoni da utilizzare sul territorio, per esempio per la messa in sicurezza delle coste.

Promozione di processi di rigenerazione urbana, specie nei borghi e centri storici, attraverso nuove regole che tengano conto delle caratteristiche del territorio ligure, della ridotta disponibilità di spazi, dell’esigenza di contenere il consumo di suolo e dunque migliori e opportune modalità di intervento edilizio sia per i Comuni sia per i cittadini.

Edilizia residenziale pubblica: potestà legislativa esclusiva in materia di assegnazione e modalità di cessione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica in modo da avere procedure semplificate per i cittadini liguri che attendono un alloggio pubblico.

Accessi all’alloggio pubblico più aderenti alla necessità locali e quindi una maggiore risposta abitativa alle esigenze dei cittadini.

Riforma della disciplina in materia urbanistica ed edilizia: rideterminazione dei vincoli e del contributo di costruzione per tener conto delle caratteristiche del territorio ligure e dei suoi Comuni, con benefici di carattere procedurale per le amministrazioni locali e semplificazione per i cittadini.

Maggiore autonomia anche sulla pianificazione paesaggistica e autorizzazioni paesaggistiche con il superamento del parere vincolante della Soprintendenza.

Istituzione di un fondo unico per l’edilizia scolastica al fine di garantire efficienza e dare adeguata copertura alla programmazione regionale.

Definizione di standard dimensionali degli edifici scolastici adeguati alla peculiarità della nostra regione”.

AMBIENTE.

“Gestione del servizio idrico e del ciclo dei rifiuti con modelli organizzativi e gestionali più adeguati alla particolare conformazione territoriale: obiettivo, accelerazione della realizzazione degli impianti, con miglioramento della qualità ambientale e dei servizi.

Disciplina del recupero dei rifiuti: riduzione delle quantità da smaltire, miglioramento della qualità ambientale e calo delle tariffe.

Valutazione di Impatto Ambientale.

Il riconoscimento di tale autonomia consentirà la semplificazione dei procedimenti, la riduzione dei tempi e una maggior efficacia ed efficienza in termini di risposta al territorio, in particolare alle imprese e agli operatori.

Regionalizzare bonifiche dei siti inquinati.

Determinazione e riconoscimento del Danno ambientale in caso di emergenze sul territorio: consentirà il ritorno in tempi celeri al territorio danneggiato delle risorse necessarie al ripristino e al riconoscimento dei danni ambientale e alle conseguenti misure di risarcimento”.

POLITICHE DEL LAVORO.

“Grazie all’esercizio di una piena autonomia in materia, sarà in grado di affrontare con maggiore rapidità ed efficienza situazioni emergenziali, quali per esempio crisi aziendali con conseguenti licenziamenti, nonché programmare un quadro organico, stabile ed integrato di interventi di politica attiva rivolti allo sviluppo dell’occupazione del proprio territorio”.

DIRITTO ALLO STUDIO, FORMAZIONE E SCUOLE PARITARIE. 

“Si richiede piena autonomia legislativa e amministrativa in materia del diritto allo studio, in modo da rispondere con maggior efficacia e flessibilità alle esigenze del territorio soprattutto con l’istituzione di un fondo pluriennale, a gestione regionale, in cui far confluire tutte le risorse, nazionale e regionali, di diritto allo studio per gli studenti di scuole primarie e secondarie (fondi per libri di testo, voucher buona scuola, borse di studio per iscrizione e frequenza, escluso il settore 0/6 anni).

Il fondo supererebbe la rigidità delle destinazioni dei contributi imposta ora dallo Stato.

Potestà legislativa per il riconoscimento delle scuole paritarie e per l’assegnazione dei contributi alle stesse, nonché delle funzioni di vigilanza sulla permanenza dei requisiti per il riconoscimento.

L’obiettivo è quello di stabilire specifici criteri, ulteriori rispetto alla normativa nazionale, per rispondere alle esigenze territoriali in merito al riconoscimento delle scuole paritarie e ai contributi a loro destinati.

Ferma restando la validità nazionale del titolo rilasciato, si richiede l’attribuzione della competenza esclusiva in materia di programmazione, organizzazione e gestione degli ITS (Istituti Tecnici Superiori) per rispondere alle priorità e alle esigenze dei vari settori economici del territorio.

Regione Liguria potrebbe intervenire nella organizzazione e gestione delle singole fondazioni ITS in autonomia”.

SPORT E CULTURA.

“Coordinamento in materia di valorizzazione per l’integrazione dei servizi e delle attività dei luoghi di cultura appartenenti a differenti proprietà.

L’obiettivo è incentivare la promozione, migliorare la qualità dei servizi e la fruibilità dei luoghi culturali.

Funzioni amministrative in materia di promozione dell’attività motoria e sportiva e gestione degli interventi ordinari e straordinari in materia di impiantistica sportiva. Si chiede la competenza regionale nella destinazione di fondi nazionali e regionali in materia di impiantistica”.

AGRICOLTURA-CACCIA E PESCA.

“Definire localmente i livelli minimi di tutela della fauna selvatica e ittica, in risposta a situazioni specifiche della nostra regione come, ad esempio, l’esigenza di armonizzare le norme che, nell’area di confine con la Francia, interessano le stesse popolazioni faunistiche.

Possibilità di operare nel quadro di norme adeguate ai cambiamenti che si verificano nelle popolazioni degli animali selvatici della Liguria, con particolare attenzione per le specie problematiche, a causa del loro impatto sulle attività economiche o sulla pubblica incolumità”.

COORDINAMENTO DELLA FINANZA PUBBLICA E DEL SISTEMA TRIBUTARIO.

“La Regione intende realizzare con il Governo il superamento definitivo dell’accentramento della finanza pubblica.

Regione Liguria ritiene necessario quindi istituire a livello regionale un assetto di governance degli equilibri di finanza pubblica fondata sulla cooperazione inter istituzionale e sulla programmabilità degli investimenti pubblici sul territorio”.