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Giallorossi in Regione, Pd ritira documento pro Gronda. Lega: si cala le braghe per poltrone

Manifestanti No Gronda (foto di repertorio)

“Vogliono fare l’accordo con il M5S pure in Liguria e davanti ai ‘Signor No su tutto’ il Pd si cala le braghe per una manciata di poltrone. Dopo avere bloccato per anni la Gronda di Genova, ora il Pd ligure di fatto smentisce politicamente non solo se stesso, ma anche il neo ministro delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli (Pd), che dice di essere favorevole all’opera importante, strategica e necessaria per il nostro territorio e l’intero Paese”.

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Lo hanno dichiarato oggi il capogruppo e il vice capogruppo della Lega Franco Senarega  e Paolo Ardenti, dopo che il consigliere regionale del Pd Valter Ferrando stamane ha ritirato un’interrogazione, inserita all’ordine del giorno dell’odierna riunione dell’Assemblea legislativa della Liguria, con la quale in sostanza sollecitava l’inserimento della Gronda fra gli interventi infrastrutturali ritenuti prioritari per il territorio, con una rapida cantierizzazione dell’opera.

“Addirittura – hanno sottolineato Senarega e Ardenti – il Pd ha ritirato il documento pro Gronda in Regione proprio il giorno in cui il suo ministro, a colloquio in mattinata con il sindaco Marco Bucci, avrebbe confermato che la Gronda di Genova é una delle priorità del nuovo Governo.

Si tratta di un’ipocrisia e di un opportunismo politico a cui la Lega, da sempre sostenitore di questa opera e di altre infrastrutture necessarie per far ripartire il Paese, ma soprattutto i genovesi e i liguri, purtroppo sono abituati.

La triste realtà è che i paladini Pd della Gronda (ma solo a parole) purtroppo bloccheranno nuovamente l’opera strategica per il nostro territorio”.