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Giovedì 28 alle 18.30 ai Bagni Kuma, Lungomare Descalzi a Sestri Levante, La rivincita del maschio

Giovedì 28 alle 18.30 ai Bagni Kuma, Lungomare Descalzi a Sestri Levante, La rivincita del maschio
Giovedì 28 alle 18.30 ai Bagni Kuma, Lungomare Descalzi a Sestri Levante, La rivincita del maschio

Giovedì 28 alle 18.30 ai Bagni Kuma, Lungomare Descalzi a Sestri Levante, La rivincita del maschio, capolavoro scritto dalla Guglielminetti

Giovedì 28 alle 18.30 ai Bagni Kuma, Lungomare Descalzi a Sestri Levante, La rivincita del maschio, Marta Casanova, giornalista e speaker radiofonica e Maria Vittoria Vittori, critica letteraria e curatrice del libro, presentano la nuova edizione di La rivincita del maschio, uno dei capolavori della scrittrice torinese Amalia Guglielminetti LA RIVINCITA DEL MASCHIO Di Amalia Guglielminetti Marta Casanova, giornalista e speaker radiofonica, dialoga Giovedì 28 luglio alle ore 18.30 presso i Bagni Kuma, Lungomare Descalzi a Sestri Levante con Maria Vittoria Vittori, critica letteraria e curatrice del libro, su uno dei capolavori della scrittrice torinese Amalia Guglielminetti, pubblicato per la prima volta nel 1923, in cui amore, tradimento e vendetta si intrecciano nelle vite decadenti e dissolute dei protagonisti, per poi deflagrare in una notte folle e lisergica in cui la rivincita del maschio passa, ancora una volta, attraverso il corpo di una donna.

Marta Elena Casanova nata a Genova, adottata da Milano, è giornalista freelance. Appassionata di libri, per Tgcom24 recensisce libri con la rubrica Letti a letto, e per Radio BlaBlaNetwork conduce il programma Arts&Books: ogni settimana chiacchiera con gli scrittori per parlare dei loro romanzi in libreria. Maria Vittoria Vittori, giornalista culturale e critica letteraria, è autrice di numerosi saggi su scrittrici del tardo Ottocento e del Novecento, tra cui Matilde Serao, Contessa Lara, Anna Banti, Elsa Morante, Anna Maria Ortese, Paola Masino.

Socia della Società Italiana delle Letterate, è redattrice di Leggendaria e collaboratrice di Il Mattino e L’Indice dei libri. Trama Liguria, primi del Novecento. Il barone Ugo di Sant’Agabio è un uomo dedito al gioco e impegnato a godere appieno dei piaceri che la vita sembra costantemente riservargli. Quando si innamora della canzonettista di cabaret Reré Lajoie pensa di aver trovato la sua musa.

I sensi e la mente sono solleticati da questa donna moderna, indipendente, che ama sedurre più che essere sedotta, che fuma, beve e gioca d’azzardo. Reré è la nuova donna del Novecento, per cui Ugo rappresenta solo un divertimento momentaneo. La loro è una passione che non è destinata a durare. A darle il colpo di grazia ci pensa Nora, la timida e ingenua cugina di Ugo che lo strega da subito con la sua dolcezza e una docilità a cui lui si arrende più che volentieri.

Ma la vendetta di Reré non si fa attendere, innescando una serie di conseguenze che porteranno a un inaspettato, feroce colpo di scena. In libreria il 1° luglio La rivincita del maschio di Amalia Guglielminetti (8tto edizioni) con un contributo critico di Maria Vittoria Vittori. Scandalosamente provocatorio, La rivincita del maschio di Amalia Guglielminetti, appare per la prima volta nella rivista “Il Secolo Illustrato” tra il dicembre del 1920 e il maggio del 1921, dieci puntate riunite sotto il titolo Il morso della viperetta.

Il romanzo vero e proprio, riveduto e ampliato, viene poi pubblicato da Lattes nel 1923, è costato ad Amalia Guglielminetti un’accusa per oltraggio al pubblico pudore e una pubblicità senza precedenti. Un romanzo in cui amore, tradimento e vendetta si intrecciano nelle vite decadenti e dissolute dei protagonisti, per poi deflagrare in una notte folle e lisergica in cui la rivincita del maschio passa, ancora una volta, attraverso il corpo di una donna.

L’autrice Amalia Guglielminetti: Scrittrice, poetessa e drammaturga forgiatasi nell’inquieto ambiente culturale della Torino dei primi del Novecento, è stata un’illustre vittima di quel cortocircuito che tende a confondere i due piani, quello biografico e quello artistico, e che ha fatto in modo che le sue opere – e le sue potenti figure femminili – fossero etichettate come “letteratura erotica” e lì fossero confinate, senza la possibilità di emergere con la loro forza, il loro dinamismo, la loro abbagliante modernità.