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Fiaccolata per la pace a Genova: oltre 25mila persone in piazza con l’arcivescovo Tasca, Salis e Bucci

Una città che si illumina per la pace

Genova ha risposto in massa all’appello di Music for Peace, la Ong genovese che da mesi si impegna a portare aiuti umanitari a Gaza. Più di 25mila persone hanno preso parte alla seconda fiaccolata per chiedere lo stop alla guerra e un impegno chiaro da parte del governo italiano. La manifestazione, che ha visto scendere in strada famiglie, giovani e anziani arrivati anche da altre province e regioni, si è svolta in un clima pacifico e partecipato, con l’obiettivo di gridare forte un messaggio: “non in mio nome”.

Il corteo e le proteste al porto

La serata è cominciata da via Balleydier, nei pressi del CAP di via Albertazzi. Pochi minuti prima della partenza, i lavoratori portuali del Calp hanno diffuso la notizia che una nave della compagnia israeliana Zim stava caricando merci pericolose non lontano dal presidio. Una parte dei manifestanti ha deciso così di spostarsi verso il varco Etiopia in lungomare Canepa, bloccandolo e riuscendo a interrompere le operazioni: la nave è ripartita vuota. Nel frattempo, il corteo principale ha seguito il percorso programmato, fermandosi in via Buozzi per incontrare gli studenti e in via Balbi davanti al rettorato, prima di dirigersi verso piazza Matteotti.

L’arrivo in piazza Matteotti e la veglia in Cattedrale

L’appuntamento finale ha visto il ricongiungimento con i partecipanti alla veglia organizzata nella Cattedrale di San Lorenzo, guidata dall’arcivescovo di Genova Marco Tasca. Accanto a lui, la sindaca Silvia Salis e il presidente della Regione Marco Bucci, che hanno voluto testimoniare con la loro presenza la vicinanza istituzionale a un’iniziativa che ha coinvolto migliaia di cittadini. Sul palco sono saliti anche il presidente di Music for Peace e alcuni testimoni diretti del conflitto: un giovane infermiere riuscito a fuggire da Gaza e una voce in collegamento telefonico da un campo profughi palestinese, che ha raccontato le difficoltà quotidiane e l’importanza della solidarietà internazionale.

Il presidente della Regione Bucci in particolare ha dichiarato: “”Il mondo sta vivendo una situazione molto difficile e delicata. Il nostro Arcivescovo Marco Tasca ha invitato tutta la Comunità genovese a raccogliersi in un momento forte di riflessione e preghiera. Questa veglia, organizzata dalla Comunità di Sant’Egidio, ci ricorda che il bene della pace, troppe volte dato per scontato, in moltissime aree del mondo è un miraggio che popoli sfiniti non riescono a raggiugere”.

Le parole di Tasca e Salis

Monsignor Tasca ha sottolineato la forza di un popolo unito per chiedere la pace: “Stare insieme in tanti questa sera è il segno che un mondo diverso è possibile. La nostra forza è quella di sapere che un’altra strada c’è e vogliamo trovarla. Siamo con i giovani di Gaza, con quelli dell’Ucraina e con tutti i popoli che soffrono la guerra”.

La sindaca Salis ha parlato di orgoglio cittadino e responsabilità collettiva: “Proteggere i civili, proteggere i bambini non è una scelta, è un obbligo. Il governo non può più ignorare queste piazze piene. Vi chiedo solo di manifestare sempre in modo pacifico, senza dare alibi a chi attacca queste iniziative. Grazie Genova, lo spirito della nostra città è tornato a farsi sentire”.

Uno sguardo al contesto internazionale

Mentre a Genova si svolgeva la fiaccolata, la Global Sumud Flotilla riprendeva il suo viaggio verso Gaza dopo una lunga sosta tecnica a Creta, resa necessaria dai danni subiti durante attacchi con droni. La missione, che porta aiuti umanitari, ha attirato l’attenzione anche del governo italiano, della Chiesa del Patriarcato e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che hanno avanzato proposte di mediazione.

La serata genovese, dunque, non è rimasta confinata a un’iniziativa locale, ma si è inserita in un più ampio contesto internazionale, ribadendo il ruolo della città come luogo di impegno civile e di solidarietà.